Il sito ufficiale dei Queen continua con la sua esclusiva serie di interviste al 'Queen Team', stavolta con con le dichiarazioni di Jim Jenkins. Per coloro che non sanno chi è Jim, vi ricordiamo che è un amico della band, che li ha seguiti in tutto il mondo, praticamente da subito. E' quindi depositario di una serie di memorie lunghe praticamente 40 anni!
Attualmente Jim contribuisce ancora con diversi progetti, infatti è uno degli organizzatori capo delle convention del Fan Club ed è stato co-autore del libro Queen 'as it began', ovvero la biografia ufficiale del gruppo
Nell'intervista che Queenheaven vi presenta in esclusiva per l'Italia, Jim discute il suo amore per Hot Space, racconta cosa pensasse Freddie di 'Play The Game', e rivela una serie di ricordi personali su ogni membro della band, nonché il suo lavoro per la mostra Stormtroopers In Stilettos, senza tralasciare anche di raccontare con cosa vorrebbe essere sepolto!
Da quanto tempo sei un fan dei Queen e come è iniziato il tuo rapporto con la band?
Per quasi 40 anni ormai, incredibile. Non avrei mai immaginato che sarebbe durato così a lungo. Ho conosciuto tutte le band a Liverpool quando venivano qui per un concerto. Quando il fondatore del fan club lasciò il suo ruolo e la nuova segretaria fu assunto andai a incontrarla. Sono stato uno dei fan originale ad aderire al fan club. Brian era lì e mi ha aiutato con la prima biografia del fan club. Sono andato alla sede per un po' e ho visto la band e sono stato a un sacco di concerti. Tutto si è sviluppato in quel contesto.
Il tuo nome compare sui vari comunicati Queen, potresti spiegarci come e perché?
Ho scritto le note di copertina per il secondo album della band e la cosa li colpi, così sono stato accreditato per continuare a farlo. Poi ho fatto le note di copertina per altri progetti, video e comunicati per i cd. Ho lavorato anche al Champions Of The World e per la sua diffusione in video a Vienna con la Doro Production. E' stato divertente guardare ore di filmati video dal vivo e aiutare scegliere ciò che sarebbe finito su nastro. Hans e Rudi mi hanno ribattezzato il 'consulente creativo' ed è così che sono stato accreditato al momento del rilascio del materiale provinato
Hai seguito la band per anni su e giù per il paese, il che deve averti fatto vedere parecchio del denaro che girava attorno...
Su e giù per il paese, in tutta Europa e oltre in America. È costato un po' di dollari e ne è valso ogni centesimo. Riflettendo ora, quando si invecchia, ci si rende conto di quanto tutto è stato entusiasmante, sebbene oggi questi concerti siano dati per scontato, si pensava che sarebbe andato tutto avanti per sempre. La quantità di denaro speso non è evidente.
Una domanda difficile: qual è stato il miglior concerto in cui hai visto suonare i Queen?
Non è difficile, ma molto facile per me: Hyde Park nel 1976. Ero andato in vacanza negli Stati Uniti ed ero tornato il giorno prima del concerto. Inizialmente avevo i biglietti per vedere i Queen a Edimburgo, ma prima di andare via hanno cambiato le date, il che mi è dispiaciuto molto perché mi mancava troppo Cardiff. Fortunatamente sono andato a Hyde Park. Il concerto gratuito più grande del Regno Unito. Non ero mai stato ad un concerto gratuito. Non il migliore tra le performance dei Queen, ma fu un concerto che significò molto per me. E' stata un'esperienza. Un evento. Io ero lì.
Eri un regolare nella lista degli invitati quando la band andava in tour?
Sì, sono stato abbastanza fortunato. Gerry Stickells (Queen Tour Manager) mi ha conosciuto e sapeva del mio desiderio di seguirli nei vari concerti. Ricordo di essere andato in California per vederli e Roger entrò e disse: "Questa è una lunga strada da Liverpool fin qui".
Sono sicuro che hai un sacco di ricordi della band, ma ce ne potresti dare uno per ogni membro della band?
John: Un gruppo composto da alcuni di noi, che divenne noto come 'La Famiglia Reale' andò a Parigi per il tour che poi venne utilizzato per il Live Killers. Abbiamo fatto tutti i passaggi turistici turistici del caso, così come i concerti (quei concerti di Parigi sono stati incredibili!). Incontrammo John alla Torre Eiffel. John sapeva che ero andato a Parigi per i concerti. Ci ha ringraziato tutti per i viaggi e il sostegno che davamo ai Queen. E' stato un incontro inatteso e un bel ricordo di deaky.
Roger: Ero in studio di registrazione con la band e Roger mi ha fatto sedere accanto a lui e mi ha spiegato il banco di missaggio, dopodiché mi ha fatto sedere alla sua batteria! Quel giorno è un ricordo prezioso per me.
Brian: Quando stavo lavorando su 'As It Began' sono andato a casa di Brian e non potevo credere a tutti i memorabilia che possedeva. Ricordo un poster di un concerto a Liverpool University del 1973. Mi ricordo che effettivamente era stato in mostra a Williamson Square, nel centro di Liverpool per anni! Quando ho visto quel poster mi ha dato l'idea per la copertina di 'As It Began' , in blu e argento. Ho molto rispetto per il dottor May e lui è sempre stato generoso con il suo tempo per me.
Freddie: Un solo ricordo?! In un certo senso credo che a questa domanda è troppo facile rispondere. Dopo il concerto ad Ally Pally durante il Crazy Tour, eravamo nel backstage. Che ci crediate o no io odio chiedere autografi, ma un mio amico aveva scattato alcune foto al Liverpool Empire alcune settimane prima e io adoravo queste foto in bianco e nero di Fred. Così ho chiesto a Freddie di firmarle e lui ha chiesto se erano per me. Ho detto di sì e mi ha messo 'a Jim', il che mi ha dato un tale shock! "Sai il mio nome?" Credo di aver detto e lui ha risposto "Certo che so chi sei cara!". Non potrò mai dimenticarlo. Ha messo 'a Jim' su alcune cose nel corso degli anni senza che gli chiedessi di farlo.
È vero che la band ti ha offerto un lavoro e tu hai rifiutato?
Beh, sì, è vero. Paul Prenter mi ha offerto un lavoro, ma non volevo trasferirmi a Londra! Qualcuno potrebbe pensare che sono matto, ma è stata la decisione che ho preso in quel momento. Forse è stata una decisione sbagliata, non lo so, ma era quello che volevo. Non posso avere rimpianti su questi, come sto cercando di non far rimpiangere le cose che sono successe. Un mio amico si trasferì a Londra e ottenne il lavoro.
Sei mai arrivato a sentire le prime versioni di canzoni?
Non proprio, ma una volta la 'La Famiglia Reale' è stata riunita e ci hanno chiesto di ascoltare le registrazioni per sapere ocsa ne pensassimo per la realizzazione di un singolo. Fred ci fece bere champagne mentre ascoltavamo.
Tu e Freddie una volta per una particolare canzone avete avuto opinioni differenti vero?
Oddio, si. Eravamo impegnati con le riprese del video per "I Want To Break Free" e Fred era in un grande stato d'animo ed è stato molto cordiale con noi quel giorno. C'erano solo sei di noi, e davamo una mano con le riprese. Fred aveva i baffi rasati e io ero seduto accanto a lui durante il trucco Mi ricordo che a un certo punto disse: "Ho perso tutte le mie forze", e quando si alzò dalla sedia io gli replicai: "Abbiamo le spalle vecchie Fred. Si potrebbe iniziare a scrivere qualche canzone decente di nuovo. Vecchio Fred basta tornare al vecchio stile di scrivere canzoni'. E lui mi rispose: "Ho sempre scritto canzoni decenti". Al che mi è venuto spontaneo dirgli: "No, no, tu hai scritto Play The Game non è vero?". Oops. Ho capito dalla sua faccia che avevo detto la cosa sbagliata e io ero con degli amici che mi avevano avvisato che non avrei dovuto dirlo. Oh beh ,troppo tardi, ormai questa grande bocca di Liverpool aveva parlato.
Freddie a quel punto se ne andò senza dire nulla. Più tardi nella giornata mi disse che stava bene con noi e ci ringraziò per aver affrontato il viaggio verso sud da Liverpool per aiutarlo con le riprese. Non ho più pensato all'episodio fino a quando l'anno successivo Peter Freestone non ha citato la questione. Freddie era arrabbiato con me per aver detto quello che pensavo di Play The Game (la canzone era speciale per lui), ma aveva anche detto che mi ammirava per aver detto comunque la verità! Accidenti!
Hot Space. Parliamone.
Questo album è stato pubblicato troppo presto! Avrebbe dovuto seguire The Works. Le canzoni erano molto più avanti di momento del rilascio dell'album. Io amo l'album e in realtà lo preferiscono a The Game (è l'album che considero meno Queen). Staying Power, Back Chat, Put Out The Fire e Calling All Girls sono alcune delle mie canzoni preferite dei Queen. Penso che ancora oggi suoni in modo fresco. Non vedo l'ora di sentire la nuova versione ri-masterizzata. E' un album esaltante, che mi fa sentire bene. E' stato bello che la band abbia sperimentato. Hanno mantenuto il loro lato più fresco e meno noioso, ma alcune persone non hanno apprezzato. Io per primo non mi dispiaccio che abbiano fatto questo album, ma sento ancora che sarebbe stato meglio pubblicarlo nel 1985, perché il 1982 era stato troppo presto.
Ma forse la nuova rimasterizzazione lo porterà a nuova vita.
Hai lavorato alla mostra Stormtroopers In Stilettos all'inizio dell'anno, che deve essere stato un viaggio lungo la memoria per te...
Oh ragazzi, ad essere onesti ha portato di nuovo tutto a galla, perché i Queen erano così importanti per me ed erano la mia ossessione. Sentivo che erano parte del mio passato, perchè sono cresciuto accanto ai Queen, prima da ragazzo e poi da uomo. E' stata una strana esperienza per me.
La mostra è stata brillante e la Universal merita una pacca sulla spalla per ciò che ha fatto. Tutti quelli che vi hanno lavorato sentivano la passione per il progetto. E le re-release degli album mi hanno fatto ricordare quanto brillanti siano le loro canzoni. Il primo periodo della band è il mio preferito, come per molti dei fans che li hanno seguiti fin dal principio.
Parte della mia vita è di fatto dentro la mostra. Dio sa cosa la band deve aver provato, ma ha avuto un grande effetto anche su di me. Ho trovato l'esperienza emotiva, profonda e ancora una volta ho ritrovato qualcosa dei Queen che vivrà sempre nella mia memoria. Inoltre mi ha fatto capire quanto sarebbe fantastico se vi fosse una mostra permanente di cimeli dei Queen a Londra. A Liverpool ci sono i Beatles e a Londra i Queen. Le due più grandi band del pianeta.
Una mostra permanente sarebbe un altro grande risultato nella storia dei Queen. Hanno la il fan club più longevo del mondo e i fans più accaniti di sempre.
Deve essere stato bello lavorare a questa mostra con Brian e Roger.
Sai cosa, è stato bello vederli entrambi, impegnani a cercare di fare bene le cose, con felicità. Ho avuto la fortuna di parlare con loro sia durante il giorno che la sera. Erano entrambi così entusiasti della mostra e dopo tutti questi anni la passione è ancora lì.
Qual è il tuo album preferito dei Queen e perché?
Un'altra domanda facile: Queen II. Uno dei due album che mi ha sconvolto fin dal primo ascolto. L'album sperimentava il loro debutto nelle strutture armoniche vocali e di chitarra per le quali la band è diventata famosa.
March Of The Black Queen, che è la mia canzone preferita dei Queen, è un canzone incredibile, una mega opera che suona ancora straordinaria nel 21° secolo. White Queen, Fairy Feller's Master Stroke, Loser In The End, Father To Son, Ogre Battle e Seven Seas Of Rhye hanno tutte ancora un grande effetto su di me quando le ascolto. Procession è grandiosa per il modo che ha di aprire l'album. Non mi stanco mai di ascoltarla e ho disposto che una copia del disco sia messo nella mia bara quando andrò a mordere la polvere!
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