In queste, pagine, divise per testate, tutte le recensioni e i commenti dai vari giornali musicali e non del globo ... e aggiungerei dell'intero Cosmo.
In attesa di sentire il tutto in versione integrale e dalle nostre orecchie ... vediamo come viene accolto il nuovo album.
MOJO di questo mese (uscita n. 179, Ottobre 2008) dedica ai Queen la copertina frontale, una recensione di "The Cosmos Rocks" ed interviste con la band al completo.
Gli argomenti principali (pagine 82-95) riguardano il nuovo album e una rinfrescante occhiata alla storia dei Queen del periodo compreso tra il 1977 e il 1983.
Il pezzo include nuove interviste con Brian e Roger ed un articolo a parte con Paul. A pagina 100 c'e' una recensione molto positiva del nuovo album. Questi i punti salienti!
"Una superband davvero insolita, ma funziona."
"... trovandosi assieme ben accordati, un'unita' coesa."
"... con l'imperioso Rodgers, il secondo futuro dei Queen e' rivendicato."
(appena in possesso del giornale, provvederemo ad una traduzione completa).
The Cosmos Rocks - com'e'?
Ecco una rapida recensione (di Clog's) del nuovo album dei Queen+Paul Rodgers:
The Cosmos Rocks, caratterizzato dalla presenza del naturale blues di Rodgers al posto dell'estro sgargiante di Freddie, e' indiscutibilmente un lavoro dei Queen. The Cosmos Rocks non solo puo' orgogliosamente rientrare nei canoni Queen, puo' fare lo stesso accanto al lavoro di Rodgers coi Free e i Bad Company. L'intro della prima traccia "Cosmos Rockin'" e' una chiamata alle armi con reminescenze di Brighton Rock, con riff scoppiettanti che ti accolgono nell'aspro e tipico rockeggiare dei Queen.>
Gia' all'apertura dell'album diventa subito chiaro che tutte le classiche caratteristiche dei Queen sono li'. E' un lavoro di straordinaria sicurezza, che prende il familiare progetto della band e lo espande casualmente per racchiudere il blues organico e il soul viscerale di Paul Rodgers.
Complessivamente The Cosmos Rocks ha abbastanza potenza da toglierti il respiro.
L'eredita' di Freddie e' in mani sicure.
Anche il Magazine statunitense, non sempre tenero nei confronti dei Queen, si allinea alle iniziative gia' intraprese da altri giornali specializzati e pubblica una recensione del primo album in studio dei Queen+Paul Rodgers, le cui parole hanno peraltro suscitato il vivo apprezzamento di Brian May. L’articolo, inoltre, contiene alcuni stralci di un’intervista rilasciata allo stesso magazine da Paul Rodgers.
L’autore del pezzo e' Jonathan Cohen.
“I Queen+Paul Rodgers hanno fissato per il 28 Ottobre la data di pubblicazione di The Cosmos Rocks, il loro primo album in studio dal lontano 1995 ed il primo nel quale Rodgers ha preso il posto di Freddie Mercury.>
Il gruppo ha peraltro debuttato con alcune delle nuove canzoni durante degli show televisivi, compreso il nuovo singolo C-lebrity - nel quale compare nei cori il batterista dei Foo Fighers, Taylor Hawkins – e Say It's Not True, brano scritto in onore di Nelson Mandela per la sua attivita' benefica nota come 46664.
Tra le 14 tracce presenti su The Cosmos Rocks troviamo Cosmos Rockin', Time To Shine, Still Burnin', Small, Warboys, We Believe, Call Me, Voodoo, Some Things are Glitter, Through The Nighe e Surf Up..School Out!.
A Billboard, Paul Rodgers ha recentemente dichiarato 'Questo disco tocca una vasta gamma di emozioni. Ogni canzone è differente dall'altra, ma credo che in ognuna di esse vi sia un'emozione davvero potente. Sono un grande sostenitore della varieta' in campo musicale, e cosi' gli altri ragazzi'.
Dopo un'intro nel quale una voce distorta si domanda 'Che pianeta è questo?', l'album è aperto da Cosmos Rockin', caratterizzato da un vigoroso battimani e da un energico assolo blues di Brian May. Time To Shine è un pezzo rock con un testo ispirato ('Innalza la tua anima/E' tempo di risplendere'), per poi arrivare a Still Burnin' che è un pezzo nel quale Paul Rodgers si esibisce nello stile tipico dei suo Free e Bad Company.
Dopodiche', Small e We Believe si presentano come due ballate acustiche (We Believe acustica? NDT), mentre Call Me e' un connubio tra il tipico stile di Mercury – l’uso del multitraccia nel cantato – mentre Surf Up…School Out chiude il disco con un momento tipicamente rock da stadio.
Il 15 Settembre la band inizierà il suo tour da Mosca per poi giungere nel nord America il prossimo anno".
Rock & Blues - il nuovo sound dei Queen
di Thomas Zeidler
1. Cosmos Rockin' (4:10) Si apre con alcuni suoni da film horror, si trasforma in un rock diretto degno del sound dei migliori Status Quo.>
2. Time To Shine (4:23) Suoni etnici che sfociano in un rock potente nello stile di It's Late.
3. Still Burnin' (4:04) Tipico blues di Paul Rodgers combinato a chitarre hard rock e un ritornello guidato da Roger Taylor che dice ''rock'n'roll will never die''.
4. Small (4:39) Carina ballata acustica con un ritornello inno che ricorda un po' All God's People. Assolutamente una favorita per le radio.
5. Warboys (3:18) Bizzarro inferno di chitarra per l'unico approccio all'hard-rock.
6. We Believe (6:08) Delicato arrangiamento acustico che cresce in un tipico inno alla Queen. La canzone che più ricorda il passato con Mercury.
7. Call Me (2:59) Un banale ''sing a long'' con un sound folk-rock.
8. Voodoo (4:27) Melodica jam blues con caratteristiche da check-sound. Un riempitivo.
9. Some Things That Glitter (4:03) Un rock epocale al piano, con variazioni dinamiche. La Bohemian Rhapsody del disco.
10. C-lebrity (3:38) La conosciamo tutti
11. Through The Night (4:54) Potente tappeto di chitarra e arrangiamenti vocali sostenuti.
12. Say It's Not True (4:00) conosciamo anche questa
13. Surf's Up…School's Out! (5:38) Uno strano ''radio intro'' seguito da un inferno di arpa e un ritmo Mitstampf (?) un po' alla Headlong.
14. Small reprise (2:05) Un finale leggero dal groove ''chill-out.
Ecco i nuovi Queen: Non imitiamo Freddie di Paolo Giordano, Londra
E allora eccoli qui i nuovi Queen: hanno inciso un nuovo album e complimenti al coraggio di affrontare il mondo senza Freddie Mercury e senza neppure l'arroganza di provare a sostituirlo.>
Era inimitabile, anche se avessimo voluto cercare il suo clone non ci saremmo riusciti, dice il chitarrista Brian May, che ha gli occhi dolci e si commuove facilmente.
Qui, in una saletta del lussuoso Mandarin Oriental Hotel vicino a Hyde Park, lui è emozionato come un bambino perche' presenta il sorprendente (e bello) The Cosmos rocks, il primo disco di brani inediti dei Queen dopo tredici anni (uscirà il 19 settembre).
E lo fa con il nuovo cantante Paul Rodgers, quasi sessantenne, un passato di rock e blues da far invidia a quasi tutti (era già in classifica con i Free nel 1970) e un presente che farebbe tremare le gambe a ognuno dei suoi colleghi: confrontarsi con la voce e il carisma di uno degli artisti fondamentali degli ultimi trent'anni.
E così sarà per questo, per non cadere nel paragone inimitabile con il glamour e le provocazioni di Freddie Mercury, che le nuove canzoni vivono di vita loro, sono belle e oneste e appassionate e piaceranno a chi un disco se lo vuole ascoltare dall'inizio alla fine, godendolo, soppesandolo e lasciandosi sballottare qua e la dalle gioie di un rock come ormai non si fa più.
Caro Brian May, dica la verità: ha paura di essere bocciato da chi non accetta che i Queen possano sopravvivere senza Freddie Mercury?
"Non mi interessa più questo discorso: chi ci segue sa che siamo una band onesta. Rispettiamo il nostro passato ma siamo cresciuti. E, a dire il vero, avremmo potuto anche chiamarci Cipolle Verdi o scegliere qualsiasi altro nome perché adesso siamo un gruppo nuovo, con un progetto e un'identità distinta ma non diversa dal passato.
Non siamo semplici replicanti. Freddie a parte, che cosa c'e' di diverso da prima?
Prima i Queen erano la nostra intera vita. Ora ciascuno di noi ha la sua esistenza al di fuori della musica. Io ad esempio sono appassionato di astrofisica, ho appena preso un dottorato e passo le mie notti al telescopio. E poi c'è Paul Rodgers. Lui è autenticamente blues e ha portato questa sua caratteristica alla nostra musica.
Nessuno si aspetta di vederlo vestito come Freddie nè gli chiede di fare le stesse mosse o dire le stesse cose. Insomma, non è un attore anche se pure lui sa come fare spettacolo".
Ma piacerebbe a Freddie Mercury?
Freddie lo andava spesso ad ascoltare nei club londinesi negli anni Settanta, studiava il suo modo di cantare e credo che addirittura lo abbia in qualche modo influenzato.
Ma diciamola tutta: a Freddie Mercury questa versione piu' rock blues dei Queen piacerebbe?
Penso di sì. Io ho sempre in mente le sue idee. E qualsiasi cosa io faccia per i Queen, la prima cosa che mi chiedo è: ma a Freddie piacerebbe? Penso che The cosmos rocks gli piacerebbe molto.
Che cosa è successo ai Queen dopo la sua morte?
Il diluvio. Ne siamo stati tutti ovviamente sconvolti. Ma io e Roger Taylor siamo musicalmente sopravvissuti e oggi portiamo ancora avanti il nome. Il bassista John Deacon, che è invece molto più fragile di noi, ha avuto un crollo e ha deciso di ritirarsi. Ma ci sentiamo spesso, lui ama scrivermi lettere ogni tanto. In fondo insieme abbiamo disegnato un quadro rock ricco di tantissimi colori e molto belli.
Qual è l'album dei Queen che preferisce? Di sicuro è A night at the opera, da li è iniziato il nostro periodo d'oro.
Ma ancora oggi ho voglia di risentire Made in Heaven. C'è molto amore in quei brani, ci sono i frammenti di voce di Freddie, c'e' la nostra vita che improvvisamente cambiò in un giorno di novembre del 1991, quando lui morì e noi, senza aspettarcelo, ci ritrovammo più soli in questo mondo.
Il leader della band (May) presenta il nuovo cd »the cosmos rock».
«I nuovi Queen? Freddie approverebbe».
Brian May:
«Con Rodgers c'è cuore nella musica, Mercury è sempre con noi».
LONDRA
>«La musica oggi è diretta da banchieri e commercialisti, una tendenza alla quale dobbiamo resistere in tutti i modi». Si sfila gli occhiali tondi e li posa sul tavolo, alla maniera del professore che, finito di parlare, aspetta la reazione dei suoi adepti. Perché in fondo è anche questo: un professore di astrofisica che ha pubblicato la tesi del dottorato — «Un'analisi delle velocità radicali della nube zodiacale» — nonché un libro, «Bang! La storia completa dell'universo». A dispetto del look da scienziato pazzo che gli conferiscono gli storici riccioli abbinati al lungo cappotto nero con cui si presenta all'appuntamento con la stampa, è comunque lui, Brian May, anima dei Queen, chitarrista, uomo dalle mille vite che non dorme se non di giorno — «dalle 2 alle 6 di notte sono di fronte al computer, è il momento in cui regna il silenzio » — e che oltre al cappello da rockstar e professore indossa quello di difensore dei diritti degli animali, della lotta contro l'Aids, di padre, di marito. Se c'è chi vede nella risurrezione con il cantante Paul Rodgers un'operazione commerciale — e su Internet non sono pochi i fan contrari — lui risponde che assieme ai compagni sarebbe ricco abbastanza per concedersi la pensione, e sfodera una frase tratta da Hello, Dolly!, che la moglie Anita ha interpretato a teatro: «I soldi sono come il concime, la cosa migliore è spargerli». Chi, a 61 anni torna non solo sul palco, ma anche a incidere, non lo fa per denaro, precisa, ma per amore, «perché l'arte è indefinibile, ma non può che nascere dalla passione». Eccoli dunque nuovamente insieme con un album, «The Cosmos rocks» (in uscita il 15), il primo dei Queen orfani di Freddie Mercury. Un'impresa coraggiosa, perché Mercury resta un mito. Per May e il batterista Roger Taylor si tratta di una «naturale evoluzione». «Con Paul c'è stata subito una grande intesa. Suonare dal vivo è fantastico, ma ha un senso solo se produciamo materiale nuovo, non ci va di essere un revival di noi stessi». Il «caro Fred», a cui il disco è dedicato, «avrebbe apprezzato. E' parte di noi». Con la trasformazione i Queen hanno perso anche John Deacon, che ormai fa vita da recluso. «Quando Freddie se ne è andato — racconta Taylor — ha deciso che non voleva avere più nulla a che fare con il mondo musicale, riceviamo ogni tanto una sua lettera. Dice di essere d'accordo con questo progetto. Noi gli mandiamo gli assegni dei diritti». Diritti su un patrimonio da 200 milioni di copie. Non è scontato comunque che il nuovo assetto sia definitivo: «Siamo sempre stati così, non facciamo programmi a lungo termine». Rodgers vorrebbe riposarsi l'anno prossimo, May e Taylor non escludono di collaborare con altri artisti. Per ora si preparano a una lunga tournee tra le cui tappe spiccano due appuntamenti italiani (il 26 e il 28 settembre a Roma e Milano). «Non vediamo l'ora. Nel 2005 in Italia il pubblico cantava più forte di noi. Ci volete bene, un affetto che noi ricambiamo ».
Il titolo «The Cosmos Rocks» e' un omaggio al fresco dottorato in astrofisica di Brian May. Il sessantunenne compassato chitarrista dei Queen che - finche' non lo si sente suonare - di rock avrebbe soltanto i lunghi capelli ricci e un po' sfibrati, rappresenta bene la generazione di quelli che non se ne vogliono andare e anzi rilanciano: tanto che, parallelo al dottorato, ha terminato questo disco che il 19 settembre riportera' come nuovo, sul mercato, il leggendario gruppo britannico: «Mi piace - sorride dentro il viso lungo e mite -. Sono felice, in fondo siamo dei bambini di 60 anni». Tredici anni dopo l'ultimo album «Made in Heaven», con brani postumi del mai troppo compianto Freddie Mercury, morto di Aids nel novembre '91, «The Cosmos Rocks» e' una sfida ardimentosa o incosciente: ci vuol fegato ad archiviare quel santino. «Ma non avevamo niente da perdere - taglia corto May -. Io la penso come una nuova band, anche se per non deludere la gente dovremo suonare pure il passato». Da tre anni, lui e Roger Taylor (John Deacon si è tirato fuori alla morte di Freddie) hanno coopato come vocalist in tour Paul Rodgers, ex Free, ex Bad Company. Si sono messi a scrivere insieme, e' nato l'album:
«Restiamo i Queen e Paul Rodgers, l'accordo vale solo per questo periodo: ma lui e' simile a Freddie, canta con il cuore, e scrive molto».
Rodgers di suo e' bravo, per carità, stimato dai musicisti tutti; ci confessa lui stesso che i Doors andarono a cercarlo quando Jim Morrison se ne voleva andare: «Ma non mi trovarono, e anche ora questa esperienza non è una ricerca di celebrita', ma un fatto musicale». All'inizio, la sua fusione con i Queen era parsa a freddo, modesta: poi la continuità ha finito per amalgamarli, la band si è come reinventata, con un nuovo sound. A sorpresa, le 13 canzoni dell'album sono carine, non strabiche, spesso vibranti di uno spirito rock non tipico di questa epoca, pero' ideale per i concerti live: perché pare che terza eta' e ragazzi siano disposti a spendere solo per rock e reunion. L'album manca dello humour tipico di Freddie, e verra' offerto dal vivo con prudenza, disperso fra gli hit sacri, nel tour che parte il 12 settembre dall'Ucraina e passera' a fine mese per l'Italia. I tre hanno affittato uno studio cinematografico nell'Ertsfordshire, alle porte di Londra, ci hanno montato un immenso palco con tanto di video sullo sfondo e passerella centrale, e ci danno dentro: abbiamo visto le prime prove complete, fatte di hit come «I Want it All» o «I Want to Break Free» o «Kind of Magic», e bisogna ammettere che la quadratura del cerchio è in buona parte riuscita. May e Taylor sono dedicati strumentisti, Rodgers e' piu' a suo agio con i nuovi suoni. Del resto, il marchio Queen e' tutt'altro che un giocattolo vecchio da buttar via. Il musical «We Will Rock You» con le loro canzoni eì in scena da 6 anni, ha incassato 400 milioni di sterline, ben piu' dei dischi; confessa Brian che si sta pensando a un secondo musical, dal titolo «The Show Must Go On», mentre il film di cui a lungo hanno parlato con Robert De Niro, sulla vita della band, e' in forse: «Ho visto un paio di sceneggiature, ma non voglio esporre troppo Freddie: lo voglio, anzi, proteggere». Lei, Brian, ha sempre avuto uno stile di vita poco rock'n'roll...
«Non ho mai preso droghe, in quel mondo bizzarro che si andava costruendo: si parlava di LSD, di espansione della mente, e volevo capire con la mia mente, non alterata. Ma certo abbiam fatto le nostre mattane, e notti pazze; ci piacevano le ragazze ma preferivamo andare in studio».
Le manca la follia di quel tempo?
>«Mi manca Freddie, ma sono felice della mia vita».
Anzitutto l'abbinamento tra il cantante e fondatore dei Free e Bad Company e i Queen non e' un disastro. Questa non è una replica di Calling All The Station, album col quale i Genesis tentarono di inserire un cantante nuovo in sostituzione di Phil Collins.
Paul Rodgers e' citato in ogni libro come una leggenda e porta avanti il suo ruolo con coraggio. Il fatto e' che la sua identita', forgiatasi all'eta' di 19 anni e' di matrice rock.
La sua voce, nonostante gli anni non e' alterata di una sola particella. E il marchio di fabbrica dei Queen – alla Led Zeppelin che suonano alla Royal Opera House – e' stampato nella pietra.
Il risultato non e' un matrimonio fatto di alchimia, ma piuttosto un furioso connubio piu' devastante di un incendio.
Quello che abbiamo di fronte non e' un vecchio cantante folk vestito con abiti di pelle: le liriche di Rodgers affondano le loro radici nei classici canoni del rock. May e Taylor – purtroppo non più assieme al genio pop di John Deacon, ormai ritiratosi a vita privata – creano una base solida per la sua voce.
Il risultato è un mix capace di conquistare tutte le volte che entrambe le parti tirano fuori il loro tipico sound. La ballata ecologica 'Small' e' succosa, e si risveglia con le sferzate chitarristiche di Brian. Infatti molti dei brani iniziano nello stile tipico dei Bad Company e manca il l'epico stile barocco di Freddie Mercury capace di portare la band oltre la mera efficienza.
Ci sono poi brani come 'C-lebrity', 'Cosmos Rockin' o 'Time To Shine', i piu' rappresentativi del disco.
'Call Me' puo' essere considerata come l’incontro tra Can't Get Enough e Crazy Little Thing Called Love, mentre 'We Believe' non sara' mai in grado di sostituire un classico come 'We Are The Champions' (ma nemmeno lo vuole, ndt).
In sostanza 'The Cosmos Rocks' mostra una band innamorata del rock. Perche' lo hanno inciso. Certamente non per soldi. La chitarra di May e' in gran spolvero e i fans sia dei Queen che di Paul Rodgers saranno felici di ascoltare il disco e questa, dopotutto, è la cosa che tutti si aspettano.
Here we are:not Queen but Queen+Paul Rodgers!
Oggi mi sono regalato "the cosmos rocks" dei Queen e Paul Rodgers e non piu' dei Queen.
Due cose completamente diverse.
Non dimentichiamo Freddie, ma qui e' come ricominciare da capo, secondo me.
Rock di ottima fattura,tradizionale,brani piu' lenti, ballate con una voce straordinaria come quella di Paul Rodgers ex Free ed ex Bad Company che in questo disco,ragazzi miei si e' preso una grandiosa rivincita verso tutti i detrattori.
C'e' anche del blues, si del blues vecchia maniera in diversi brani con la chitarra di Brian May devastante perchè e' tuttora uno dei migliori chitarristi del mondo,sempre secondo me.
Timing perfetto anche di Taylor,
Peccato per Deacon, ma peggio per lui.
Mi dispiace solo non aver acquistato i biglietti per il concerto di Milano "scottato" come ero dall'ultima apparizione dell' aprile 2006, mi pare, al BPA Palace ora Adriatic Arena di Pesaro.
Per me ragazzi e' un disco molto, ma molto bello dove la voce di Rodgers appare ancora migliore che nei tempi passati con le vecchie band.
Complimenti a tutti i componenti,alla Emi Italia (per una volta) e al Prof .May che ci ha provato ,dicendo che non aveva nulla da perdere ma che invece a oltre 60 anni ha riportato la bella musica e le superlative doti di tutti alla ribalta,senza paure e senza remore di alcun tipo.
Beato chi li andra' a vedere, altroche', karaoke .
A parte il fatto che lo stesso povero Freddie desiderava che i Queen comunque continuassero a vivere e quindi a suonare.
Lo hanno onorato rendendosi allo stesso tempo giustizia.
W la musica, rock on.
Buon ascolto.
Buzz
Un tempo i Queen erano straordinari e assurdi, ma un personaggio dello spettacolo come Freddie e’ raro.
Meat Loaf avrebbe forse potuto sostituirlo: il ragazzo dei Free non ha speranze. Al massimo (questo disco) suona come i Queen dotati di un cuore inerte.
Volendo essere negativi, non e’ neanche questo, visto che ricordano una brutta copia dei ZZ-Top o come un anonimo rock da stadio. E’ dura trovare un picco in questo disco, ma C-lebrity ha una satira graffiante.
Voto: 3/10.
Rodgers, May e Taylor potrebbero suonare come un prodotto minore, ma e' ingannevole che Brian May e Roger Taylor vogliano far passare questo disco sotto il nome Queen.
Cosmos Rockin' non vale granche', e il singolo C-lebrity e' meno profonda del tema che vuole trattare.
La sciocca Surf’ Up…School’s Out e’ sicuramente peggio del pianto di un educatore della Cornovaglia, cosi’ come la ballata Say It’s Not True.
Come pensionato blues-rock e’ perfettamente accettabile.
Ma raramente riesce ad evocare le idiosincrasia del sound dei Queen.
Voto: 2/5.
Oh cari, immaginate che Brian avesse preso il suo dottorato in astrofisica nel 1972 e avesse formato una band solo oggi a 61 anni. Il risultato sarebbe stato un pop rock sciocco con un riverbero da stadio. I testi di alcune canzoni, frasi come ‘Ho un dolore nel mio passato’ sembrano provenire da un brutto universo parallelo.
La stella dei Queen e’ morta.
Voto: 1.
The Cosmos Rocks e’ il primo album dei Queen dopo 13 anni di assenza e dopo, ovviamente, la perdita del grande Freddie Mercury.
Paul Rodgers e’ uno dei miei cantanti preferiti dopo Freddie, percio’ avevo grandi aspettative da questo disco. Avendoli visti dal vivo sapevo che la band ha della magia in se’ e mi auguravo che riuscissero a usarla anche in studio.
Il divertente rock’n’roll di Cosmos Rockin’ apre il disco con i tre membri del gruppo in grande forma, specialmente Brian May.
Le liriche di Still Burnin’ rivelano quanto il gruppo abbia il desiderio e la passione per fare musica e il pezzo contiene anche un estratto del classico ritmo di We Will Rock You.
Time To Shine e We Believe sono due brani lenti e quest’ultima e’ costruita in modo delizioso con un crescendo corale.
Surf’s Up…School’s Out e’ un pezzo classico che sono sicuro verra’ suonata dal vivo, trattandosi di un pezzo da stadio in puro stile Queen. Time To Shine mi ricorda molto i pezzi dei Bad Company.
Say It’s Not True e’ stata ri-arrangiata dopo aver fatto la sua prima comparsa per aiutare la causa contro l’aids di Nelson Mandela.
Su ITunes potete trovare anche una cover del brano Runaway di Del Shennon, completata da un enorme coro ad opera di May e Taylor.
Ci sono un paio di cali con Warboys (suonata da Paul nel suo solo tour) e in Call Me, che suona come una decente melodia in cerca di un testo decente! Comunque ho apprezzato maggiormente C-lebrity che suona come il pezzo piu’ in linea con il tipico stile dei Queen.
Il disco suona come qualcosa dei Queen assieme a Paul Rodgers, esattamente come doveva essere e non come un tentativo di sostituire Freddie Mercury e se si decide di ascoltare il disco da questa prospettiva, lasciando da parte il concetto che si tratta dei Queen senza Freddie, allora l’album vi piacera’.
Tutto cio’ che avete amato dei Queen e’ presente, comprese le orchestrazioni chitarristiche di Brian May, le loro tipiche armonie vocali, mentre Roger Taylor suona esattamente come ci piace!
L’unica cosa che manca davvero a questo disco e’ quel di piu’ che Freddie Mercury sapeva dare al sound dei Queen. Ma personalmente sono soddisfatto che Brian May e Roger Taylor abbiano riportato in vita la band assieme a un grande cantante.
Ignorate riviste come NME che i Queen non li hanno mai amati; al contrario scegliete il magazine ELO che, pur non avendo mai amato i Queen giudica positivamente il disco, perche’ quando la musica e’ buona il resto non conta.
Il primo album dei Queen dopo 13 anni segna la collaborazione con il leader dei Free Paul Rodgers. Dopo il primo tour assieme risalente al 2005, Rodgers si e’ calato nel ruolo del mai dimenticato Freddie Mercury, morto nel 1991.
Adesso ogni canzone e’ attribuita al trio.
Anzitutto, sembrerebbe un disco elegantemente realizzato.
La title-track ricorda nello stile Tie Your Mother Down, Time To Shine ha in se’ dei momenti eccelsi e Still Burnin’ picchia come si deve.
Ma tutto questo si perde poi con l’inutile Small e la sciocca Warboys, oltre che a causa di una generale mancanza di coerenza melodica.
E queste erano il tipo di cose che Freddie sapeva gestire: sapeva perfettamente quando sferzare il colpo giusto.
Un disco che manca di ispirazione, salvo qualche momento, impeccabilmente suonato ma un po’ pesante.
The Cosmos Rocks.
(articolo di Esbjorn Linden, tratto da 'Eskilstuma Kuriren', Svezia, del 17 Settembre 2008).
I Queen senza Freddie Mercury non sono la stessa cosa, non solo per via della sua voce unica, ma anche in ragione della sua incredibile creativita’, scomparsa assieme a lui. Quando Brian May e Roger Taylor hanno deciso di ripartire con la band, hanno preso con loro il cantante Paul Rodgers il quale, fortunatamente, fa le sue cose restando fedele a se stesso. Hanno inciso un nuovo album partendo dalle radici del rock e utilizzando tutte le caratteristiche piu’ tipiche di questo genere, compresi i loro riffs piu’ classici e recuperando il sound anni ‘70.
E’ un lavoro completamente al servizio dei fans. Con la ballata Small e il pezzo rock Warboys la temperatura del disco aumenta sensibilmente, mentre alcuni testi fanno riferimento alla guerra e altri si scagliano contro le star dei reality show. Musicalmente l’album cresce con ogni canzone, e quando parte il blues di Voodoo l’atmosfera si fa rarefatta. Tutto questo ci fa dire che: i Queen hanno perso il loro frontman e contro tutti hanno ripreso a vivere sotto una nuova forma. Lunga vita ai Queen.
Voto: 4/5.
The Cosmos Rocks.
(articolo di James Gilchrist, tratto dal giornale “Zavvi UK” del 25 Settembre 2008).
>Quando circa nove mesi fa e’ stata confermata la pubblicazione di The Cosmos Rocks, un nuovo album a firma Queen con Paul Rodgers, la notizia ha scatenato varie reazioni tra i fans. Personalmente sono un fan dei Queen da sempre. Oggi mi sento parte di quella schiera di fans che considerano questo lavoro come il frutto di meta’ di una band che oggi cerca di riconquistare il mondo con un nuovo cantante. La formazione, che comprende Brian May e Roger Taylor assieme al cantante dei Free Paul Rodgers, ha gia’ ottenuto un buon successo con la pubblicazione del Return Of The Champios, video testimonianza del loro primo tour assieme del 2005 che ha visto la band eseguire sia i classici successi dei Queen, che alcune delle composizioni piu’ famose dei Free e dei Bad Company, in un mix molto equilibrato.
Ma questo non sono i Queen. Essere un fan di questa band vuol dire essere sempre al vertice e nulla puo’ essere paragonato alla magia, sprigionata tanto nei dischi quanto nei concerti, da un elemento che oggi manca: Freddie Mercury.
Come ci si puo’ calare nei suoi panni? Chi puo farlo? Nessuno. Ma e’ anche vero che nessuno vorrebbe una cosa simile. E’ una cosa impossibile e mai Paul Rodgers ha dichiarato di volerlo sostituire. Paul ha sempre ammesso di voler essere se stesso, in un modo che e’ completamente diverso dal modo di essere di Freddie. Percio’ nel sentire questo nuovo album si ha l’impressione di assistere al ritorno dei Bad Company, con l’aggiunta della chitarra di Brian May e della batteria di Roger Taylor, visto che John Deacon al basso non ha fatto parte di questo progetto.
Alla fine in me ha prevalso la curiosita’ cosi’ ho comprato il disco. In particolare ho acquistato la special edition dato che comprende anche un dvd riassuntivo del concerto giapponese relativo al precedente tour. A questo punto ero pronto a scoprire se il Cosmo e’ rock! E, amici, miei lo e’! Ora, e’ chiaro che il disco va ascoltato con mente aperta, con l’idea che, ovviamente, si tratta di una nuova band. L’album contiene alcune nuove influenze musicali, ma se guardate oltre questi aspetti e considerate di avere a che fare con una band in evoluzione, questo e’ un dannato ottimo album, che contiene alcune delle cose migliori dai tempi di Queen II, The Game, The Works e Innuendo. E’ un lavoro ben strutturato, contiene alcuni grandi riffs e in un certo senso ti racconta una storia che qualsiasi ben educato fan dei Queen vorrebbe sentirsi dire. L’album si apre con Cosmos Rockin’ che ricorda un incontro tra Ogre Battle e One Vision e penso si tratti di un grande intro per il loro nuovo tour. Inoltre l’album contiene Time To Shine, un’energica e coinvolgente canzone, che rappresenta uno di momenti piu’ seri dell’album.
Still Burnin’ e’ un ottimo modo per dire che la Fenice e’ risorta dalle proprie ceneri e che i Queen sono una band attuale che funziona.
Small e’ un bellissimo pezzo con una grande melodia paragonabile al grande album solista di Roger Taylor, Happiness.
We Believe, che e’ l’inno da stadio di questo disco, e’ paragonabile ai lavori anni ‘80 di John Farnham (peraltro anni fa considerato un papabile nuovo frontman per gli stessi Queen).
Ci sono poi C-lebrity, che affronta il tema della fama e dei reality show, la toccante Some Thing Are Glitter e, naturalmente, l’intensa Say It’s Not True, gia’ realizzata lo scorso anno come singolo di beneficenza per la campagna anti-aids “4666” di Nelson Mandela.
Il lavoro di chitarra eseguito da Brian sull’album e’ fantastico, mentre la batteria di Roger e’ tonante e accurata come sempre.
Cosa migliore e’ il connubio che sono riusciti a creare con Paul Rodgers, una delle piu’ grandi voci del nostro paese. Freddie non sara’ mai dimenticato, ma il nostro nuovo eroe ha definitivamente fatto un passo in avanti fuori dall’ombra ed ha confermato che effettivamente molte cose che luccicano possono essere d’oro! Paul, noi ci crediamo! I Queen sono tornati, lunga vita ai Queen. Voto: 4/5.
I Queen rinascono senza Mercury.
(articolo di James Viscardi, tratto da “The Pace Press” del 01 Ottobre 2008).
The Cosmos Rocks trasporta la voce dei Bad Company verso una regale sostituzione.
13 anni, tanti ne sono passati dall’ultimo lavoro di studio dei Queen. Ora molti potranno pensare: “i Queen? Ma Freddie Mercury non e’ morto?”. Avete ragione. E allora come e’ stato possibile creare un nuovo album dei Queen senza di lui? Bene, anzitutto non pensate di sostituirlo. Brian May e Roger Taylor hanno semplicemente chiamato a collaborare la nota voce dei Free e Bad Company, Paul Rodgers.
Certamente molti penseranno che “No Freddie, no Queen”. Ma questo e’ un concetto incomprensibile e non si puo’ essere autentici fan dei Queen se si pensa che Freddie Mercury rappresentasse l’intera band. Anche se tutti abbiamo amato Freddie e sappiamo che egli rappresentava la quintessenza del concetto di frontman, May e Taylor hanno suonato comunque buona parte dei successi dei Queen.
Detto questo, va chiarito che The Cosmos Rocks non e’ un album perfetto, ma lo abbiamo aspettato per ben 13 anni. Brian May e’ sempre abile con la chitarra ed e’ un disco pieno di riffs che la gente vorrebbe saper suonare. Canzoni come Cosmos Rockin’, C-lebrity e Warboys, sono altrettante definizioni di ballate rock. Mettete insieme alcuni fantastici passaggi di chitarra e la voce di Paul Rodgers ed otterrete qualcosa di magico.
Rodgers non e’ Mercury, ma e’ un uomo e sa cantare. E’ in grado di interpretare sia pezzi rock che brani lenti. La sua voce e’ unica, il che e’ una cosa rara nel modo musicale di oggi, e diversa da tutte le altre. Rodgers non ha sostituito Mercury. Al contrario ha fatto la sua parte mescolando il proprio stile con quelli di May e Taylor.
Questo disco ti porta in giro nel mondo Queen. Non e’ perfetto, ma e’ un passo verso la giusta direzione. Personalmente do il benvenuto alla nuova formazione dei Queen e mi auguro che ci possa essere altra musica suonata da questi monumentali musicisti.