shove it! la storia dei cross
Stesura originaria - Gavin Noble - contributi aggiuntivi di Davide Bollani - traduzione di Raffaele Damato
Il contesto.
Come tutti sanno, i Queen sono (o furono, secondo una diversa linea di pensiero), una delle band più prolifiche del panorama rock mondiale, soprattutto se consideriamo i primi anni, quando la band sfornava un album ogni 12 mesi. O anche meno.
Niente male davvero.
Ma altrettanto prolifici sono stati anche i singoli membri della band (anche John Deacon, ebbene si. Ma prolifico in altro senso), singoli membri che nei ritagli liberi e, compatibilmente con la propria voglia di suonare o di far baldoria) hanno intrapreso diverse, ma comunque più che degne carriere soliste.
Brian May ha pubblicato due album solisti veri e propri (Back to the light e Another world), oltre ad uno strano EP (Star Fleet), colonne sonore varie e centinaia di collaborazioni sparse nel mondo e negli anni, da ultimo con kerry Ellis, di cui è difficile fare un riassunto (e non è questa comunque la sede).
Freddie Mercury ha pubblicato un solo album solista (nel vero senso della parola), quel Mr Bad Guy che patì forse una certa dose di presunzione del baffo nel voler far tutto da solo (oltre ad una scarsa cura dei dettagli e delle arrangiature che sono forse le pecche principali del disco) e un altro album, scritto a quattro mani con Mike Moran che risponde al nome di Barcelona, che forse è il lavoro di un membro solista che più ha avuto successo o che comunque ha lasciato il segno, complice anche le sonorità insolite, la grandiosità della voce di colui che nel frattempo era diventato un ex baffo e della insolita collaborazione che, all’epoca, sorprese tutti.
Sorprende anche a noi leggere ogni tanto che qualcuno ritiene che Barcelona fosse l'album di cui freddie andava più orgoglioso di tutti quelli a cui aveva partecipato/scritto/inciso/cantato.
Il tutto condito con altri quattro brani che, sebbene non pubblicati nei due suddetti album (ma solo in album postumi) hanno avuto un buon successo. Si tratta di Love Kills (remixato poi negli anni successivi all’uscita in tutti i modi possibili e immaginabili), Time e In My Defence e la quasi autobiografica The Great Pretender. Ah, ci sarebbero anche i brani registrati sotto lo pseudonimo Larry Lurex, ma non incasiniamo troppo il discorso.
John Deacon, forse il meno interessato ad una carriera solita, aveva rilasciato unicamente con gli Immortals la canzone-tema del film Biggles, No Turning Back. Anche se lo stesso non aveva escluso la possibilità di suonare qui e là (come risulta da questa intervista ), cosa che però non fece.
Roger Taylor è stato di sicuro il più prolifico con il rilascio di Fun In Space, Strange Frontier, Happines, Electric Fire ed il nuovo album, uscito nel 2009. Ah no, 2010…2011..insomma, dovrebbe uscire un altro album, prima o poi.
Ma oltre a questo, il buon Roger si è cimentato in un progetto più ampio. Un progetto ‘parallelo’ ai Queen, che, sebbene durato poco meno di un lustro, ha lasciato, almeno nei fans, un segno, e che risponde al nome di… the Cross.
E quindi, con questo speciale, che trova nell’articolo ‘shove it’ di Gavin Noble, pubblicato su QOL la propria ossatura, intendiamo rispondere ad un quesito che spesso ci viene sottoposto, non solo dai fans più giovani del gruppo, ma anche da quelli più ‘esperti’ che però non hanno mai avuto il tempo, o la voglia, o addirittura la pazienza o lo stomaco di approfondire l’argomento.
Insomma, chi diavolo sono (o erano) questi stramaledetti Cross? Adesso ve lo spieghiamo noi, una volta per tutte!
>Facciamo un passo all'interno del TARDIS (Time And Relative Dimension In Space, "Tempo e Relativa Dimensione nello Spazio", NDR) e torniamo al 1987. Anno in cui Stock, Aitken & Waterman flettevano i loro muscoli creativi, Kylie Minogue era ancora nel vicinato e Belinda Carlisle aveva appena infiammato gli ormoni degli adolescenti di tutto il mondo con il rilascio di Heaven Is A Place On Earth!
Un anno in cui i quattro membri dei Queen avevano deciso di prendere una lunga pausa dopo i successi spettacolari del 1986. Freddie aveva iniziato a lavorare con Montserrat Caballe, Brian si era dato alla produzione per vari artisti tra cui la futura moglie Anita Dobson e John, beh lui era in vacanza.
E’ proprio vero che certe cose non cambiano mai!
Roger nel frattempo aveva deciso di iniziare a lavorare al suo terzo album da solista. Con David Richards a bordo, col quale aveva lavorato precedentemente per Strange Frontier, il lavoro partì seriamente nel maggio del 1987. Durante il processo di registrazione, quello che in origine nasce come batterista, decise di voler eseguire questi brani dal vivo - cosa che non aveva fatto con i suoi due precedenti lavori solisti, complice anche il fatto che gli stessi erano usciti, nel 1981 e nel 1984, in un periodo in cui la band era attiva dal punto di vista concertistico.
Adesso invece, i Queen erano, di fatto, fermi e pertanto questa ipotesi, come detto peregrina in passato, divenne effettivamente concreta ed attuabile.
Ma per fa ciò, era necessario metter su un altro gruppo. Quanto meno che accompagnasse Roger nell'eseguire live le sua canzoni.
E cosi fu.
Dopo aver discusso con gli altri membri dei Queen in merito ed aver ottenuto la loro benedizione, a condizione di porre le priorità del gruppo originario in primo piano, Roger decise di pubblicare un annuncio anonimo nella stampa musicale. Il suo ragionamento consisteva nel fatto che se avesse pubblicato l’annuncio a suo nome avrebbe attirato il ‘tipo sbagliato di persone' quindi scrisse semplicemente "batterista di una nota rock band alla ricerca di musicisti". In un primo momento questa logica si rivelò come una scelta sbagliata dato che le risposte furono esigue. Quando l'annuncio fu nuovamente pubblicato una settimana dopo, con un paio di piccole modifiche, furono inondati dalle adesioni. Spesso capitava, come molti di voi che guardano X-Factor o American Idol sapranno, che la qualità di questi nastri d’audizione (tutti inviati tramite posta ordinaria, ricordate che non c’era Internet) variasse dall’eccellenza al oh-parola-mia-cosa-diavolo-aveva-in-mente-questo-è-davvero-pessimo!
Dopo aver ascoltato i nastri Roger preselezionò 20 bassisti, 20 chitarristi e 20 batteristi (Roger aveva deciso che non voleva essere bloccato dietro la batteria sul palco - è difficile imbattersi in scena con un kit di batteria legato al proprio corpo immagino). Il posto come tastierista era già stato assegnato al quinto membro onorario dei Queen, Spike Edney. I prescelti furono poi invitati ad una ‘tre-giorni’ di audizioni in un luogo chiamato Paramount City a Soho.
A ciascun membro potenziale venne fatta ascoltare una base musicale, solo una volta, sulla quale suonarono poi con i propri strumenti. In linea con la segretezza del messaggio originale, Roger non comparì durante le audizioni e alla fine dei tre giorni decretò la sua scelta.
Secondo il libro ‘As It Began’ di Jim Jenkins e Jacky Gunn: 'Roger rimase con due preferenze per ogni strumento fino all’ultimo minuto. Scelse infine Clayton Moss, uno dei migliori chitarristi visionati nel corso dei tre giorni, Josh Macrae, biondo, occhiali da sole sportivi e quasi un clone di Roger stesso e, infine, Peter Noone al basso. Peter aveva svolto il provino con suo fratello, chitarrista, ed erano quasi identici, cosa che Roger pensava avrebbe reso alla grande sul palco, ma purtroppo non credo che il fratello di Peter fosse bravo quanto Clayton, motivo per il quale venne scartato.'
Con la line-up completa (Roger sarebbe stato cantante e chitarrista ritmico, con Spike Edney alle tastiere), l'unica cosa rimasta da fare fu quella di stabilire un nome per la band. Dopo alcuni dibattiti venne scelto The Cross e, come per Queen, venne ideato per essere breve, semplice, accattivante e memorabile. Con le prove alle porte, Roger dichiarò in un'intervista all’epoca: "Volevo trovarmi in un gruppo operativo. Volevo suonare una musica a cui credo fermamente, che fosse heavy rock 'n' roll, e volevo farlo dal vivo. Gli LP solisti [Fun In Space e Strange Frontier] erano frutto dell’espressione del mio prodotto musicale in quel dato momento. Questo è un gruppo completamente nuovo, che sarà considerato seriamente, spero - si tratta di una carriera totalmente nuova" (Fonte: Queen The Visual Documentary di Ken Dean).
L'album a cui Roger aveva lavorato con David Richards era, a questo punto, ultimato e si era già assicurato un contratto con la Virgin per pubblicarlo, ma il leader della band desiderava una revisione dei missaggi da parte dei nuovi membri e farli suonare su alcune tracce. Il lavoro inizialmente partì ad Ibiza, prima di trasferirsi a Montreux e poi di nuovo in Regno Unito, dove Freddie e Brian incontrarono la band per ascoltare ciò su cui il loro collega stava lavorando. Risultato fu la partecipazione di Freddie alla voce solista sulla traccia Heaven For Everyone (in seguito grande successo dei Queen quando venne ri-registrato per Made In Heaven), mentre Brian contribuì con delle parti di chitarra su Love Lies Bleeding (She Was a Wicked, Wily Waitress) - tanto per prendere le distanze dai Queen!
Il 21 settembre 1987 il pubblico ebbe occasione di ascoltare il primo singolo del nuovo gruppo quando Cowboys and Indians venne rilasciato. Come tutti i brani dell'album, pubblicati non prima di altri quattro mesi, fu scritto da Roger, con la complicità del caratteristico Yep! Yep! Yep alla James Brown e testi che rendevano omaggio all'influenza della cultura americana.
La modella protagonista, Debbie Leng, in seguito memorabilmente presente nel video Breakthru dei Queen, e presente anche nel primo video promozionale per Cowboys and Indians assieme ad altre due affascinanti modelle nell’atto di mimare i cori del brano. Purtroppo, la loro presenza non fu sufficiente a far riprodurre il video in TV e grazie al completo oscuramento da parte delle radio il singolo rientrò appena nella UK Top 75.
Arrivò alla settantaquattresima posizione con immenso sforzo e le cose non migliorarono dopo il rilascio della title track i primi di gennaio del 1988. Shove It raggiunse l’84° posto, ed Heaven For Everyone (con Roger alla voce nella versione 45”) guadagnò una posizione all’83° posto.
L’album andò un po' meglio raggiungendo il 58° posto e ottenendo alcune recensioni positive sulla stampa musicale - tra cui quella del NME che etichettò il disco come 'un piccolo, elegante debutto ' - grande elogio da parte di una testata musicale spesso anti-Queen. Il titolo dell'album nacque da una frase detta spesso dall’assistente personale di Roger, Chris 'Crystal' Taylor, tuttavia va detto che la copertina è una delle peggiori mai prodotte per un disco.
Con l'album nei negozi era ora giunto il momento per i Cross di andare in tour (che era il vero motivo per cui questa band era stata formata)
I Cross avevano appena pubblicato il loro album di debutto, Shove It, ottenendo una calda accoglienza da parte della critica e vendite rispettabili per una band relativamente sconosciuta (al di fuori dell’ambito Queen, s’intende). Rincuorati da ciò fervevano i preparativi per il loro primo tour nel Regno Unito e in Germania.
Essere Roger Taylor nel febbraio del 1988 ed esibirsi su un palco dal vivo per la prima volta in 18 mesi deve essere stata sicuramente un’esperienza surreale – una sorta di tuffo nel passato! L’Agosto del 1986 l’aveva visto suonare dal vivo di fronte a circa 150.000 fan a Knebworth, in quello che sarebbe poi divenuto l’ultimo spettacolo dal vivo dei Queen, durante il Magic Tour. Nel Febbraio del 1988 i Cross balzarono sul palco di fronte ad una folla decisamente più modesta, come parte del programma d’esibizioni per un ballo studentesco all'Università di Leeds.
Tuttavia, chiunque vide la band nel Regno Unito, venne ricompensato con esecuzioni dal vivo di brani non presenti sull'album. Due di questi, Feel The Force e Manipulator, vennero poi pubblicati su singolo come lato b e lato a rispettivamente. Un altro brano, Let's Get Drunk, rimase inedito. La maggior parte dell’album Shove It figurò nella set-list durante tutto l’arco del tour, con l’aggiunta di I’m In Love With My Car accompagnata da alcune tracce estratte dai precedenti lavori solisti di Roger, Fun In Space e Strange Frontier, al loro debutto dal vivo.
Gran parte del pubblico era composto da fan dei Queen desiderosi di vedere Roger e i promoter britannici, volendo speculare su questo interesse, stamparono dei poster che riportavano 'Roger Taylor e i Cross'. Tuttavia, Roger, non fu d’accordo e insistette nel modificare la dicitura in The Cross con ‘featuring Roger Taylor’ scritto in caratteri più piccoli. Alla fine la spuntò, anche se per la parte tedesca del tour il cartellone riportò 'Roger Taylor e i Cross' viste le preoccupazioni dei promoter tedeschi che dichiararono di non essere sicuri di poter attirare il pubblico desiderato usando la dicitura suggerita da Roger. In ultima analisi la decisione contribuì in parte ad occupare qualche posto extra - anche se non si giunse mai al tutto esaurito.
Dopo gli spettacoli tedeschi, la band suonò al Montreux Rock Festival e terminò l'anno con un concerto durante la festa di Natale del Fan Club dei Queen. Questo concerto esclusivo, riservato ai membri del fan club, vide la partecipazione sul palco anche di Brian May e John Deacon, potremmo dire oggi ‘un assaggio di come sarebbero potuti essere i Queen senza Freddie’ - qualcosa di impensabile all’epoca.
da ricordare che nel 1990, i Cross sbarcarono anche in Italia dove registrarono, in playback, due esibizioni ad Azzurro Italia, eseguendo (si fa per dire) il brano, Power To Love. L'evento si ricorda fondamentalmente per la prima (e unica) esibizione di Roger e dei Cross sullo Stivale.
La vita di Roger si allontanò per un certo periodo di tempo dai Cross. Qualcosa di più grande richiedeva le sue energie – l’insaziabile mostro chiamato Queen gli intimava di ultimare il lavoro per l’album The Miracle, inoltre vi era poi il discorso relativo alla promozione. Per i rimanenti membri dei Cross la sua assenza si tradusse nel poter spiegare le proprie ali (compositivamente parlando), come ebbe modo di testimoniare Roger al suo ritorno durante un incontro con la band nel settembre del 1989 per iniziare a lavorare sul secondo album. Fonti riportano che sia rimasto sconvolto dalla mole di materiale a loro disposizione.
Per il secondo album, la band decise di virare su orizzonti più marcatamente rock abbandonando completamente quindi le influenze dance di Shove It. Ogni membro della band contribuì con almeno un brano a testa, tutti contribuirono al brano d’apertura, Top of the World, Ma; Josh Macrae, Peter Noone e Clayton Moss collaborarono per Power to Love. La versione CD dell'album includeva anche una cover del classico di Jimi Hendrix Foxy Lady - canzone che, come Bohemian Rhapsody dei Queen acquisì nuova linfa grazie al film Wayne’s World (Fusi di Testa nella versione italiana, NDR). Clayton Moss cantò anche sul suo brano, Better Days.
Pubblicato nel Regno Unito il 26 marzo del 1990, questa volta per l’etichetta EMI Electrola, l'album intitolato Mad: Bad and Dangerous to Know, affondò più velocemente del Titanic. Dopo il fallimento di Shove It negli Stati Uniti, l’album non venne nemmeno pubblicato in quel territorio, non entrò tantomeno in classifica nel Regno Unito - anche se in Germania riuscì a raggiungere la posizione n°48.
Risultato prevedibile tuttavia, quello delle scarse vendite nel Regno Unito, visto il raggiungimento dell’83° posto nella top 100 del singolo apri-pista Power to Love e visto che il discreto interesse che i Cross avevano ottenuto con il primo album era figlio della latitanza dei Queen dal mercato musicale.
Una volta tornati prepotentemente in auge i Queen (con un album che tutt'ora è uno dei miei preferiti NDR), chi si sarebbe filato più i Cross? Soprattutto se i Queen mancavano da ormai tre anni dal mercato discografico?
Appunto. Nessuno. O comunque in pochi. E cosi avvenne.
Power to Love sarebbe tristemente diventato l’ultimo singolo pubblicato dalla band nel Regno Unito, ancora una volta ricevette recensioni positive alla sua pubblicazione per via di un ritornello dal suono epico.
Il suo fallimento potrebbe in parte derivare dal fatto che il video promozionale sia stato pesantemente censurato a causa dell’elevato livello di dissolutezza presente in esso! La scena in cui figurano due donne che mangiano la stessa banana da estremità opposte venne rimossa completamente prima di ricevere il consenso alla proiezione in TV - decisione che ha dell’incredibile se facciamo il paragone con alcuni video musicali di oggi!
In un periodo in cui gli album dei Queen erano divenuti più pop-rock che hard rock Mad: Bad and Dangerous to Know dimostrò che Taylor poteva ancora elargire hard rock e di non essere un cantante di secondo piano. Forse un po' più limitato rispetto a Freddie (ma chi non lo è?), padrone comunque di ogni traccia.
Tristemente per i fan britannici della band il tour non passò dalle loro parti a causa delle scarse vendite. L'unico concerto nel Regno Unito avvenne, ancora una volta, durante la festa di Natale al Fan Club dei Queen, dove ancora una volta Brian May fece una comparsata. I concerti furono limitati principalmente alla Germania fatta eccezione per Spagna, Olanda, Svizzera e Austria. L'intero album venne suonato dal vivo nel tour (anche se Passion for Trash venne suonata di rado).
EMI Electrola si liberò della band a questo punto, lasciandola senza una casa discografica britannica. La storia va avanti ... ma per quanto tempo ancora?
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Il 1991. Questo, stramaledetto 1991.
Questo si sarebbe rivelato un anno sconvolgente ricco di contrastati alti e bassi per Roger Taylor e le sue due band. All'inizio dell’anno i Queen celebrarono il primo n°1 nelle classifiche inglesi dall’epoca di Under Pressure, dopo il rilascio di Innuendo. Solo poche settimane dopo anche l'album omonimo raggiunse il primo posto. Alla fine dello stesso anno un altro singolo si piazzò al primo posto, tuttavia venne celebrato in maniera minore, date le circostanze devastanti della sua uscita – stiamo parlando della tragica morte di Freddie Mercury.
Al contrario i Cross pubblicarono il loro terzo e ultimo album, Blue Rock, piuttosto in sordina, con vendite più limitate e intrapresero il loro ultimo tour. In effetti, gran parte del 1991 vide Roger concentrare il suo lavoro nei Queen, quindi ancora una volta gli altri membri dei Cross scrissero gran parte dei brani per il terzo album.
Questa volta fu il tastierista Spike Edney ad emergere scrivendo o collaborando alla stesura di sette delle dieci tracce dell'album. Roger contribuì con due tracce - The Also Rans, la splendida (NDR) New Dark Ages e collaborò anche con gli altri quattro al brano d’apertura Bad Attitude.
Dei tre brani scritti da Roger è New Dark Ages forse quello di maggior impatto dell'album. Sicuramente anche la EMI Electrola fu dello stesso avviso essendo questo uno degli unici due brani pubblicati come singolo - l'altro fu Life Changes, scritto da tutto il gruppo eccetto Taylor. I singoli vennero rilasciati unicamente in Germania e a causa delle scarse vendite di Mad: Bad and Dangerous to Know, e anche l'album uscì solo in Germania - tuttavia alcune copie promozionali giunsero in Giappone, Italia e Francia.
Nonostante fosse ancora una volta un album ottimamente prodotto non riuscì a replicare il relativo successo di Mad: Bad fallendo l’entrata in classifica dopo la sua uscita nel settembre 1991. Da un punto di vista personale, potrà pur non essere un album altrettanto solido quanto Mad: Bad and Dangerous to know, tuttavia possiamo trovare ancora alcune gemme che lo rendono meritevole d’acquisto.
L'album parte forte con Bad Attitude, che, come il brano d’apertura dell’album precedente, On Top of the World, Ma, offre un memorabile riff di chitarra e un ritornello orecchiabile prima di un leggero cambio di tonalità con New Dark Ages. Il disco, in sintesi, nasce da uno degli sforzi minori da parte della band ma tra i migliori. Se fosse stato rilasciato nel Regno Unito credo che avrebbe portato il gruppo al successo - certamente pubblicarlo in un momento in cui la reputazione dei Queen era così alta potrebbe aver aiutato i Cross.
A mio parere, tale ipotesi non si scontra con quanto affermato per Mad, Bad and dangerous to know, che finì per essere schiacciato dalla contestuale uscita di The Miracle. Erano due eventi storici diversi. Nel 1989/1990 i Queen mancavano da anni, e l'attesa per un loro disco era spasmodica. Si volevano i Queen e solo loro. No time for losers. E per i Cross.
Nel 1991 i Queen erano tornati, ed è credibile che nella riscoperta del loro nome, dei loro lavori e dei membri del gruppo, ci sarebbe stato spazio anche per i Cross. Cosi non avvenne.
Le composizioni di Spike Edney Dirty Mind e Baby It’s Alright seguono ma è Ain’t Put Nothing Down di Clayton Moss a fornire il successivo momento clou dell’album. The Also Rans, Put It All Down To Love e Hand of Fools sono tracce competenti quanto senza pretese. Millionaire, altro brano scritto dalla band escluso Taylor, contiene il verso di chiusura “Have to stop now guys! You can’t afford me anymore” (tradotto "Devo fermarmi adesso ragazzi! Non potete più permettervi di avermi", NDR) – il che può essere considerato profetico visto cosa sarebbe accaduto successivamente alla band?
Il brano di chiusura Life Changes è una presentazione più rilassata dalla band ed è tuttavia il modo perfetto per chiudere il terzo album e anche la loro carriera discografica.
Il mese di Ottobre vide la band fare da supporto ai Magnum nel tour in Finlandia, Svezia e Germania, il che si tradusse in una scaletta più corta rispetto ai tour precedenti. Dopo la fine del tour gli unici altri concerti della band si tennero al Marquee Club verso la fine del 1992 (uno dei quali vide anche la reunion degli Smile con i Signori May, Taylor e Tim Staffel sul palco) e al Festival di Gosport nel 1992 e 1993. Quello del 1993 fu l'ultimo concerto dei Cross, dato che la band si sciolse poco dopo.
Ora una voce fuori campo in TV direbbe: "Roger Taylor sarebbe poi tornato a lavorare con i Queen sulle tracce vocali registrate da Freddie prima della sua scomparsa per poi andare in tour con Brian May e Paul Rodgers nel 2005 e 2008, e registrare un nuovo album nel 2008. Attualmente i suoi sforzi sono incentrati su The Queen Extravaganza e una serie di spettacoli estivi con Adam Lambert. Spike Edney formò la SAS Band e andò in tour con i Queen + Paul Rodgers. Josh Macrae avrebbe lavorato dietro le quinte, come tecnico del suono e di Pro Tools, oltre a suonare le percussioni durante le tournè da solista di Taylor negli anni ‘90. Clayton Moss continua ancora a registrare le proprie tracce secondo il suo sito web. Peter Noone è un pò più difficile da rintracciare – se si cerca il suo nome su Google molti risultati riconducono al Peter Noone degli Herman’s Hermits, ma nessuno al bassista dei Cross tranne quello che ci riporta ad un suo gruppo precedente chiamato Explorer. La sua posizione attuale è sconosciuta!"
Come potrebbe essere sintetizzata al meglio la carriera dei Cross? Credo sia corretto affermare che abbiano dimostrato di avere un grande potenziale non sfruttato a dovere nella loro breve carriera. Senza dubbio erano tutti musicisti competenti e cantautori relativamente dotati.
Fforse le tempistiche della loro carriera furono errate? Non vi è dubbio sul fatto che Roger fosse onesto nell’ammetter di voler lavorare in un gruppo attivo dal vivo, ma le circostanze all'interno della nave maestra Queen contribuirono a cospirare contro di lui, dato che non riuscì a dedicare il tempo necessario al progetto come previsto inizialmente.
A seguito del rilascio di Mad: Bad and Dangerous To Know si rituffò praticamente subito in studio con i Queen per lavorare ad Innuendo e anche dopo il rilascio di quest’ultimo, invece di tornare a lavorare con i Cross, i Queen richiesero nuovamente la sua attenzione - ancora una volta come è giusto che sia.
Non tutti riescono ad avere successo con una band, figuriamoci con due. Altri hanno provato e fallito. Anche le superstar globali come David Bowie non hanno riscontrato successo con un gruppo - qualcuno ricorda i Tin Machine? I Cross di sicuro non erano i Tin Machine - erano molto meglio! I Cross non erano neanche i Queen – il che dimostra, ancora una volta, che la chimica tra Taylor, May, Mercury e Deacon fosse qualcosa di unico.
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