Perché lo spettacolo deve andare avanti: Brian May racconta di come è entusiasta del fatto che i Queen regnino ancora.

Di Nicole Lambert – Daily Mail

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Quando Freddie Mercury è morto di broncopolmonite cagionata dall’AIDS all’età di soli 45 anni nel 1991, è stata momentaneamente la fine dei Queen, la band il cui album “Greatest Hits” è ancora il disco più venduto di sempre in Uk.

Il chitarrista Brian May ebbe un esaurimento e gli altri due membri della band non vedevano alcun futuro per il gruppo. Brian ricorda «Ci lasciammo (o allontanammo NDR) e pensammo che fosse finita”.

La morte di Freddie è stato un durissimo colpo per noi,  personalmente e professionalmente, tanto che per molto tempo non volemmo essere i Queen”.

Fu per l’insistenza dei fans che ci ripensarono, sebbene senza il loro front man.

L’inizio fu lento, ma il 2015,  un anno annunciato dal loro concerto alla vigilia di nuovo anno a Londra, si sta già mostrando molto importante per la band.
I Queen appena terminato un tour Europeo con la stella uscita da American Idol, Adam Lambert, e stanno per pubblicare una nuova edizione da collezionisti del loro disco da top 10 “Queen Forever”, pubblicato alla fine dello scorso anno.

L’album, che contiene molte delle loro più famose hit, presenta anche tre canzoni con Freddie che non erano mai state sentite prima.


Siamo stati davvero fortunati a trovare (trovare? NDT) queste gemme nascoste”, dice Brian, oggi sessantasettenne. “La cosa divertente è che erano nascoste perfettamente in vista nei nostri archivi. Sapevamo cosa fossero ─ avevano le etichette sui contenitori dei nastri, ma non avevamo realizzato che potessero essere terminate”.


L’immensa raccolta di registrazioni vede impegnati due archivisti a tempo pieno che hanno trovato i nastri scartati e li hanno sottoposti all’attenzione di Brian. “Mi dissero: - Abbiamo trovato qualcosa, hai voglia di venire e darci un ascolto? – Ho ascoltato e ho detto ‘Hmmmm, si potrebbe fare..”’

Le tre canzoni erano tutte non terminate ma sono state completate usando qualche trucco da studio di registrazione. “C’è un brano intitolato “Let Me In Your Heart Again”, e ricordo perché smettemmo di lavorarci. Avevamo avuto varie discussioni sulla tonalità (su questo argomento, May ne ha parlato anche QUI).

È importante stabilire la tonalità e avevo l’abitudine di farlo per Freddie, che però la trovo difficile da cantare. Mi disse: ‘Me la stai combinando di nuovo (mi piace pensare che disse: “mi stai fregando ancora), mi stai dando materiale (da cantare) che mi fa sanguinare la gola”. Così provammo la canzone con diverse tonalità e poi la accantonammo perché non risolvemmo mai il problema”.


Un altro brano, “There Must Be More To Life Than This”, è una delle tre che Freddie registrò con Michael Jackson, ma non venne mai terminata perché non riuscirono mai a far coincidere i loro impegni per farlo.

Mentre una terza, Love Kills, è una che freddie registrò per proprio conto. “Fortunatamente, di ognuna delle canzoni, abbiamo avuto abbasta parti vocali di Freddie per farle funzionare”.


A Brian manca Freddie, e ci dice di pensarlo ogni giorno. Ma è entusiasta che la band abbia trovato Adam che canti con loro in tour. “Adam non è una rimpiazzo di Freddie, non ha bisogno di esserlo”, dice Brian. “È davvero molto “vivo” ed è in continua crescita”.


Brian, intanto, sta ancora cercando di fare un film sulla vita di Freddie. L’anno scorso è stato assegnato a Ben Whishaw il ruolo di protagonista, dopo che Sacha Baron Cohen è stato “scaricato” perchè troppo famoso. Ora il progetto è in una fase di stallo (come era prevedibile, NDT), perché non si riesce a trovare un regista. “Abbiamo pensato ad un sacco di registi», sospira. “Stiamo facendo progressi lenti. Siamo consapevole che siamo i custodi dell’eredità di Freddie. Non sono preoccupato di quanto tempo impiegheremo. È più importante farlo bene".


Non sono solo i Queen ad impegnare il tempo di Brian May.  Ha talmente tante passioni che è già incredibile che riesca a trovare il tempo per respirare, lasciando da parte che è anche il marito dell’attrice Anita Dobson e padre di tre figli.

C’è l’osservazione degli astri ─ da buon dottore in astrofisica, ha sempre il proprio telescopio puntato verso il cielo  ─  c’è la sua campagna per fermare lo sterminio dei tassi e la sua (quasi) campagna in solitario per diffondere nel mondo l’interesse per le foto stereoscopiche.

Queste sono delle stupende fotografie dell’era vittoriana che quando vengono osservate attraverso un congegno speciale, appaiono come immagini 3D.

Recentemente ha realizzato un filmato su alcune di esse, che rappresentavano dei demoni, conosciute come Diableries, intitolato “One Night In Hell” e quando non è in tour con i Queen presenzia ai festival cinematografici con il suo cortometraggio 3D che è pure disponibile su iTunes.

Brian pensa che andrà in paradiso o all’inferno? “Non lo so, è difficile da dire”, dice con espressione pensierosa. “Non sono preoccupato di questo. Sono solo preoccupato di cercare di esssere un uomo degno finchè ne avrò la possibilità perché è la cosa più importante. E sorridendo: “In ogni caso, come vedi, non ho intenzione di morire”.

 

 


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