Il leggendario chitarrista dei Queen è ormai divenuto una presenza fissa nel mondo accademico anglosassone.
Dopo aver conseguito la laurea in astrofisica e pubblicato un testo di divulgazione scientifica " BANG! - oggi Brian può vantare l'ennesimo riconoscimento, ovvero il titolo di Rettore dell'Università John Moores di Liverpool.



Il conferimento di questo titolo accademico è stata anche l'occasione per fare il 'punto della situazione' sugli imminenti progetti dei Queen and Paul Rodgers.
Brian in proposito ha risposto alle domande del giornalista inglese Chris High (in corsivo).

Ad un primo sguardo la figura di Brian May è imponente. Completamente vestito in nero, l'uomo che oggi tutti considerano una leggenda della chitarra, ha comunque un incedere umile, dignitoso e, non lo si può negare, le sue innumerevoli attività sono portate avanti con un profondo senso di autentica modestia.
Oggi, dopo gli straordinari successi in campo musicale e la laurea in Astrofisica, Brian May è stato insignito del titolo di Rettore dell'Università John Moores di Liverpool, quale riconoscimento per il contributo che il chitarrista ha dato al mondo dell'arte ma, soprattutto in questo caso, per aver spinto molte persone ad interessarsi di scienza grazie alla pubblicazione del libro BANG!- La Storia Completa dell'Universo, stampato l'anno scorso con notevole successo in vari paesi.

 

" Quando ho iniziato i miei studi universitari- risponde Brian- i Queen erano appena agli inizi. Ma, con il progredire della nostra carriera, il tempo per lo studio si ridusse drasticamente, finché non decisi di dedicarmi totalmente alla musica lasciando da parte i libri. Dopo 40 anni sono riuscito a conseguire il mio PhD presso l'Imperial College di Londra e oggi posso vantare il titolo di Cancelliere qui all'UE' qualcosa che mi emoziona, mi onora e che considero più di un semplice lavoro. Spero di poter essere davvero un punto di riferimento e un aiuto in questo campo dell'insegnamento".


 Durante gli studi per il tuo dottorato sei rimasto in stretto contatto con il team della John Moores, un'istituzione seconda a nessuno per quanto riguarda i campi dell'astronomia e dell'astrofisica.

 

 

 

" Il mio ruolo come rettore non è limitato alla sola Astronomia ma, piuttosto, abbraccia molti più campi, compresa anche la rivisitazione della mia tesi di laurea grazie alla quale stiamo attualmente realizzando un nuovo spettometro che, probabilmente, verrà installato presso l'osservatorio di Tenerife- precisa Brian- un progetto dal quale inevitabilmente il lavoro con i Queen mi ha tenuto lontano per molto tempo. Lo staff cl quale lavoro, diretto da Chris Collins, ha dato un grande contributo alla scienza e oggi siamo vicini ad ottenere come risultato la scoperta di possibili pianeti simili alla Terra.


Come detto prima, anche nel 2006 ti sei dedicato con grande impegno alla Scienza, collaborando con lo scienziato Sir Patrick Moore sia per la trasmissione 'The Sky At Night', sia per la pubblicazione di BANG!, lavori che hanno ricevuto grande consenso nel mondo accademico. In particolare il libro è composto da oltre 100 bellissime foto, molte delle quali realizzate proprio da te, tutte accompagnate da informazioni accessibili a tutti. Cosa puoi dirci in merito?

 

 

 

 

"E' stata una grande esperienza, che ad essere del tutto onesto ho iniziato con come fiducia nei miei mezzi, perché quando Sir Patrick mi chiese di lavorare con lui al progetto non credevo di esserne all'altezza - rivela il  chitarrista- Ma Sir Patrick mi ha lasciato subito intendere che non avrebbe accettato un mio rifiuto, così abbiamo iniziato a lavorare su ogni singola parola del testo. Sir Patrick lo considero una vera fonte di ispirazione per me e sono felice che oggi sia qui in occasione del mio insediamento come Cancelliere".


Sir Patrick è anche noto per aver pubblicato varie storie di fantascienza, un altro campo che in qualche modo vi accomuna, visto che per i Queen hai scritto una canzone " '39 " chiaramente ispirata alla fantascienza.

 

 

 

 

"Questa è una cosa interessante- risponde Brian - una delle poche che non ho ancora fatto. Attualmente sto scrivendo un libro per celebrare una serie di cards dedicate alle foto stereo, un lavoro che sta prendendo il poco tempo libero che ho in questo periodo, assieme all'imminente pubblicazione della mia tesi, una cosa quest'ultima che mi riempie di grande gioia. Da ragazzo amavo molto la fantascienza e ho letto le storie di Sir Patrick. Anche Roger Taylor è un grande appassionato di fantascienza, perciò chissà che un giorno non faccia qualcosa in questa direzione?!"


La tua tesi affronta il tema delle polveri interplanetarie non disperse dalla luce solare, un particolare fenomeno noto come Luce Zodiacale, il cui aspetto più rilevante è rappresentato dal fatto che emettendo calore generano una sorta di luce notturna del cielo. Cosa ti ha spinto ad occuparti proprio di questo specifico argomento?

 

 

 

 

"Sai - dichiara Brian- a volte le cose avvengono davvero in modo bizzarro. Il dipartimento dell'Imperial College si era sempre occupato di questo argomento, ma nessuno di coloro che vi lavoravano erano riusciti a fare progressi per quanto riguarda il tentativo di costruire un Dopler capace di assorbire questi raggi cosmici. Quindi rappresentava una vera e propria sfida riuscire in questo intento.  Ma si tratta anche di un tema connesso con la mia adolescenza: quando ero ragazzo, un po' come tutti, ho collezionato ogni sorta di oggetti, compresi anche i pacchetti di sigarette. Tra questi c'era una serie intitolata 'La gloria dei cieli' e una in particolare riproduceva proprio la cosiddetta 'Luce Zodiacale', una cosa che mi affascinò subito.  Così, quando iniziaì a studiare questo fenomeno, deve essermi scattata una molla dentro, qualcosa direttamente connesso con il mio io adolescenziale. Inoltre, si trattava di un aspetto dell'astrofisica molto oscuro, perché le polveri interplanetarie sono difficili da misurare. Quindi era una materia poco battuta e, in quanto tale, molto interessante secondo me. Oggi invece è diventata quasi una branca trendy dell'astrofisica, perché attorno a molte stelle sono state rilevate delle polveri. Ma c'è ancora molto da fare e da scoprire.


Prima hai detto che la carriera con i Queen ti ha portato ad accantonare i tuoi studi per lungo tempo. Tuttavia sei stato bravo a non abbandonarli del tutto e oggi si può dire che sei perfettamente riuscito a coniugare questi due aspetti della tua vita: la musica da una parte, la passione per le stelle dall'altra.

 

 

 

"Negli ultimi decenni mi è stato praticamente impossibile seguire gli studi così come avrei voluto. Tuttavia ho sempre cercando di restare al passo, leggendo il più possibile e seguendo i lavori pubblicati dai miei colleghi. La tesi sono riuscita a completarla sul finire del tour con i Queen e Paul Rodgers del 2006. dopo ogni spettacolo tornavo nella mia camera d'albergo e mi immergevo nello studio".


Quest'anno, a settembre parte il nuovo tour dei Queen and Paul Rodgers. Suonerete per la prima volta a Mosca e tornerete ad esibirvi a Liverpool. Ricordo che l'ultima volta che avete suonato qui è stato durante il Crazy Tour.

 

 

 

"Pianificare un tour dipende sempre dalle disponibilità delle location e solitamente, prima di decidere, si fa una lista con un paio di percorsi alternativi, in modo che quando un certo posto non è disponibile, lo si può sostituire con un altro - sostiene il  leggendario chitarrista dei Queen -Non mi ero reso conto che fosse passato così tanto tempo dalla nostra ultima presenza a Liverpool. Ricordo che abbiamo suonato sia allo Stadium che al The Imperium. Stavolta, invece, ci esibiremo nella nuova Arena e già non vedo l'ora. Manchiamo da Liverpool dagli anni in cui passavamo almeno metà delle nostre vite in tour.
Abbiamo anche suonato al Cavern (mitico locale famoso per aver accolto le prime esibizioni dei Beatles, n.d.t.) e su uno dei mattoni del locae c'è anche inciso il nostro nome. Ma è passato davvero tanto tempo ed oggi è una vera emozione tornare a suonare qui. C'è sempre tensione prima di schiacciare il fatidico bottone e rimettere in moto quell'autentica bestia che sono i Queen dal vivo.
Ma c'è anche adrenalina quando inizi a vedere i primi risultati, la costruzione del palco, oppure inizi le prove. Un po' come l'addensarsi di una tempesta, o il ritornare a percorrere una lunga strada. Cosa nel caso di Liverpool avverrà nel mese di Ottobre. Abbiamo finito il nuovo album, quindi ci sono molte cose da pianificare da adesso in poi, ma sono certo che riusciremo a fare tutto quanto occorre. Potrebbe anche essere l'ultimo tour e va fatto nel migliore dei modi (ride!)".
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E' vero che è in preparazione anche un nuovo musical, ideale seguito del primo fortunatissimo We Will Rock You?

 

"Personalmente il successo di We Will Rock You mi ha dato grande soddisfazione. Ogni volta che vado ad assistere allo show al Dominion Theatre di Londra trovo tutti i posti esauriti, una cosa davvero incredibile, così; come il fatto che molte persone tornino più volte a vederlo. Il suo successo è anche dovuto al fatto che ogni volta c'è qualcosa di nuovo da vedere. Il nuovo artista che impersona il personaggio di Galileo , Ricardo Alfonso ha una voce bella da morire. Lui è meraviglioso".


 Il musical ha preso avvio nel West End il 14 Maggio del 2002, con Tony Vincent, Hannah Jane Fox, Sharon D. Clark, Kerry Ellis nei ruoli principali ed ha subito riscosso consensi sia tra il pubblico che dalla critica. La storia in sostanza prende le mosse da un futuro immaginario dove l'orinalità è messa al bando, finché non fa la sua comparsa un sognatore che profetizza il ritorno al rock'n'roll...

 

" Ad oggi lo show è stato visto da due milioni di persone, il che ci conferma che abbiamo fatto qualcosa di buono pensando a questo tipo di storia. Ora la nostra speranza è che il nuovo musical sia all'altezza tanto da poter fare una vera e propria concorrenza al primo. Ben Elton si è nuovamente occupato della sceneggiatura, che io ho trovato fantastica (sorride)".

 

Concludiamo parlando ancora di scienza. Cosa ne pensi dei tagli alla ricerca di cui oggi soffre il nostro paese?

 

"Credo che la carenza di fondi per la ricerca sia un'autentica vergogna, ma spero che la situazione possa mutare non appena ci saranno anche i cambi al vertice - roferisce brian-nel campo della scienza in Inghilterra stiamo attraversando un periodo davvero terrificante. La cosa mi spaventa e sta anche facendo naufragare la nostra posizione in ambito internazionale, ma la mia speranza è che le cose possano cambiare in fretta.
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