Nel giugno 1986, i Queen mancavano dai palchi e dai concerti da oltre un anno (se si escludono le comparsate al Live Aid e al Montreux Golden Rose Festival), e l’attesa per un loro tour stava diventando davvero notevole.

Originariamente, il 1986 avrebbe dovuto essere un anno ‘sabbatico’, come il 1983, perché il Works tour non aveva di certo ‘ricaricato’ la band dopo lo stress del Hot Space tour nel 1982 e quindi c’era poca voglia di tornare a suonare dal vivo ed affrontare la vita on the road.

Ma il Live Aid  cambiò qualsiasi cosa, e restituì alla band l’entusiasmo per suonare ancora di fronte al proprio pubblico.

Al tempo stesso, i Queen erano diventati una delle band più richieste e che più velocemente riusciva a vendere biglietti per i propri concerti. Nella fase promozionale del Magic Tour, ad esempio, non appena le date venivano annunciate e i tickets messi in vendita, molti show andarono sold out in brevissimo tempo.

Come ogni tour, la band ripensò la setlist, aggiungendo nuovo materiale e riscoprendo le vecchie hit.

Dal nuovo album, solo quattro delle nove canzoni vennero inserite nella scaletta del concerto (One Vision, A Kind Of Magic, Who Wants To Live Forever e Friends will be friends) mentre ci fu l’inserimento a sorpresa di In The Lap Of The Gods…Revisited, che era stata suonata per l’ultima volta nel tour del 1977.

Il brano venne presentato con un arrangiamento molto diverso da quello degli anni '70. La canzone iniziava con la sola  voce di Mercury accompagnata da un delicato arpeggio di chitarra elettrica, per poi trasformarsi nell’inno a noi noto, con Roger e Brian che contribuiscono al coro dando un effetto molto drammatico. In aggiunta, un solo di chitarra elettrica mai eseguito nelle versioni precedenti (che ricordiamo, chiudevano, sino al 1977 i concerti dei Queen).

La setlist venne poi arricchita di un set acustico che prevedeva, oltre a  Love Of My Life e Is This The World We Created, i brani classici “(You're So Square) Baby I Dont Care", "Hello Mary Lou", e "Tutti Frutti".

Brian May ricordò poi in seguito che il set R’n’r del Magic Tour ripercorreva  le orme dei Lep Zeppelin ed il loro leggendario set acustico.

Hello Mary Lou venne probabilmente inserita perché Ricky Nelson era scomparso pochi mesi prima del tour (e ciò spiega l’inserimento di questo classico, piuttosto che di altri, già suonati in passato, altrimenti inspiegabile).

Vennero eliminate le vecchie canzoni (Great King Rat, Stone Cold Crazy, Somebody To Love, Keep Your Self alive, Jailhouse Rock, Killer Queen e Brighton Rock) per fare spazio alle ‘new entry’.

Liar venne ridotta ad un semplice riff di chitarra per  collegare Seven Seas Of Rhye a Tear It Up.

La sorpresa più grande fu comunque l’esclusione di Somebody To Love, che era stata suonata in ogni tour a far data dal 1977 ed era sempre stata un highlight di ciascuno show.

Anche It’s a Hardlife non venne considerata per il Magic Tour e si è ritenuto che l’esclusione di tanti brani che necessitavano il pianoforte fosse un segno che Freddie volesse passare più tempo sul palco ad interagire con la folla piuttosto che stare fermo seduto al piano.

Per la prima volta, Now I’m here, che divenne la canzone più suonata nella carriera live dei Queen (sempre presente nei tour dalla sua pubblicazione), venne eseguita interamente, senza inserire al suo interno qualche altro brano, a mò di medley.

Il risultato di tutte queste modifiche è quello che oggi sembra un track-list principalmente di un 'Greatest Hits', (e cosi è spesso inteso) ma al tempo era più un riflesso della maturità musicale della band.

Gran parte della scaletta conteneva le più recenti canzoni relative agli ultimi 2 album, mentre il tour precedente (soprattutto nel 1984) proponeva materiale più vecchio.

In tutta l’Europa la gente comune si rese davvero conto della bravura dei Queen solo dopo il Live Aid, e la scaletta che la band fu direttamente proporzionale alle dimensioni dello stadio e di quante persone avrebbe potuto contenere.

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La band iniziò le prove del tour nel maggio del 1986, presso il JVC Studios. Un giorno, durante le prove, venne dedicato alla realizzazione del video promozionale di Friends Will Be Friends. L’occasione diede modo per offrire un’anteprima sul palco che la band avrebbe usato. 64 piedi in lunghezza, con due ali laterali di 40 piedi. Freddie aveva una superfice di circa 6000 piedi attorno a lui.

Durante le prove, Roger ebbe l’occasione di rilasciare un’intervista sul tour in programma.

Dichiarò: Suoneremo sul palco più grande mai realizzato a Wembley, con il più grande impianto luci. Penso che probabilmente siamo la migliore live band del pianeta al momento e e siamo qui per provarlo. Nessuno rimarrà deluso". 

Sebbene poi altri tour più recenti superarono il Magic Tour, come imponenza o come freddi numeri,  ai suoi tempi, l’ultimo Tour dei Queen fu il più grande di sempre.

Ventisei concerti, sedici all’aperto, un milione di spettatori complessivi, i concerti con più pubblico di sempre in UK, due date consecutive sold allo stadio di Wembley sono alcuno dei numeri che rendono speciale questo tour e che a distanza di 25 anni resta nella storia della musica e resta come pietra miliare nella storia della band.

Roger Taylor, ancora oggi, lo ricorda come il miglior tour dei Queen.

Fra l’altro, l’ultimo tour dei Queen doveva avere una valenza prettamente europea. All’inizio, in UK, si era pensato solo alle due date a Wembley, essendo convinti i promoter che i due concerti avrebbero soddisfatto la richiesta di biglietti.

Quanto si sbagliavano.  Le richieste furono talmente elevate che si dovettero aggiungere le date di Newcastle, Manchester e Knebworth.

Gli USA, ancora una volta, vennero esclusi dal tour, cosi come era già successo nel 1985.

Le vendite di One Vision (primo singolo estratto) e di A Kind Of Magic (album) non erano state incoraggianti e la band non ritenne opportuno, visto le premesse, imbarcarsi in una simile avventura.

Sorprendentemente, nemmeno il Giappone venne scelto per ospitare date del Magic Tour, che quindi si dovette accontentare di seguire, da lontano, e con le difficoltà dell’epoca, i concerti europei.

Di sicuro il Giappone non ebbe, come invece avrebbe meritato, un degno saluto da parte della band che si accingeva ad eseguire gli ultimi concerti insieme.

Australia e Nuova Zelanda ricevettero lo stesso trattamento.

Ci furono ‘rumors’ sul ritorno dei Queen live nel 1987 per un tour mondiale, ma è evidente che Freddie  sapesse che il concerto di Knebworth dell’agosto 1986 sarebbe stato il suo ultimo show ed è altresì evidente che questi rumors fossero solo speranze senza nessun fondamento di verità.

Successe da qualche parte in Spagna, ricorda May.. “si stava litigano per qualche stupidata e Freddie saltò fuori dicendo ‘non potrò fare questo per sempre.. anzi, probabilmente è l’ultima volta’. Non so se è stato lo sfogo per lo stress accumulato durante il tour o se ci fosse altro nella sua mente.. Penso sapesse con cosa avesse a che fare…”.

A mente fredda e a distanza di anni, si riescono a notare alcuni aspetti che possono, in effetti, far pensare che, almeno Freddie Mercury sapesse che il Magic Tour sarebbe stato l’ultima tournèè.

Ciò si nota da alcuni episodi di dialogo con il pubblico e dai saluti finali.

Mai una volta ha lasciato il palco dicendo: "Alla prossima", o “ci vediamo presto” come aveva fatto nei tour precedenti.

Ma preferiamo ricordare il Magic tour per quello che fu, senza ricercare, negli episodi, e nei dialoghi di Freddie, qualcosa che potesse far prevedere come sarebbe finita..

Il Magic Tour iniziò quindi cosi…

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07.06.1986 – Stoccolma

 Il 7 giugno i Queen iniziarono il Magic Tour con una data open air allo stadio di Stoccolma, concerto preceduto da una manifestazione di protesta nei confronti dei Queen ancora per la vecchia questione di Sun City.

L’esecuzione dei pezzi non era ancora oliata al 100%,  ma Freddie Mercury si presentò ai fans in superba forma vocale, cantando alcuni pezzi con la linea melodica della versione studio.

Freddie però, non era ben certo del luogo in cui si stava esibendo.

Prima di Another One Bites The dust infatti, salutò cosi il pubblico: "Per quelli di voi che non lo sanno, questo è l'inizio del nostro nuovo americano ... americano, nuovo tour europeo, giusto?"

Da notare come Bohemian Rhapsody venne collocata in scaletta molto presto, nella prima metà del concerto, episodio che non venne più ripetuto.

Infine, da segnalare alcune imprecisione nei testi di Freddie, soprattutto in Radio GaGa (imprecisioni che accadranno ancora nel corso del tour, sempre su questo brano).

Il finale si concluse con la solita accoppiata We Will Rock You e We Are The Champions. Durante God Save The Queen, Freddie sparì dal palco per poi tornarvi con una gigantesca bandiera britannica, dietro la quale era stata cucina una bandiera svedese. La scena venne ripetuta per tutte le date extra UK del tour.

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11.06.1986 – Leiden (Belgio)

 Questo è il primo dei dieci concerti del Magic Tour che si terrà al coperto (Bruxelles, Monaco, Zurigo e Vienna sono le altre città).

Prima che lo spettacolo inizi, il pubblico cominciò a cantare una canzone simbolo del calcio olandese.

Dopo la seconda canzone, Freddie, pieno di energia, gridò: "Come state mucchio di galli?" Il pubblico poi, su richiesta di Freddie, cominciò a cantare ancora una volta la loro canzone calcistica, e la band partecipò per la gioia di tutti.

La canteranno un’ altro paio di volte nell’arco della serata, e ai due concerti futuri che si terranno sempre a Leiden .

Freddie stasera offrì quella che è indubbiamente la sua versione live definitiva di A kind of Magic, mentre Brian aggiunse alcune linee di chitarra molto gustose nell’esteso finale.

Dopo Under Pressure, disse alla folla festante, "Senza dubbio, siete i migliori cantanti in giro, davvero." Poi porse a qualcuno del pubblico una bevanda (birra, forse), dicendo: "Non farla cadere cazzo! Passala intorno. Ce n'è abbastanza per tutti."

Il pubblico cantò Love Of My Life ad un volume sorprendente, come si sentiva nella versione del Live Killers. Un membro del pubblico aggiunse anche "Beautiful", dopo la prima strofa, proprio come fece Freddie dal vivo nell’album allo stesso punto.

Freddie, prima di Crazy Little Thing Called Love introdusse il brano alla sua maniera: "Sapete cosa significa questa chitarra, può significare solo una canzone, perché è tutto quello che so su questa dannata chitarra...Ma proviamo a farla!!"

Prima di arrivare al pianoforte per iniziare Bohemian Rhapsody, rimessa verso la fine dello show, Freddie, riferendosi alla sua età, fa il primo (dei tanti in questo tour) commenti agghiaccianti che non possono non far pensare : "Questo è quello che succede quando si arriva troppo vecchi, l’energia si esaurisce a metà del concerto, cazzo."

Friends Will Be Friends trovò a Leiden la premiere live, e venne collocata tra We Will Rock You e We Are The Champions, cosa che sicuramente sorprese le persone presenti, che si aspettavano la solita ‘doppietta’. Contrariamente al ben noto Wembley e le versioni di Budapest la band eseguì la canzone completa.

Dopo la seconda canzone, Freddie volle ripetere la canzone legata al calcio olandese che il pubblico aveva intonato la sera prima. E perciò disse: "Perchè non cantiamo insieme quella canzone del calcio che conosciamo tutti?" Cominciarono a cantare, ma Freddie disse: "Facciamolo insieme", e gridò improvvisamente: "Zitti!" Il pubblico ricominciò di nuovo, e lui si unì a loro per qualche momento.

Dopo Another One Bites The Dust Freddie prese la parola: "Grazie mille siete stato un bellissimo pubblico stasera, yeah! Le persone sono sempre buone con noi.. Fatemi vedere cosa ne pensate. Se avete letto le storie della stampa sul nostro scioglimento, ricordatevi che è solo un carico di merda, okay? Avete capito? Sì? Sì? Non lo dimenticate!"

 La band offrì una versione parziale di Gimme  Soma Lovin dello Spencer Davis Group'.

Si notò subito che il brano era chiaramente improvvisato, senza nemmeno il coro.

Big Spender viene eseguita questa sera per la prima volta dal 1979. La band suonò l'intro, ma si interrompe quando Freddie dovrebbe iniziare a cantare, e per l’appunto dice: "Fatelo di nuovo, andiamo!" e lo fanno. Suonano la strofa e  il ritornello come hanno fatto negli anni '70. Questa cover non è stata probabilmente neanche mai provata, e il finale è abbastanza floscio. 

One Vision, da questo show, è stata trasmessa nella tv olandese nel corso della settimana, su un programma chiamato "Veronica Countdown".

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