Che Freddie Mercury fosse una persona a cui piaceva la bella vita, magari senza ostentarlo come fanno in molti in questi tempi, è fatto notorio, cosi come è fatto notorio che amasse circondarsi di amici in occasioni di feste varie, amici questi che approfittavano, talvolta in maniera anche eccessiva, della sua generosità.
 

     eb875e8ef4d27200d89c37d803d6e7397a51f0b2?fit=crop    22c5a582f2cc2b66f1015bc6ce85c8df80c472fe?fit=crop

A metà degli anni ’80 in particolare, Freddie amava festeggiare il proprio compleanno con feste via via più sofisticate ed originali e negli annali sono entrate sicuramente le feste per il suo 38° compleanno organizzata a Londra, quella del 39° organizzata all'Handerson di Monaco, quella del 40° a Garden Lodge e quella del 41° A Ibiza.

Grazie ai libri pubblicati dopo la morte del cantante, sono giunti a noi dettagli anche sulla festa di compleanno del 1990, ma di sicuro, rispetto a quelle citate, la voglia di festeggiare in forma pazza, stravagante ed oltraggiosa che aveva contraddistinto le feste precedenti, era svanita.

Come molti di voi sanno, nel 1987 Freddie Mercury era diventato un assiduo frequentatore dell’isola di Ibiza, ed in particolare del Pike’s Hotel di Tony Pike, location in cui si ritirava spesso e volentieri unitamente alla sua stretta cerchia di amici, a cui recentemente si era unito anche Mike Moran.


Freddie decise perciò di festeggiare il sul 41° compleanno proprio su quell’isola. L'idea che aveva in mente era quella di dare una grandiosa festa proprio al Pike’s, insieme a John Reid, il cui compleanno cadeva proprio in quei giorni (è nato infatti il 9 settembre 1947).

Tony Pike, il fondatore dell’Hotel, che dal 2011 ha riaperto i battenti (e di cui Pike, che abita ancora in zona funge un pò come un padrino) può sicuramente raccontare molti episodi al limite dell’eccesso che si sono svolti tra le pareti del suo albergo, ma di sicuro quelli che più di ogni altro sono restati vivi nella sua memoria sono legati ad uno dei più dei suoi ospiti più famosi.  Freddie Mercury appunto.

Tony Pike fu ovviamente incaricato di tramutare in realtà i desideri di Fred e di realizzare quella che doveva essere, e poi divenne, una festa di compleanno leggendaria.

Quando Tony chiese a Freddie quale budget avesse a disposizione per l’organizzazione, Freddie gli rispose nel suo classic stile ‘Did I mention budget? I want the party to start at 7.30 my time, not Ibiza time, Freddie Mercury time. And I want every guest  to be welcomed with a cold glass of the best champagne.’

Il tutto, però, avvenne non senza qualche inghippo.

  047fa8478f9f454cb102094b79760a40bbca0273?fit=crop    


Tanto per iniziare, il giorno della festa, organizzata per il 5 settembre 1987,  Freddie venne informato che John Reid aveva improvvisamente deciso di ritirarsi dall’organizzazione della festa. Freddie era furioso. Si ritrovò con una torta di compleanno ispirata a Gaudi (o meglio, pensava di ritrovarsi con una torta del genere, ma questo lo scoprirermo più avanti) e uno spettacolo di fuochi d’artificio appositamente realizzati con una scritta luminosa con le parole ‘buon compleanno Freddie e John’.  

Freddie ingoiò comunque il rospo.
Nessuno poteva rovinargli la festa.
Tantomeno John Reid. ‘Fanculo Reid' fu il suo commento.

 

Mercury diede disposizioni che i preparativi della festa continuassero come previsto, compresa l’organizzazione del volo privato che dall'aereporto di Heatrow - Londra avrebbe portato a Ibiza 80 invitati che sarebbero poi stati ospitati in albergo a spese di Freddie (Tutti si divertirono tanto che qualcuno disse che il volo in aereo era stato memorabile tanto quanto la festa). L’eccitazione del volo non venne rovinata da un improvviso guasto al veivolo che riuscì ad atterrare a Ibiza con un solo motore funzionante. Se i passeggeri, tra cui Peter Straker, Mary Austin, David Wigg (QUI l'intervista che Freddie gli rilasciò il giorno dopo), Dave Clark (QUI alcune sue dichiarazioni sull'amico Freddie) ne uscirono indenni, lo stesso non si può dire della torta di compleanno che era trasportata nelle stive del DC9. Il volo avventuroso ed un atterraggio non certo perfetto trasformò l’immensa torta con le effige della cattedrale di Gaudì in un ammasso informe di marzapane, cioccolato, candeline e decorazione.
 

Per fortuna, anche a questo problema si riuscì ad ovviare. Al posto dell’inservibile torta  fu preparata un’enorme crostata, cosi grande che occorsero sei persone per trasportarla. Portava come decorazione i primi versi della canzone Barcelona, che da poco era stata scelta come inno dei giochi Olimpici del 1992. Per tale motivo, la chiassosa festa era stata patrocinata dal comitato olimpico, che partecipò, cosi si dice, anche a sostenere i costi del tutto.

Insieme agli ospiti fatti arrivare per l’occasione dall’Inghilterra, alla festa partecipò tutto il bel mondo di Ibiza. Quando c'è da scroccare, i VIP, guardacaso, sono sempre in prima fila.

In quella sera profumata, almeno mille persone affollarono il Pike’s, godendo della prodiga ospitalità di Freddie.
Il parco dell’albergo era addobbato con festoni di carta velina colorata che creavano un percorso dal cortile alla piscina passando sopra i tavoli dei rinfreschi oltre a decine di palloni neri e dorati gonfiati con elio, che divennero, loro malgrado,  protagonisti nel corso della serata.
Mentre i fuochi d’artificio esplodevano sulle teste degli invitati, ognuno di essi veniva salutato dalla folla con grida di approvazione e, quando si accese la scritta ‘Buon compleanno Freddie (e John)”, la folla la salutò un assordante ‘Happy Birthday’.

 
La festa era ancora in pieno svolgimento quanto qualcuno, per poco, non provocò una catastrofe.
Una ragazza inglese, appollaiata da qualche parte, pericolosamente vicina ad uno degli striscioni che decoravano il giardino, ebbe la sventurata idea di accendersi una sigaretta, andando ad urtare con la stessa contro gli striscioni che presero immediatamente fuoco. 

In breve le fiamme si diffusero a tutte le decorazioni di carta velina, con fiamme improvvise alte decine di metri. 
Per fortuna nessuno si fece male, nonostante il fuoco.

Gli ospiti cercarano rifugio nelle toilette ed il blackout dovuto al cortocircuito delle linee di alta tensione fece calare il buio sull'intero hotel.
Questo incidente avrebbe potuto portare alla gloriosa fine del Pike’s. E ad una fine antipata di molti ospiti presenti.

9c92d971a152a0c1f35b3a16c2e48369d2015e8f?fit=crop  73ecf811154b67a1e8ceb46889830f5070cd5080?fit=crop

Tony ricorda che nonostante tutto il caos che si creò, Freddie rimase beatamente ignaro del tutto. Ma ovviamente, quando venne informato andò su tutte le furie e venne negativamente colpito dal fatto che l’incendio venne originato dal comportamento irresponsabile di una ospite inglese.

Prese questo fatto come un’offesa personale.

Oggi, come detto, a distanza di quasi trent’anni da quella serata, il Pike’s è ancora aperto ed il ricordo della festa è ancora vivo in coloro che ebbero l’occasione di viverla.

Il Pike’s stesso ricorda l’illustre ospite in vari modi ed in particolare a Freddie è stato dedicato il bar e la discoteca dell’albergo e, ogni anno, nella prima settimana di settembre, viene organizzata una serata dedicata Mercury per ricordare il suo compleanno. E per ricordare quella che è stata, senza dubbio, una delle serate più pazze della storia del Pike’s. 

Ma con Freddie Mercury come organizzatore, non poteva che essere cosi.

 


© 2017 QueenHeaven / Privacy Policy / Cookie Policy / Note Legali