Recentemente Al Murray, durante la conduzione del suo programma televisivo, ha interrotto lo show per trasmette un'inusuale esibizione live dei Queen, che hanno presentato il loro nuovo singolo, assieme al nuovo frontman, il cantante dei Free Paul Rodgers.

C'è stato un tempo in cui Brian May e Roger Taylor giuravano che non avrebbero mai fatto un tour senza Freddie Mercury: sarebbe stata una cosa ridicola.

Oggi, nonostante l'ombra di Freddie aleggi sempre su di loro, Rodgers ha unito le sue forze a quelle dei due Queen, dando vita a un tour che toccherà le maggiori arene del Regno Unito durante l'autunno.

Inoltre hanno dato vita a un nuovo album: "The Cosmos Rocks". E di John Deacon continuano a non aversi notizie.

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Kate Mossman (KM): Paul, avete tutti e tre la stessa età. Vi è mai capitato in passato di esibirsi sullo stesso palco?
Paul Rodgers (PR): Nel 1969 i Free si esibirono alla Royal Albert Hall e Brian e Roger erano i promoter di quell'evento. All'epoca facevano parte di una band studentesca chiamata Smile. Non ebbi modo di conoscerli direttamente, ma ci incontrammo lungo le scale! Ricordo che c'era anche Bonzo (John Bonham, batterista del Led Zeppelin, n.d.t.).
KM: Come sei stato coinvolto in questo attuale progetto?
PR: Ci siamo incontrati nel 2004, presso l'Hackney Empire, in occasione della cerimonia di premiazione per la Uk Hall Of Fame. Abbiamo suonato alcuni pezzi assieme. So che la parola alchimia in certi casi è molto abusata, tuttavia è esattamente ciò che si è creato tra di noi in quella circostanza
KM: Perché sei la persona giusta per questo lavoro?
PR: Non cerco di essere Freddie Mercury. E' più che altro una forma di equilibrio con Brian e Roger

 

KM: Spesso e? stato detto che avreste dovuto cambiare nome alla band. Cosa ne pensi?

 

PR: Inizialmente pensavo che avremmo registrato del materiale nuovo chiamandoci May,Rodgers&Taylor, come per gli Emerson,Lake&Palmer (gruppo progressive molto noto specie tra gli anni 70 e 80, n.d.t.). Recentemente poi abbiamo iniziato a chiamarci "QPR".
KM: Rispetto a quando suonavano con Freddie, adesso Brian e Roger cosa riescono a fare?
PR: Non hanno mai suonato il blues, anche se individualmente hanno sempre amato il genere e Freddie spesso improvvisava con il pubblico dei duetti in stile Aretha Franklin. Ora nel nuovo album ci sono cose molti semplici e immediate, una vera novità per loro
KM: Nel tour quanto c'è dei vecchi Queen e quanto delle cose nuove?
PR: Il tour precedente era principalmente dei Queen, con un 30 per cento delle mie cose. Adesso siamo entrati in una nuova fase, perchè ogni canzone è stata scritta da tutti e tre assieme. So che alcuni fans dei Queen sono venuti ai miei concerti solisti;  posso dirti che erano fans dei Queen perchè indossavano le magliette della band,  il che è davvero bello
KM: Come la esegui Bohemien Rhapsody dal vivo?
PR: Vorremmo variare il solito schema. Non è possibile fare la sezione operistica dal vivo, per cui c'è una parte registrata nel mezzo della canzone, dopo la quale ritorniamo sul palco. Io faccio un duetto con la voce registrata di Freddie. Per l'autunno proveremo a fare qualcosa di diverso.
KM: E' vero che John Deacon è scomparso senza lasciare tracce?
PR: Devo ancora incontrarlo John. Mi piacerebbe molto. Capisco il suo punto di vista comunque, voleva fare un passo indietro e ritornare alla propria vita. Prima di incontrare i Queen ero pronto a farlo anch'io, ma adesso sono qui. E chiedo sempre: "Viene stanotte? Domani?? E' un pò come aspettare Godot! (Paul fa riferimento a un'opera letteraria basata sull'interminabile attesa del personaggio principale, Godot, esempio peraltro utilizzato anni fa da Gianni Agnelli per definire il momento di forma di Alex Del Piero in quel periodo, n.d.t.).
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