L'Exeter University Magazine "The Witness" ha intervista Brian May sui tempi animalisti a cui il chitarrista dei Queen è dedicato ormai a tempo pieno da diversi anni. L'articolo è davvero molto interessante perchè esplora il Brian May pensiero su varie tematiche, compresa anche l'attuale situazione politica inglese, non dissimile da quella italiana. C'è anche spazio per la musica con le conferme che uscirà il nuovo album con Kerry Ellis e che i Queen continuano ad essere parte delle sue attività musicali.
D: Come sei arrivato a essere coinvolto nella difesa dei diritti degli animali?
BM: "I diritti degli animali" è una frase che è stata macchiata, e credo deliberatamente, da alcuni elementi della società. I diritti degli animali dovrebbe essere una cosa molto positiva, ma mi sono reso conto che chi se ne occupa è visto come un gruppo di estremisti. Quindi la frase che le persone tendono a usare è il benessere degli animali, che è il modo in cui in genere noi descriviamo ciò che facciamo. Ho sempre avuto la sensazione che la gente non riusciva a capire cosa stava succedendo con gli animali in relazione all'uomo. Ho sempre pensato che ci sia in realtà molto poca differenza tra il resto del regno dei mammiferi e gli esseri umani, quindi perché dovremmo avere questa visione umano-centrica in base alla quale le uniche creature che contano su questo pianeta siamo noi esseri umani?
D: Quante probabilità pensi ci siano che i conservatori alla fine cambino il divieto della caccia alla volpe?
BM: Penso che sia piuttosto probabile che cci provino, ma naturalmente non abbiamo un governo conservatore, abbiamo un governo liberal-democratico, dovrei chiamarlo il governo dei "condanniamo". Anche se dicono di essere verdi, questo è un momento molto brutto per gli animali, è un momento in cui gli animali sono condannati; purtroppo un'intera popolazione di tassi è ora condannata alla sterminio da questo governo.
D: Pensi che il governo avrebbe il sostegno pubblico se capovolgesse il divieto?
BM: C'è un sacco di sostegno pubblico nei confronti di questa proposta, ma hanno ignorato tutto. Voglio dire che il governo ha attraversato tutta questa faccenda della consultazione pubblica sullo sterminio dei tassi, di fatto ignorando la volontà popolare. Le loro intenzioni erano chiare fin da prima di raggiungere il potere, infatti i segni erano già evidenti. Il resto del paese, che in realtà si preoccupa degli animali, è sempre più irritato. Penso che stiamo andando verso sempre un maggiore malcontento a causa del modo in cui il governo tratta gli animali selvatici, mentre contemporaneamente si autodefinisce "verde".
D: Secondo la tua esperienza maturata in questi anni di lotta, cosa vorresti per attirare l'attenzione della gente e promuovere il cambiamento?
BM: Noi cerchiamo di lavorare su diversi livelli. Ovviamente cerchiamo di fare pressioni in seno al Parlamento, abbiamo un sacco di persone che sono molto impegnate e sono ovunque, il che è un bene perché mi libera da questa sensazione di far parte di un partito politico, una cosa che non voglio assolutamente. Noi di 'Save Me' (la campagna che Brian ha istituito per sostenere il benessere degli animali) sosteniamo chi sta lavorando per il benessere degli animali, quindi per esempio io lavoro con i conservatori contro la caccia alla volpe, ma lavoro anche con vari elementi del partito laburista e di recente ho parlato con il gruppo Bow, che è anche nel partito conservatore. Ho un ottimo rapporto con il partito dei Verdi perché in realtà è l'unico che ha un pensiero per quel che riguarda le cose per migliorare il benessere degli animali.
>D: Passando a più ampie preoccupazioni ambientali, quali sono secondo te i maggiori problemi ambientali che affliggono il Regno Unito e il mondo?
BM: E' una questione spinosa questa, non è vero? Tra la comunità scientifica, con la quale io sono in contatto, c'è ancora una scissione di opinioni sul fatto che siamo responsabili del riscaldamento globale. So che di recente c'è un stato un cambiamento nei dati ufficiali, quindi non mi sembra di dover guardare più al riscaldamento, ma piuttosto ad un effetto di raffreddamento leggero. Trovo che il tema sia difficile e non credo che nessuno possa stabilire definitivamente che cosa stia davvero succedendo. Per me le questioni importanti sono il benessere dell'umanità e degli animali, e questi problemi sono direttamente collegati alla salute del pianeta in generale. Credo che il problema del riscaldamento globale, anche se è stato una bella cosa per le persone che hanno voluto credere che bastasse ottenere i livelli di CO2 ottimali affinché andasse tutto bene, in realtà non vada affatto bene. Ci sono così tante questioni, ma ritengo che la causa primaria di tutti questi problemi è la sovrappopolazione degli esseri umani. Ci sono tanti risultati che potremmo ottenere se non ci fossero così dannatamente tanti di noi. Nessuno sta sostenendo che bisogna sbarazzarsi degli esseri umani ovviamente, ma la sovrappopolazione è un grande, grosso problema per questo pianeta. Stiamo diventando una piaga.
D: Hai accennato al tema antropocentrismo. Da dove ha tratto origine questo atteggiamento?
BM: Beh, essendo un astronomo è molto evidente. Se si torna all'universo di Tolomeo, secondo questa impostazione noi eravamo al centro di tutto! La Terra era al centro e il sole girava intorno a noi, i pianeti stessi giravano intorno a noi, tutto l'universo ruotava intorno a noi. A poco a poco siamo riusciti a scoprire attraverso Copernico, Galileo e altri scienziati che non siamo in realtà al centro dell'universo e anche il nostro sole non è al centro dell'universo. Infatti il sole non è nemmeno al centro della nostra galassia, la Via Lattea, la quale a sua volta non è il centro dell'universo. Quindi questo è un concetto familiare per me, si tratta di un tipo di strana arroganza che abbiamo da sempre e che ci fa supporre che siamo la cosa più importante. Forse è una sorta di profondo bisogno degli esseri umani, ma per me si basa sul nulla. Ci sono molte creature, molte meravigliose creature di questo pianeta, che la pensano in un modo piuttosto diverso da noi, ma per dire che abbiamo il diritto di coprire il mondo in cemento e di sbarazzarsi di tutto ciò che ci sbarra cammino è la radice di gran parte del male che alberga nella nostra società.
>D: Quattro anni fa sei stato nominato Cancelliere della Liverpool John Moores University. Cosa pensi delle difficoltà in cui le università si trovano oggi nel loro rapporto con l'attuale Governo?
BM: Da dove comincio? Per essere onesto penso che qualsiasi governo oggi avrebbe le medesime difficoltà, ma penso che molti dei problemi sono stati affrontati dal lato sbagliato. Se si attacca la base dell'educazione si finisce con l'indebolire l'intero paese. Per me l'educazione dovrebbe essere più di una priorità nell'agenda del governo. E possono farla franca per un breve periodo, ma nel lungo termine le crepe saranno davvero evidenti e mostreranno come l'istruzione inizia a cadere in pezzi. Auspico, pertanto, che non si facciano molti dei tagli che si stanno compiendo nel settore accademico.
D: Recentemente hai dichiarato alla BBC che preferiresti essere ricordato per la tua campagna in favore del benessere degli animali piuttosto che per la tua musica. Perchè per te sono più importanti i diritti degli animali?
BM: E' difficile paragonare le passioni, ma questo è dove il mio cuore si trova ora. Amo fare musica e davvero penso che la musica è ciò che mi fa andare avanti, ancora oggi mi dà grande gioia. Sto lavorando con una signora di nome Kerry Ellis al momento, su un nuovo album e faremo un po' di cose dei Queen dopo, infatti abbiamo appena annunciato un concerto a Knebworth (poi cancellato, ndt). Questo è ciò che mi fa andare avanti, ma tutta la faccenda del modo in cui trattiamo le creature di questo pianeta mi disturba così profondamente che è diventato sempre più un elemento centrale della mia vita.
D: Ci sarà un giorno un asteroide intitolato con il tuo nome?
BM: Sì, è stato Patrick Moore ad aver fatto in modo che questo accada ed è un complimento molto bello. Non è qualcosa a cui penso ogni giorno, ma è là fuori e prima poi succederà.
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