Hai ancora molte memorabilia?

PH – Se le avessi ancora tutte, potrei ritirarmi. Purtroppo ho venduto molte cose ai collezionisti quando avevo bisogno di un frigo nuovo o cose del genere! Ho ancora un Bohemian Rhapsody blu n° 195 che mi regalò Freddie, alcuni picture discs, spezzoni di cassette con canzoni in versioni differenti. Avevo anche registrazioni della band che discuteva in studio, ma sfortunatamente non sono più in mio possesso.

- Sta per uscire il libro di Brian.

PH – Sì, ci lavora da tanto tempo, ma il libro deve essere fatto bene, e poi fatto ancora meglio, perché lui è un perfezionista. Conterrà cose tipo esposizioni di dischi e altre memorabilia. Ma c’è anche una “Illustrated History of Queen” della Publisher Press che uscirà a breve  in America, alla quale ho contribuito.. Hanno pubblicato anche un libro sui Led Zeppelin  ed era davvero fatto bene e i Queen avrebbero dovuto farne uno simile, ma hanno un avvocato in Svizzera, ed è lui che organizza le cose.

- Sei in contatto con i Queen?

Di tanto in tanto mi sento ancora con Brian: è molto generoso, e si ricorda.. Non parlo con John da anni, ma lui vive come un recluso: va in moto e gioca a golf. Quando Freddie morì, lui decise che era finita, non c’era altro da fare, e credo che da allora non abbia più preso in mano un basso. Uno dei suoi figli è un bravissimo musicista classico. Ma John ha chiuso con la musica.
Ho visto la prima collaborazione con Paul Rodgers, ed era OK, ma poi li ho visti di nuovo alla O2 nel 2008 ed erano come una tribute band che faceva cabaret. Niente di che. Paul è un bravo cantante, ma non fa  molto bene le canzoni dei Queen. Justine Hawkins arriverebbe alle note alte, ma nessuno può sostituire Freddie.

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La mostra sarà itinerante?

Sì, nel febbraio 2010 andrà in una galleria a Ballerat, in Australia. Poi, forse, in Giappone e Stai Uniti.

Ti vengono in mente alcuni aneddoti?

Ce ne sono un paio sul mio sito (peterhince.com), ma ricordo una volta in cui, dopo uno spettacolo in America, Fred era nervoso perché aveva litigato col suo ragazzo o qualcosa del genere, ed era infuriato con il tour manager perché le persone sedute nelle prime file erano troppo brutte e questo era inammissibile ad uno show dei Queen! E per dieci minuti fece davvero sul serio! . Diceva che avrebbero dovuto fare una casting session prima di farli entrare.
Poi ricordo che si era appena fatto crescere i baffi e la gente tirava rasoi sul palco  e lui li mandava a farsi fottere!
Un’altra volta Brian stava facendo uno dei suoi assoli e il resto della band gli tirava noccioline e M&Ms, mentre lui rimaneva assorto sul pianeta May!

Iniziai a scattar loro foto perché, stranamente, non c’erano mai fotografi in giro, per cui quando eravamo in Giappone, nel 1975, comprai a metà prezzo una macchina fotografica costosa ed iniziai a fotografarli. Li riprendevo durante le prove, le registrazioni in studio, i video, ed eravamo solo io, due altri roadies, un assistente e la band. Perciò era tutto molto intimo e in studio giocavamo tutti a flipper e c’era anche molta competizione. Tutti tranne Fred. Lui riteneva che il flipper fosse troppo plebeo, per cui preferiva giocare a Scarabeo e le sessioni di registrazione si fermavano, e anche il sound check si fermava ogniqualvolta Fred stava cercando una parola con una lettera che valeva il triplo! Inoltre era un fantastico giocatore di ping-pong: batteva tutti.. Avevamo un tavolo fuori dallo studio e lui, mentre giocava, faceva tutte le mosse che faceva sul palco, per confonderti. Non era tutto bustine di tè e vodka!
…………….(omissis)………….

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A commento della foto dove la band saluta il pubblico al Budokan di Tokyo:

Il Giappone è sempre stato speciale per i Queen, e in particolare la Budokan Arena di Tokyo. In tutta la loro carriera ci hanno fatto circa 20 concerti. Lì gli spettacoli erano tutta un’altra cosa rispetto al mondo occidentale. Iniziavano alle 18 senza support band, in modo che la maggior parte del pubblico, i giovani, potessero tornare a casa a un’ora ragionevole, con i mezzi pubblici. Tutto era ordiato, gentile ed efficiente. . Non c’erano transenne di metallo, solo una corda o un nastro, proprio come all’ufficio postale! Noi addetti ai lavori avevamo scoperto che se ci inchinavamo al pubblico, loro rispondevano inchinandosi a loro volta. Quindi quado avevamo finito di controllare tutti gli strumenti, ci mettevamo al centro del palco, in fila, e ci inchinavamo, così loro, educatissimi,  rispondevano inchinandosi . Continuavamo così finchè avevamo la maggior parte del Budokan sotto controllo. Alla fine il pubblico capiva che stavamo giocando , rideva ed applaudiva. Qualche notte facevamo meglio noi della band!

A commento della foto dove Roger ha la scritta DRUMS in fronte:

Durante le registrazioni, eravamo divisi in “reparti”: Roger e il suo assistente erano nel reparto “percussioni”, Brian e il suo roadie in quello “chitarra”, John ed io in quello “basso” e Fred, il suo autista, assistente, valletto e chiunque altro fosse intorno a lui, in quello “gentiluomini”. C’era molta rivalità, scambio di battute  e competizione fra i vari “reparti”.

A commento della foto del video WWRY:

Fu girato nel giardino della nuova casa di campagna di Roger. In realtà non aveva amcora le chiavi ed i proprietari non se ne erano ancora andati, così dovemmo girare il video fuori. Era un freddo cane e c’era la neve. Fred non era contentissimo, per cui sorseggiava del brandy nel calore della sua Rolls Royce parcheggiata lì vicino. Si riscaldava e poi si metteva gli occhiali da sole per proteggersi dal riflesso. A un certo punto le sue mani erano così fredde che dovetti dargli i miei guanti (morbidi, molto diffusi fra i rodiese all’epoca). C’era scritto Ratty, e lo si può vedere nel video. Per anni i fan si sono chiesti perché Fred indossasse quei guanti.

A commento della foto di Roger che gioca a flipper:

Passammo un sacco di tempo a Mpnaco, dal 1979 al 1984. Nel complesso ho passato circa un anno della mia vita all’Hilton! Per non annoiarci fra una registrazione e l’altra ci eravamo attrezzati con qualche gioco. Uno dei più popolari era il flipper: il roadie di Roger era quello che faceva più punti di tutti. Tutti giocavano: Brian, Roger e John, ma Freddie non lo fece mai: lui preferiva passatempi più cerebrali, adorava i giochi di parole e specialmente Scarabeo,  dove era molto bravo.. Rock’n’roll duro!
Riusciva benissimo anche nel ping-pong. C’era un tavolo nel corridoio sotterraneo. Freddie sfidava tutti quelli che arrivavano e li distruggeva con le sue abilità: giocava anche di sinistro o con una mano dietro alla schiena. Velocissimo bastardo! Fred era fantastico in molte cose. Non era male neanche a cantare!

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A commento della foto dove Freddie strimpella la chitarra

Durante l’estate 1979 i Queen stavano vivendo fuori dal Regno Unito per evitare pesanti tasse. Durante le sessioni di registrazione, me ne tornai brevemente a Londra a prendere alcune cose tecniche che erano appena arrivate via mare dal Giappone. Stavom per ornarmene a Monaco, quando ricevetti una telefonata:

 

-    Ratty, c’è qualcos’altro che devi portare a Monaco -    Cos’è? E’ pesante? Devo passare dalla dogana? -    E’ Freddie


Freddie, che era a Londra per pochi giorni, non aveva nessuno che lo accompagnasse a Monaco. Se mi dispiaceva?!?!. Freddie non viaggiava mai da solo: c’era sempre qualcuno con lui, e c’era sempre qualcuno nella camera accanto alla sua. Qualcuno con cui parlare. Beh, un volo British Airways prima classe non era male, per cui dissi di sì.. Però ci fu un problema: a causa di uno sciopero ad Heathrow rischiammo di non partire e sarebbe stata una disgrazia per Freddie, poiché aveva terminato i giorni in cui poteva stare nel Regno Unito. Alla fine ce la facemmo, ma quando arrivammo a Monaco, Freddie volle farsi un bagno prima di andare in studio.  Telefonai agli altri per avvertirli che saremmo arrivati  a breve e poi sentii Freddie che, dal bagno,  mugolava,  batteva il tempo e diceva delle note a voce alta. A un certo punto mi chiamò:

-    Ratty, presto, vieni qui! -    Uhh , vuoi davvero che venga in bagno ora? Non sono tanto sicuro di poterlo fare. -    No, no! Portami una chitarra: ora!


Venne fuori dal bagno avvolto negli asciugamani, tutto gocciolante, e si precipitò nel salotto della suite, dove gli misi in mano la chitarra acustica che teneva lì per emergenze creative come questa. Nonostante la chitarra non fosse accordata, Feddie la strimpellò con le dita. Non ha mai usato un plettro , nemmeno sul palco.. Freddie approfittò del momento per precipitarsi agli studios, dove fu interrotta ogni attività. Convocò Brian, john e Roger  e li mise al corrente della sua idea, alla quale iniziarono a lavorare e registare all’istante. La canzone era CLTCL, uno deim maggiori successi dei Queen. E’ stato un privilegio aver assistito alla nascita di un successo così!
Non importava da quanto lo conoscessi o fossi accettato da lui o gliene importasse di me, il fatto era che con lui non riuscivi a rilassarti.

Freddie aveva un’aura. Era sempre lì, sia davanti a una folla di 130.000 persone che  mentre usava lo stuzzicadenti la mattina dopo colazione e si lamentava della sbornia della sera prima. Quando entrava in una stanza – qualsiasi stanza – sapevi che eri alla presenza di una persona speciale. Unica. Magica.
Non ho frequentato solo i Queen, ho conosciuto altre personalità e rock star famose,ma posso dire che nessuno aveva la presenza che emanava Fred. Ed era anche molto riservato.

A commento della foto dove Freddie indossa il manto regale

Un pomeriggio, sul tardi, ricevetti una telefonata al mio studio. Era Fred: quella sera sarebbe venuto per fare una foto “divertente”. Non era qualcuno a cui poter dire “no”. Arrivò con il vestito con cui salutava il pubblico alla fine degli spettacoli del Magic Tour. Era molto ben fatto e molto pesante. Questa è l’unica foto “in posa” vestito così. Gli piacque il contrasto fra l’eleganza dell’abito e la semplicità dello studio: avevo avuto una buona idea!
Freddie era molto creativo in molti campi, e molto spontaneo. Tuttavia era sempre felice di ascoltare le idee degli altri e le giudicava subito. Per fortuna gli piacque la mia idea.

A commento della foto in cui Ratty ispeziona da vicino il basso di John

La sera precedente l’aveva tirato contro le luci del palco. Ouch!

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