Le interviste di John Deacon sono abbastanza rare, vuoi perchè un pò restio a parlare, vuoi perchè, tra i Queen, era forse quello che meno era gettonato da parte dei giornalisti per le dichiarazioni. Il membro più tranquillo dei Queen, non garantiva probabilmente chissà che rivelazioni.

Il nostro Gabriel ha scovato sul web questa intervista, e complice il fatto che sia poco conosciuta e che su QH le interviste a Deaky scarseggino, ha ben pensato di tradurla!  Leggiamo insieme cosa ha dichiarato, il nostro bassista, quando era ancora interessato alla musica.

 

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Jim Ladd : Buona sera a tutti e benvenuti . Stasera passeremo la prossima ora con John Deacon , bassista e compositore di una delle rock band più interessanti del mondo. La loro musica è varia e spazia  dal rock duro a ballate estremamente complesse e delicate. Sono eccezionali sia in studio che dal vivo, una combinazione unica di talento musicale e talento nell’intrattenere il pubblico. E stasera scopriremo come sono riusciti ad ottenere tutto ciò.

[ Keep Yourself Alive ]

Jim Ladd : La canzone è Keep Yourself Alive.  Mi piace, chi l’ha scritta?

John Deacon : Brian May, il nostro chitarrista. Questo è uno dei nostri primi brani. Ci siamo incontrati  quando ero al college,  facevamo solo le prove e questa è una delle canzoni che avevamo all’epoca. E un bel po' di canzoni di quel primo album erano canzoni che avevamo da tempo,  canzoni come Keep Yourself Alive, Liar, Great King Rat e altre. E c'erano uno o due brani  su quel primo album che erano un primo tentativo di usare al meglio lo studio di registrazione. My Fairy King , un pezzo di Freddie, fu costruito in studio. Mentre le altre erano essenzialmente canzoni live, con  la traccia base, qualche sovraincisione vocale, l’assolo di chitarra e quello era tutto.

[ Modern Times Rock and Roll ]

Jim Ladd : Se ti va, mi fai un breve ritratto, positivo o meno, degli altri membri della band?

John Deacon : Beh , potrei farlo, sì. ( risate )

Jim Ladd : In base alla tua coscienza

John Deacon : Non so,  Roger è il rocker  del gruppo. Voglio dire, a lui piace tantissimo andare in tour. Anche a me piace ma a me piace anche stare in studio, come anche  avere un po’ di tempo per restare a casa.

Jim Ladd : Ma Roger vuole solo quello!

John Deacon: Gli piace solo stare on the road e fare concerti.

[Drowse]

John Deacon: Fred…anche Fred ama fare concerti.  Gli piacciono molto i grandi spettacoli! Sai,  New York,  Chicago,  Los Angeles, quelli più prestigiosi dove c’è un sacco di gente che viene a vederti. Gli piace che ci sia un sacco di gente. Ma è un professionista serio.

Jim Ladd: Gli piace che a vederlo ci siano anche delle celebrità?

John Deacon: Oh, sì, è un aspetto che gli piace. Ma lui è uno che lavora duro. Gliene succedono, sul palco. E’ uno che davvero mette a dura prova il suo corpo correndo avanti e indietro ogni sera.

Jim Ladd: Dà tutto se stesso.

John Deacon: Sì, ogni sera.

[Good Old Fashioned Lover Boy]

John Deacon: Brian… Brian è quello riflessivo. E’ uno che ragiona molto sulle canzoni.  Noi in realtà non scriviamo canzoni quando siamo in tour tranne  Brian, che a volte raccoglie idee  che in seguito sviluppa in vere e proprie canzoni

 [White Man]

John Deacon: Io tendo ad essere quello tranquillo. Ce n’è sempre uno. E spesso è il bassista.

Jim Ladd: Sì, la roccia della band.

John Deacon: John Entwistle,  persone così. Sì, io tendo a essere quello più tranquillo. Ma  ci vuole, è  un equilibrio tra  quattro persone diverse e così funziona.  Con quattro persone ci sono  un sacco di idee che possono  rimbalzare tra di loro. E inoltre non si diventa troppo estremisti in una qualsiasi direzione, cosa  che potrebbe danneggiare un gruppo, perché ci sono sempre altre tre persone che tirano verso di loro.

[Stone Cold Crazy]

Jim Ladd:. Inizierò con il chiederti come una canzone semplice e senza fronzoli come Bohemian Rhapsody è diventata un successo  negli Stati Uniti d'America soprattutto in un periodo in cui va la disco, e che… (sarcasmo) non  so, ve lo aspettavate?

John Deacon: Uhm, no, non ce lo aspettavamo proprio. Quando abbiamo finito l'album, A Night at the Opera, quella era la canzone che avevamo deciso di pubblicare come singolo in Inghilterra. E quando l’abbiamo pubblicato in Inghilterra non abbiamo  pensato che sarebbe stato pubblicato per forza anche negli USA perché qui le radio AM sono ancora più rigide in fatto di gusti. Comunque anche in Inghilterra eravamo perplessi, abbiamo pensato di tagliarla ma poi, ascoltandola più volte, abbiamo pensato che non fosse il caso. Abbiamo provato un paio di idee, ma si perdeva il senso della canzone e così l’abbiamo lasciata com’era.  E per fortuna ha preso il volo lo stesso.

[Bohemian Rhapsody ]

Jim Ladd : I Queen toccano  le persone da un punto di vista sociologico o vengono visti solo come degli entertainers?

John Deacon : Prima di tutto direi che è intrattenimento. Ma penso che Brian ci metta un po’ di più,  c'è un  significato più profondo nei suoi testi . Mentre le canzoni di Freddie rientrano più nella categoria fantasy. Dipende soprattutto dall’autore della canzone. Non so , dipende dal peso che le diamo ma direi che per la maggior parte è solo intrattenimento. Sicuramente non siamo un gruppo che ha motivazioni politiche, senza alcun dubbio.

Jim Ladd : Sembrava che i musicisti inglesi , o i ragazzi  inglesi in generale, fossero molto più educati alla musica americana di quanto non lo fossero gli americani stessi. Sono state le band inglesi a riportare in America un sacco di cose che i ragazzi americani avevano perso da tempo.

John Deacon : Sì, è probabile. C'era sempre un sacco di musica americana in Inghilterra fino, ovviamente, a quando vennero fuori  i Beatles; con loro  c’è stato uno spostamento verso la musica ingles , ma prima di allora la musica americana era  la cosa principale! Elvis Presley, Chuck Berry, il primo rock n roll. I gruppi inglesi ascoltavano quella roba lì, Bo Diddley e cose del genere, quei dischi. La musica americana è stata una grande influenza.

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Jim Ladd: Una delle prime cose che si nota dei Queen è  la precisione con cui  eseguite le loro canzoni . Sembrate a volte  in grado di creare effetti quasi impossibili, sia elettronicamente sia vocalmente e avete imparato ad usare molto bene lo studio di registrazione.

John Deacon: Troviamo sempre piuttosto interessante registrare. C'è un sacco di roba sui nostri dischi, sai. Specialmente se ti metti le cuffie, be’, te ne accorgi. Suppongo che quel che facciamo  è abbastanza moderno, in un certo senso, perché usiamo molto lo studio di registrazione. Suppongo che suoni più moderno a causa di tutti i vari multi-tracking che facciamo. Questo non si poteva fare  cinque anni fa, perché non c’erano tanti macchinari. Quando abbiamo registrato il nostro primo album c’erano solo sedici tracce. E abbiamo usato solo quello che avevamo. Mentre qualche anno prima c’erano solo 8 tracce e 4 tracce e la gente era molto limitata a quello che potevano fare. Era come riprodurre musica dal vivo, andavi in studio e studiavi come se fossi sul palco e quello era tutto. Ma ora lavorare in studio è un'arte in sé, perché si possono trovare i suoni che non si potrebbero mai riprodurre sul palco.

[ Tie Your Mother Down ]

John Deacon : Ci siamo fatti una chiacchierata con  Roy Baker, che è molto famoso ora , ha prodotto i nostri primi tre album. E avevamo bisogno di lui perché  è una specie di super- ingegnere e conosceva tutti i pro ei contro tecnici dello studio. Così è stato in grado di dirci come potevamo fare, tipo registrare le nostre voci più di 50 volte. Le idee che volevamo realizzare, ci siamo fatti dire come fare a metterle su disco. Ma A Night at The Opera  è stato l’ultimo album che abbiamo fatto con lui. Abbiamo fatto quattro album con lui e siamo arrivati ​​al punto in cui  noi stessi avevamo imparato cosa fare in studio e non ci serviva più un produttore perché ormai noi quattro sapevamo cosa fare. Ci serviva solo un buon ingegnere del suono.  Ecco, questo è quello che abbiamo fatto con il nuovo album, A Day at The Races, ce lo siamo prodotti da soli con l’aiuto di un ingegnere del suono. Voglio dire, A Night at the Opera e SheerHeart Attack erano co-prodotti,  quindi era un processo lento soprattutto perché sei nuovo, un principiante, devi imparare. Devi avere quella fiducia che ti seve per fare le cose in tempo e solo dopo te ne puoi occupare da solo. Molti artisti non sanno cosa succede in studio. Ma noi siamo sempre stati molto interessati al lavoro in studio e a ottenere il meglio. Produrci da soli è stata una cosa naturale.

[Somebody to Love]

John Deacon: I nostri album  tendono ad essere raccolte di canzoni, perché nel gruppo scriviamo tutti e 4. Freddie e Brian tendono a scrivere la maggior parte del materiale. Nel nuovo album Freddie e Brian hanno scritto 4 canzoni ciascuno mentre io e Roger una  quindi l’album non ha un concept. Dipende solo dalle canzoni che vengono fuori quando le scriviamo. Noi di solito prima di andare a registrare abbiamo un paio di settimane durante le quali scriviamo le canzoni.

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[Killer Queen]

Jim Ladd: Cìè una cosa che hai sempre sognato di dire ad una radio americana? Cosa vuoi dire?

John Deacon: Uhm non so. Devo dire che la  radio americana è ottima in particolare per i nuovi gruppi, soprattutto quelli inglesi. E’ così che si è sviluppato l’interesse verso di noi qui. Abbiamo pubblicato  il primo album, ok, e le stazioni radio hanno cominciato a mandarlo in onda ed è proprio una situazione sana

Jim Ladd: Qual è la cosa dei Queen che ti rende più orgoglioso?

John Deacon: Non so. Siamo molto felici del tour che abbiamo appena concluso. E’ stato il primo tour americano che ci ha visti suonare in sale davvero grandi. E’ stato un grosso passo in avanti. Il nostro pubblico è davvero aumentato e anche noi quest’anno abbiamo fatto alcuni show molto grandi di cui siamo molto soddisfatti.  Sai, abbiamo fatto alcune delle sale più grandi tipo  il Forum di Los Angeles o il Madison Square Garden. Quelli sono concerti di cui hai sempre sentito parlare e questa è la quarta volta che veniamo qui,  andando in giro in  piccoli teatri, ed  è una nostra ambizione suonare in spazi più grandi. Conosco  Roger, è davvero una delle sue ambizioni suonare al  Madison Square Garden  e al LA Forum  e cose del genere. Abbiamo fatto alcuni ottimi spettacoli questa volta. Perché in un certo senso, il nostro show viene davvero bene in auditorium di quelle dimensioni.

[You and I]

John Deacon: Ci mettiamo molto tempo in studio,  soprattutto Freddie, con le canzoni che scrive. Lui ha tutte quelle idee per la testa fin nei minimi dettagli.

Jim Ladd: fino alla produzione della canzone?

John Deacon: Oh, sì, sì. Tutto il percorso. Noi spendiamo molto tempo in studio, ascoltiamo la canzone in ogni sua fase e proviamo a farla nel miglior modo possibile.

Jim Ladd: Abbiamo esaurito il tempo qui OK.

John Deacon: Mi stai chiudendo, o qualcosa del genere. (ride)

Jim Ladd: Ti ringrazio molto.

John Deacon: Ok grazie mille davvero.

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