In occasione degli Asian Awards 2011, che vedranno il 18 Ottobre a Londra presso la Grosvenor House, a Park Lane, la famiglia di Freddie ritirerà un premio in suo onore per il grande contributo dato al mondo della musica, Jer e Kashmira hanno rilasciato una bella ed emozionante intervista al Sunday Telegraph. Soprattutto le parole della mamma disegnano un'immagine forse inedita di Freddie, che non era solo quell'immenso frontman che tutti conosciamo, ma anche un figlio devoto, amante della vita semplice e delle piccole gioie che derivano dalla vita quotidiana.
La famiglia di Freddie Mercury hanno raccontato l'orgoglio delle sue origini asiatiche, un aspetto della vita della pop star in gran parte ignorato dai fans. Per le sue legioni di fans infatti, Freddie era una fiammeggiante rock star e molto british.
Ma in realtà aveva origini ben più complesse, riassunte in una sola immagine: una foto in bianco e nero di un bambino di nome Farrokh Bulsara sorridente nel suo passeggino, vegliato da una bambinaia africana nei giardini della casa coloniale di Zanzibar dove i suoi genitori indiani vivevano. Il bambino nella carrozzina avrebbe poi cambiarto il suo nome in Freddie Mercury, raggiungendo la ricchezza e la fama prima di morire a 45 anni a causa dell'AIDS.
Come è diventato una star in tutto il mondo è storia nota, poco invece è stato detto della sua gioventù nei giorni in cui l'Impero britannico stava morendo, essendo nato in una famiglia ricca indiana, salvo poi dover fuggire da una rivoluzione sanguinosa che portò la famiglia a Londra per costruirsi una nuova vita. Le foto della vita precedente al successo rivelano come la famiglia di Freddie si prepara a celebrare il ventesimo anniversario della sua morte, anche raccontando l'orgoglio delle proprie origini
Mercury, la cui famiglia è di origine parsi, seguaci della religione Zorastrianiana i cui antenati provengono dalla Persia (l'attuale Iran, n.d.t.), non è mai stato al centro dell'attenzione, come invece era in qualità di cantante dei Queen. La comunità asiatica ha ignorato le sue origini per lungo tempo. Ma per la sua famiglia era una parte essenziale della sua identità.
Suo padre, Bomi, è nato in India e come tanti andò a gestire uno dei possedimenti britannici in Africa per lavorare al programma di registrazione per il governo coloniale, portando con sé sua moglie Ger.
Hanno portato Freddie, Kashmira sua sorella minore, a Zanzibar, ora parte della Tanzania, divenuta poi una colonia a sé stante. Quando aveva otto anni Mercury fu mandato a San Peter, un collegio vicino alla città natale dei suoi genitori, Bombay, oggi Mumbai, dove mostrò fin da subito un talento naturale per il pianoforte.
La Signora Bulsara ricorda: "Lui era molto felice e vedeva la frequentazione del college come un avventura. Freddie era musicale, aveva continuamente in mente delle melodie. Sentiva qualcosa e suonava subito."
Ha affinato le sue abilità al pianoforte suonando melodie indiane, poi si unì alla sua prima band, chiamata The Hectics.
Quando lasciò la scuola si faceva già chiamare Freddie, un soprannome datogli dai compagni di scuola, e tornò a Zanzibar, ma all'indipendenza della colonia nel 1963 fece seguito una rivoluzione che vide gli africani in gran parte poveri coinvolti in scontri che colpivano la popolazione più ricca.
A quel punto i Bulsaraa fuggirono a Londra nel 1964 e si stabilrono a Feltham, dove andarono ad abitare in una casa in periferia. Mercury si iscrisse al Politecnico di Isleworth per studiare graphic design, ma era ancora la musica il suo vero interesse.
La Signora Bulsara, 89 anni, ha dichiarato: "Iniziò a scrivere canzoni fin dalla tenera età e io, come tutte le madri, gli dicevo di tenere pulita la sua camera. Ricordo che una volta andai nella sua stanza a casa nostra a Feltham, gli dissi che stavo per buttare via tutti i rifiuti, compresi i documenti sotto il cuscino. Ma lui disse: 'Non avrai il coraggio!'. Stava scrivendo canzoni e testi che poi metteva sotto il cuscino prima di dormire. Mio marito diceva di non capire ciò che questo ragazzo stava facendo con questa storia della musica. Io gli gli facevo battere a macchina alcune lettere per i lavori e quando le spediva mi diceva: 'Spero di non avere questi posti di lavoro'. Le domande erano per posti come progettista grafico. Se avesse avuto uno di quei posti di lavoro, le cose sarebbero state molto diverse. Alla fine, ho pensato che fosse troppo perché si trovava nella sua camera da letto la maggior parte del tempo e un anziano vicini si lamentavano del rumore e così Freddie decise di lasciare la casa."
Mercury formò i Queen con Brian May, Roger Taylor e John Deacon e il primo grande concerto della band fu come supporter ai Mott the Hoople, all'Hammersmith Odeon nel 1973.
I suoi genitori erano l'antitesi stessa del movimento glam rock che stava spazzando la nazione, ma erano lì, un po' a sorpresa tra il pubblico.
"Il mio ricordo preferito di lui è che prima del concerto all'Hammersmith Odeon", ha raccontato Signora Bulsara, "il mio ragazzo stava mostrando il meglio di sé come supporter dei Mott the Hoople. Quando lo spettacolo è finito la gente veniva da me e mio marito per dirci quanto fosse bello che lo sostenessimo. 'Beh, lui è mio figlio' rispondevo io. Il rock'n'roll non era il mio stile di vita, ma decisi che avrei partecipato ad ogni concerto. E' stato molto emozionante per me. Era il 1973 e Freddie si truccava sempre in modo vistoso. Ma io gli dicevo di tagliarsi i capelli e lui ribatteva: 'No, no mamma, questo è il mio stile, ma quando sarà di moda allora avrò i capelli corti."
Mentre era alla ricerca del successo musicale, Freddie ha fallito il suo esame di guida, ma alla sua famiglia disse di non preoccuparsi.
Sua madre racconta: "Ci disse che non importava, perchè non voleva spendere la sua vita sugli autobus. 'Non importa perché un giorno io avrò un'autista ovunque vada' e a quel punto pensai che il mio ragazzo aveva certamente un sogno."
Diventato più famoso, la sua educazione asiatica e il suo patrimonio culturale di origine sbiadirono sempre di più. Ma non è mai stato qualcosa che Freddie ha dimenticato perché, come dice oggi la sua famiglia, essere asiatico faceva parte della sua vita. Il suo background ha determinato il suo senso di identità così complesso. Essere un Parsi significava identificarsi con la sua ascendenza persiana piuttosto che quella indiana.
Roger Cooke, suo cognato, ha dichiarato: "Per una mente inglese, asiatico significa indiano, ma questo non è stato il caso di Freddie, che era persiano di discendenza. È stato accusato di negare il suo retaggio indiano ma non penso l'abbia mai fatto, ma se lo avesse fatto, sarebbe stato perché era persiano."
Sua madre aggiunge: "Freddie è stato un parsi ed era orgoglioso di questo, ma non era particolarmente religioso".
Al culmine della sua fama, Mercury voleva nulla di più che sedere in cucina mentre sua madre cucinava per lui.
"Voleva essere il più normale possibile", ha detto. "Gli affari andavano da una parte e la sua famiglia dall'altra. Tornava a casa e diceva 'Mamma stai facendo i tuoi biscotti speciali al formaggio ?'. Ogni volta che era in studio e lavorare per lunghe ore, diceva 'Mamma, ho da fare ancora un po' perché tutti i ragazzi sono lì'. Voleva solo una vita normale a casa, lasciando il suo lavoro fuori dalla porta. Ma lui era così buono con noi e ci raccontava tutto quello che stava accadendo. Ci inviava cartoline da tutto il mondo."
Questa settimana la madre e la sorella parteciperanno ai premi asiatici a Londra per ricevere un premio postumo, il Founders Award, per la vita di Freddie e il straordinario contributo alla musica. La loro presenza sottolina il legame di Mercury alle sue radici. Ma il massimo per la sua famiglia è che le canzoni di Mercury siano onnipresente.
Kashmira ha dichiarato: "Siamo molto orgogliosi e felici di lui e del fatto che il gruppo è rimasto insieme per 40 anni, ma 20 senza Freddie, una cosa che mi colpisce veramente, perché quando si è abitutiati ad avere Freddie accanto ogni giorno, si perde la nozione del tempo... Lui è morto da 20 anni a novembre, che è un tempo lungo. Ma noi lo sentiamo vicino tutti i giorni, è quasi come se fosse in giro. non ho nemmeno bisogno di suonare i suoi dischi perché sono alla radio ogni giorno."
La Signora Bulsara aggiunge: "Sono orgogliosa per tutto quello che viene tributato per il mio ragazzo da tutto il mondo, loro sanno che Freddie Mercury è il mio ragazzo ed era un genio. Mi rende orgogliosa il fatto che lui rimane il mio Freddie e non è stato dimenticato. E' perché Dio lo ha amato di più. Ecco perché lo ha portato via".
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