"Cosa pensi dei 40 anni dei Queen?"

Mike Ragogna: Ciao, come stai Roger? Che succede?

Roger Taylor: Non sto male, non bene, sto solo bevendo un bicchierino di buon vino. Potrei sottolineare che qui sono le 7:20.

MR: Sì, per il vino è sempre il momento giusto. (Ride) Roger, è il 40° anniversario dei Queen. Cosa ne pensi?

RT: Nei miei sogni più selvaggi, non ho mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato. Non riesco a crederci. Freddie ci ha lasciato 20 anni fa, e i  Queen sono in corsa da 40 anni. Credo che Brian e io siamo ciò che resta, e per noi è una sorta di orgoglio portare ancora la bandiera, lo sai?

MR: Avete fatto grandi dischi. Mi piace soprattutto l'album che avete registrato di recente con Paul Rodgers.

RT: Sei molto gentile. E' stato fantastico. Paul è un grande cantante, ed era un grande favorito di Freddie, quindi è stato davvero bello lavorare con Paul.
 

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MR: Ora, io amo ciò che il vostro comunicato stampa a proposito del QueenExtravaganza...

RT: (ride) Non l'ho scritto io questo.

MR: Lo so, ma Tuffiamoci in questo. State effettuando una ricerca di talenti in questo momento.

RT: È vero, e non è uno show televisivo : le tv non si occupano di umiliazione o di fallimento. Si chiama QueenExtravaganza  e stiamo cercando di trovare davvero degli emozionanti giovane di talento, musicisti ferocemente in fiamme. Stiamo lavorando a livello globale via internet per trovare alcuni di quelli che sono dotati di un talento incredibile e che sono là fuori. L'idea è di formare una grande band. In pratica, saranno celebrare la nostra musica, credo. Stiamo mettendo insieme uno spettacolo veramente grande con la musica dei Queen, basato sulla nostra intera carriera, ma la star dello spettacolo sarà la band, e sarà giovane,  invece di un mucchio di vecchi.

MR: Ora, le audizioni sono aperte ai cantanti, chitarristi, bassisti, batteristi e tastieristi.

RT: È vero.

MR: C'è qualcosa in particolare che stai cercando? Vuoi che suonino esattamente come i Queen?

RT: Ovviamente vogliamo che siano in grado di suonare la roba dei Queen, che non è semplice, ma siamo alla ricerca di grandi musicisti. Se amano la nostra musica sarà di grande aiuto, ci piacerebbe che renderessero al meglio anche perché in realtà, il fatto che ci amino, non aiuta. Ma noi vogliamo che siano entusiasti e coinvolti. Questa cosa è appena agli inizi. E' un progetto molto interessante.

MR: Avete reclutato qualche peso massimo del settore a lavorare con voi. Avete lo scenografo Mark Fisher, che lavora con gli U2 e gli AC/DC tra gli altri.

RT: Sì, ma ha anche fatto le Olimpiadi di Pechino, quindi non c'è niente di meglio in giro. Inoltre, ha fatto un sacco di roba per i Queen nel corso degli anni: il ragazzo è un po' un genio. Sarà un grande spettacolo. Abbiamo un sacco di filmati che verranno utilizzati. Visivamente sarà grandioso, ma naturalmente sarà soprattutto la musica farla da padrona.

MR: Sì. E sei uno dei giudici per questa ricerca dei talenti, insieme ad altri noti musicisti, giusto?

RT: Sì, è vero. Ci sono tre turni, di cui il primo è in corso in rete al sito www.queenextravaganza.com. Poi selezioneremo 50 candidati su tutti coloro che inviano un provino e, nel secondo, turno ci sarà un voto pubblico per limitare il tutto ad almeno 10, e poi avremo un ultima fase dal vivo a Los Angeles con una registrazione in un grande studio. Non sarà di fronte a un pubblico; stiamo solo andando a cercare musicisti per formare una grande band. Penso che sia una cosa veramente emozionante.
 

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MR: Puoi raccontarci alcuni aneddoti della storia dei Queen, a partire da quando hai conosciuto Freddie?

RT: Beh, tutto è cominciato in realtà con Brian May e me. Brian è stato studente all'Imperial College di Londra, e io stavo studiando odontoiatria in un college, sempre a Londra. Ci siamo incontrati e abbiamo scoperto di avere gli stessi interessi. Entrambi amavamo Jimi Hendrix e Jeff Beck Poi, abbiamo incontrato questo tipo strano di nome Freddie che ha iniziato a venire in giro con noi. Alla fine, per farla breve, era più che naturale che formassimo una band insieme. Siamo passati attraverso circa sei bassisti prima di trovare John Deacon. Con lui siamo diventati i Queen. In poche parole è così che abbiamo iniziato, e credo che ciò abbia rappresentato la mia vita per 40 anni da allora. Lasciatemi dire, è stato un grande ottovolante. Sono molto felice di essere qui adesso.

MR: Ti ricordi quando siete entrati a far parte EMI?

RT: Sì, mi ricordo di uno dei ragazzi che stava lavorando con la EMI e diceva: "Penso che potremmo avere i nuovi Deep Purple qui," e mi ricordo di aver pensato: "Ragazzi, spero che siamo più grandi di questo". (Ride) Mi ricordo, ed è stata una grande emozione. All'inizio ci hanno pagato con un panino e questo ci rendeva felici!

MR: Ma ti hanno dato più di un cheeseburger quando A Night At The Opera è diventato uno dei più grandi album del mondo?

RT: Sì, abbiamo avuto due cheeseburger quando siamo diventati i numero uno... e una coca. In quei giorni, la vita era più semplice, sai? (Ride)

MR: La progressione di questa band è fenomenale. Il vostro primo album, Queen e Queen II avevano un taglio duro, ed era difficile da prevedere un album melodico come A Night At The Opera. Penso che sia stato con Sheer Heart Attack che avete avviato l'integrazione di più stili.

RT: È vero. Penso che siamo andati alla ricerca della fiducia in noi stessi. Sheer Heart Attack è uno dei miei album preferiti, in realtà, perché si può iniziare a vedere la nostra ambizione e ci sono alcune cose davvero grandi su quell'album. Non gira intorno alle cose, niente è troppo lungo e suona bene. Sono sempre stato contento di quell'album.

MR: Recentemente ho parlato con Graham Nash e Allan Clarke dei The Hollies, e una delle canzoni di cui abbiamo parlato è stato "On A Carousel"...

RT: Mi ricordo di quella canzone, sì.

MR: E mi chiedevo se voi ragazzi vi siete ispirati proprio ai The Hollies per l'arrangiamento vocale di "The Prophet's Song" su A Night At The Opera? Sembrano così simili.

RT: Beh, in realtà, il loro album è forma musicale inglese molto vecchia. Quindi, non direi che ci siamo ispirati a The Hollies. Mi ricordo  dei The Hollies molto bene, in realtà, ed erano una band molto buona. Erano molto tecnici e godevano del genio nelle armonie di Graham Nash. Non posso dire che sono stati l'ispirazione, loro sono una sorta di classico stile inglese delle armonia, e il loro è uno dei miei pezzi preferiti, in realtà. Questo bit è in realtà presente nei QueenExtravaganza.

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MR: Prima di passare A Night At The Opera, c'è un'altra canzone di cui voglio parlare. E' una sorta di classico tacito, sconosciuto alle masse, la canzone "39".

RT: E' strano, in realtà. Quando abbiamo fatto il tributo a Freddie, abbiamo chiesto a George Michael, "Che cosa vuoi cantare?" Ed lui disse: "'Somebody To Love' e '39 '." E' una bella canzone popolare, in realtà. E' un po' come una canzone folk.

MR: Guardando a tutte le vostre canzoni, ne hai una in particolare che ti piace?

RT: Un mpezzo mio favorito in particolare, che non so se ebbe un enorme successo negli Stati Uniti, ma penso che viene ancora usato molto e  di cui si sente parlare ancora. E' una canzone che abbiamo fatto con David Bowie chiamata, "Under Pressure". Adoro quella canzone. Sai, non ci sono molte che non mi piacciono. Poi, naturalmente, "Bohemian Rhapsody" è stato un record insolito di alta qualità.

MR: E cosa hai pensato quando l'hai vista nel film “Fusi di testa”?

RT: Ho pensato: "Fantastico!" Ho pensato che fosse ancora meglio di quando abbiamo fatto l'album. Penso che abbia portato la musica dei Queen verso una nuova generazione che probabilmente non mi aspettavo. Amo quel film e ho pensato che fosse anche una scena divertente quella con Bohemian.

MR: Credo che la cosa più incredibile che poteva superare quella scena  era vedere i due protagonisti cantarla assieme ai Queen.

RT: Già. Mi è piaciuto tutto. E' stato fantastico, e ho pensato che fosse un bene per tutti.

 
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MR: Per quanto riguarda gli album, ne hai uno che preferisci?

RT: Beh, Sheer Heart Attack è piuttosto uno dei miei preferiti, e credo che uno dei migliori album che abbiamo fatto e aggiungo anche l'ultimo album dei Queen con Freddie, Made In Heaven, che era un ottimo album. Anche di Innuendo penso che fosse un buon album. Mi piacciono anche The Game e The Works. Sì, è difficile pensare a dei miei preferiti.

MR: Vorrei chiederti: come siete arrivati a lavorare per Highlander?

RT: Beh, un nostro amico stava dirigendo il film, e abbiamo apprezzato lo stile della pellicola, quindi abbiamo deciso di scrivere un paio di canzoni per la colonna sonora. Così, Brian ha scritto "Who Wants To Live Forever?" che è una ballata molto buona, credo. Io ho scritto "A Kind Of Magic", che è stato un successo molto grande in Europa e in altre parti del mondo, ma io non sono così sicuro di quello che ha fatto in America. Questo era il nostro coinvolgimento in quel film, ma poi avevamo alla fine un intero album pronto. 

E' finito per non essere un album “colonna sonora” del film, ma un disco dei Queen a tutti gli effetti.

MR: E io amo il modo in cui funziona quel disco, a differenza di Flash Gordon, che è stato sicuramente una colonna sonora in senso stretto.

RT: Flash ... era solo una colonna sonora, e non era di pertinenza, in realtà, a qualsiasi altra cosa. Non era davvero il prossimo album in studio dei Queen, è stata la colonna sonora per Flash Gordon, che era un film molto del suo tempo. Era retrò anche allora.

MR: Sì, Flash indossava un vestito da gladiatore e Ming aveva quel vestito da diva anni '20 ...

RT: Abbiamo pensato che fosse divertente, ma non tutti hanno apprezzato.

MR: Avete legato un po' con Dino De Laurentis?

RT: Una specie. Non so si possa definire legame. Ciò che ha detto davvero è stato: "Ehi ricordate, Flash Gordon deve salvare il mondo". Questo è stato il contributo di Dino.

 
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MR: Roger, hai recentemente fatto qualcosa chiamato Freddie For A Day, che è stata una celebrazione globale. Può descriverlo per me?

RT: Freddie For A Day è stata davvero una celebrazione del 65° compleanno di Freddie. Abbiamo avuto una specie di grande cena all'hotel Savoy a Londra, abbiamo avuto alcuni ospiti, e poi Brian e io abbiamo suonato un piccolo set. Abbiamo avuto il ragazzo dei Keane, Tom Chaplin, e abbiamo anche avuto il fantastico Jeff Beck, il mio chitarrista preferito. E' stata una buona notte, è stata una vera e propria buona notte.

MR: Quando Jeff Beck è sul palco, anche se con altri musicisti, tende ad essere l'unico protagonista, vero?

RT: Si tende a farlo, sì. C'è solo lui. E' il "governatore" (The Guv'nor di Brian May è dedicata proprio a Jeff Becj NDR). E' semplicemente straordinario. Si sa dalla prima nota che è lui a suonare, perché nessuno suona così. Suona così musicalmente e per questo è una tale gioia suonarci assieme.

MR: Roger, è il 40° anniversario dei Queen, e tutti gli album sono stati rimasterizzati con tracce bonus. Sei stato coinvolto in questo processo?

RT: Assolutamente. Brian e io siamo solo una specie di filtro di controllo di qualità ... o come volete chiamarlo. Suonano molto meglio adesso, croccanti e freschi. Con la tecnologia di oggi, le cose si possono fare meglio.

Abbiamo anche inserito delle bonus tracks, che sono passate al nostro vaglio, il che è una rete piuttosto difficile da superare a volte. Sai, vogliamo solo mantenere l'alta qualità.

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MR: Ti manca Freddie?

RT: Sì, mi è stato chiesto molte volte... naturalmente. Brian probabilmente ti darà la stessa risposta, è come fosse parte della nostra personale carta da parati mentale. Lui è sempre lì, e se ci capita di avere una discussione su qualcosa, ci sentiamo come se fosse quasi in un angolo. Di solito sento cosa avrebbe pensato lui. Quindi sì, ci manca, ma non è così male come una volta, sai? Il tempo rimargina le ferite. Lui era fantastico, e mi piacerebbe che fosse ricordato come un grande.

MR: Sia per il suo lavoro nei Queen che per i suoi lavori da solista?

RT: Sì, devo dire che penso che il suo miglior lavoro è stato fatto con la band. (Ride) Era un grande talento. Tra tutto lo sfarzo, il glamour, il vestirsi e di tutta la scandalosa teatralità che esibiva, la gente dimentica che al centro era un musicista geniale, e mi piacerebbe che fosse questo l'aspetto di lui più ricordato.

MR: Splendidamente detto. In precedenza, hai citato "Under Pressure" con David Bowie. Eravate tutti in studio per realizzarla? Qual è stato il processo di registrazione?

RT: Oh, assolutamente. L'abbiamo scritto tutti insieme, ed era uno sforzo congiunto. E' stato un momento di gioia, davvero. Abbiamo iniziato in Svizzera, tutti insieme, la scrittura, e a un certo punto siamo andati a mangiare una pizza e dopo nessuno riusciva a ricordare il riff di basso. Poi, penso che David è venuto a New York per finirla, Freddie e Brian sono arrivati più tardi. Quindi, questa è la storia di "Under Pressure" in poche parole.

MR: Nel momento in cui è stata scritta, avete immaginato che"We Will Rock You" sarebbe diventata il più grande inno sportivo?

RT: No, non avevamo idea. E' stata concepita come una sorta di pezzo di partecipazione con un grande pubblico, ma chi avrebbe mai immaginato questo genere di cose. Sono solo contento che accadde in quel modo.

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MR: Con l'incredibile carriera che hai avuto, quale consiglio daresti a nuovi artisti?

RT: Oh, credere in se stessi. Non permettere a nessuno di dirvi nulla di diverso. Basta avere fiducia in se stessi.

MR: Bellissimo. Beh, questa è stata un'esperienza meravigliosa. Roger, ho bisogno di riaverti un giorno, magari dopo il QueenExtravaganza si potrebbe tornare per un altra chiaccherata?

RT: Fantastico! Sarebbe una grande idea, Michael. Mi piacerebbe farlo dopo che la band sarà stata scelta, senza umiliare nessuno.

MR: E' qualcosa su cui batto abbastanza regolarmente, cioè sul fatto che questi talent show si basano sull'umiliazione dei concorrenti. E' fantastico che si sta portando una certa eleganza al vostro progetto.

RT: Spero di sì. Siamo solo in cerca di grandi, giovani e brillanti talenti. E' emozionante.

MR: Buona fortuna con questo progetto, e apprezzo molto il fatto che hai trascorso del tempo con noi oggi, Roger.

RT: Grazie, Michael.

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