Il Jazz Tour comprende una serie di concerti svolta negli Stati Uniti dai Queen tra l'Ottobre e il Dicembre del 1978, per promuovere l'album Jazz.
I concerti svolti dalla Band sono 35, attraverso l'intero Nord America, con i nuovi pezzi tra cui Bicycle Race e Fat Bottomed Girls. L'articolo seguente riguarda la data di New Orleans e si sofferma sull'orgiastica festa successiva al concerto. Ma per introdurre il racconto di questo fantomatico party, prima un pò di storia!

A New Orleans il gruppo organizzò a sue spese - come lancio pubblicitario del nuovo album, JAZZ - un colossale, costosissimo ed eccentrico party al New Dreams Fairmont Hotel. All'evento furono invitate entrambe le case discografiche del quartetto, la EMI inglese e la Elektra americana.

Si sarebbe trattato del primo incontro in assoluto fra le due compagnie, ognuna delle quali inviò sul posto il maggior numero possibile di suoi rappresentanti per non sfigurare nei confronti dell'altra.
Fra gli oltre 400 invitati non mancarono i giornalisti inglesi, sudamericani, giapponesi e, ovviamente, statunitensi.
C'erano anche due groupies speciali incaricate di prendersi particolare cura dei funzionari delle case discografiche.
L'inizio della festa era previsto per mezzanotte e proprio allo scoccare dell'ora delle streghe la banda di ottoni Olympia fece il suo ingresso in sala alla testa di una processione comprendente i Queen e diversi loro compagni di gozzoviglie.
A intrattenere i partecipanti contribuirono lottatrici nude nel fango, nani, mangiatori di fuoco, gruppi jazz, steel bands, ballerini.

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A Bourbon Street, nel cuore del favoloso quartiere francese di New Orleans, l'insegna dice, "Bob Harrington - Cappellano di Bourbon Street".
Di sopra, il ministro del culto freelance officia per i lacché viziosi che stanno di sotto, mentre dall'altra parte della strada, la saletta di ritrovo "Hotsy Totsy" mostra donne nude che si pavoneggiano in un bar di legno di quercia dall'alba al tramonto, e nella porta accanto, il negozio per adulti specializzato in manifesti scatologici e peni finti.
Questa è la città americana preferita da Freddie Mercury, dove il Mississippi termina il suo maestoso corso, e fanatici con grandi sogni combattono una battaglia persa in partenza contro approfittatori, lenoni e tutti gli venditori di squallore.
E' la città preferita da Freddie perchè il solista e dai denti sporgenti frontman dei Queen è soprattutto un attore.
E a New Orleans, ognuno può essere chiunque desideri. Stasera, il 31 ottobre 1978-Halloween- Freddie Mercury e i Queen hanno fatto volare 80 reporters dagli Stati Uniti, Europa, America Latina e Giappone, per vedere uno spettacolo e farne parte allo stesso tempo.
Il terzo concerto del tour di 28 città dei Queen si tiene nel decorato Civic Auditorium.
Sul palco sono elencati i nomi dei maestri: Shakespeare, Michelangelo, Cellini, Durer, Gounod. Fuori dalle luci soffuse blu e verdi, e dal fumo, Freddie Mercury incede impettito come un gallo, assumendo pose da balletto, sotto un siderale stridulo di chitarra che costeggia armoniosamente gli affilati bordi del rock'n'roll.
Le melodie sono mediocri, ma i costanti cambi di tempo di "Bohemian Rhapsody" e di "We Will Rock You" , tengono un pubblico desto per quasi due ore di musica ininterrotta. L'impianto luci è uno dei più ambiziosi del rock.
Strane luci viola splendono sopra le teste del pubblico, facendo sembrare i loro capelli simili a nuvole e inanimati.
A metà spettacolo, un palco più piccolo viene calato dal soffitto e 400 luci si fondono col piano completamente bianco della luce del sipario. Freddie è un derviscio turbinante, che domina ogni angolo del palco.
Alcune persone chiamano questa canzone 'Spread your legs'("Apri le tue gambe", ndt), dice al pubblico, introducendo 'Spread your Wings'("Spiega le tue ali", ndt). E mi piace così!”

Iniziando con le pailettes nere, spunta per il primo bis ornato di succinti pantaloni color arancio, zompettando come Peter Pan.
Per il secondo bis indossa una rivelatrice calzamaglia bianca. Mentre canta 'We Are The Champions', la sua voce gorgheggia con emozione simulata, e lui stringe il microfono per il supporto.
All'apice del trionfante finale, i capi esecutivi della Elektra Records, che sono stati lì seduti e sorridenti dall'inizio alla fine dello spettacolo, si alzano contemporaneamente ed escono.
Poco dopo, lo spettacolo si chiude sulle note del nastro di 'God Save The Queen'. Dedicatosi anima e corpo, Freddie scende lemme lemme dal palco, è prosciugato e spento. Ma la notte di Halloween a New Orleans è appena iniziata.
Nella sala dal ballo dell'Hotel Fairmont, sono riunite oltre 400 persone ad aspettare i Queen su un sontuoso tavolo di antipasti, come le ostriche alla Rockfeller e i gamberetti alla creola.
Una band di Dixieland suona delle canzoncine jazz prive d'ispirazione, finchè, poco prima della mezzanotte, arriva l'Olympia Brass Band marciando attraverso la sala accompagnata dai Queen- il vivace Mercury, l'accattivante Brian May, il malizioso John Deacon, il vellutato Roger Taylor.

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Improvvisamente, come un'enorme circo equestre orchestrato da un direttore pazzo, una legione di spogliarelliste, volgari ballerine culone, incantatori di serpenti, travestiti, e festaioli addobbati, cominciano fare i belli di fronte alla folla assiepata. Freddie Mercury è circondato da affamati ricercatori d'autografi, groupies e veneratori di fama.
La gente comincia a proteggere i loro vestiti, e fotografo più che mai fantasioso immortala Freddie mentre autografa il nudo sedere di un flessuoso travestito.

Freddie inizia abere nervosamente dal suo enorme sovramorso, e verso le 2 del mattino, è pietosamente andato.
Brian May, che sembra essere il vero organizzatore di questo carnevale notturno, è messo con le spalle al muro da insistenti ed affamati reporter giapponesi.
"E' fantastico" continua a dire. "E' così bello tornare".
Mentre passa lentamente la serata, uomini effemminati e donne mascoline mettono in scena una farsa del governo che avrebbe messo in imbarazzo Hemingway.

Tre obese di colore in perizoma si strusciano pateticamente, ed un'altra femmina partecipante intrattiene un piccolo branco di spettatori mettendosi una sigaretta in un posto improbabile. La gente esce per controllare la scena di bourbon Street e la gente si trascina di nuovo alla festa come fumo di sigaro.
Alle 4 del mattino, una guardia del servizio di sicurezza dei Queen, sofferente ed irritabile, chiede quando il tutto finirà. "I Queen vogliono le ballerine nude fino all'alba," annuncia il suo collega. E così è.
Il giorno seguente, i Queen riappaiono ad una conferenza stampa al Brennan's, uno dei ristoranti più eleganti del quartiere francese. Ancora una volta, sono Roger Taylor e Brian May a dominare la conversazione, mentre Freddie sembra vagamente assorto.
Il soggetto di tutto ciò è "Jazz", il nuovo album dei Queen, che non contiene jazz. "La gente pensa che ci prendiamo molto più sul serio di quanto in realtà facciamo," dice Roger Taylor. "Jazz", che sancisce la riunione dei Queen col precedente produttore Roy Thomas Baker, offre Mustapha, un ritmato rock ebraico; Fat Bottomed Girls, una canzone che deve molto al "Pure Prairie League" di "Amie"; e rapsodie più indulgenti, come Jealousy e Bycicle Race, con i suoi attuali riferimenti a Guerre Stellari, Lo Squalo e Superman.
La campagna pubblicitaria, come qualsiasi cosa che riguarda il gruppo, arriva al limite del buon gusto: 11 donne a petto nudo, con tette da "massima divisione" che gareggiano su biciclette.
"E' sfrontato", ammette Freddie, "Un po' sporcaccione, ma non osceno. Certi negozi, lo sai, non esporranno i nostri poster. Suppongo che a certa gente non piaccia guardare delle ragazze nude".
Freddie, 32, è nato a Zanzibar ed è stato educato in India, e nella sua infanzia è stato un prodigio a ping-pong ed hockey.
Ha studiato arte ed è diventato un disegnatore ed illustratore grafico, rinunciando alle lezioni di pianoforte al quarto grado.
Però ha continuato a cantare, capeggiando la sua prima band a 14 anni e formando i Queen con Roger e Brian nel 1970.
Dopo il facile interrogatorio di routine, Mercury è messo all'angolo.
"Sembri diverso dal personaggio sul palco. Sei davvero tu quello?"
"No", dice Freddie, "ovviamente è una finzione".
Lui nega di compiacere i gay; o per quanto riguarda ciò, nessun altro. Fa intendere di essere un tranquillo, inquieto ragazzo che ha bisogno di uscire fuori da se stesso per stimolare il suo ego.
"Mi diverto ad indossare tutti quei costumi," dice. "Lì riesco davvero a liberarmi."
A quel punto Freddie viene rapidamente accompagnato all'uscita, e nuovamente, Brian May rimane indietro per rispondere alle domande infinite dei giapponesi.
La festa di due giorni, accuratamente gestita dai Queen, termina con una manciata di giornalisti qua e là , intenti a mangiare Banane Foster e più cinici del solito.
Fuori, a Bourbon Street, un cantante folkloristico intrattiene una casa vuota di poltrone di velluto rosso, affermando che un albero che cade fa rumore sia che venga sentito o meno.
Ciò evoca qualcosa che Brian May ha detto dei Queen, in costante ricerca di diretta comunicazione col nostro pubblico.
Per tutte le parole che possono descrivere il viaggio dei Queen a New Orleans, 'diretto' non è senza dubbio l'unica.

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