Quella sera l'invito a cena a casa di Freddie Mercury rappresentava la promessa di una divertente serata per il suo amico, l'idolo pop anni Sessanta Dave Clark. Clark - leader dei The Dave Clark Five – una casa dove aveva trascorso molti momenti felice assieme al fiameggiante cantante dei Queen. Ma quando arrivò, Clark fu accolto con notizie sconvolgenti.
Freddie gli confidò che gli era stato diagnosticato l'HIV, a quel tempo una condanna a morte certa..

Per il 20° anniversario della morte di Freddie - è morto il 24 novembre del 1991 - i suoi amici hanno festeggiato quello che sarebbe stato il suo 65° compleanno questa settimana con una cena di beneficenza contro l'AIDS per il Mercury Phoenix Trust al Savoy Hotel di Londra, segnando l'inizio di una raccolta di fondi.
E' un momento di ricordi struggenti per Clark, che era solo con Freddie al suo capezzale quando è morto.

Quando Freddie mi ha parlato della sua malattia quella notte, sono rimasto scioccato. Non sembrava giù di morale, anche se sono sicuro che la notizia lo aveva preso alla sprovvista.
In effetti sembrava grande, non sembrava malato, appariva molto sano. Fu solo più tardi, quando la malattia iniziò a progredire che la situazione si fece dura. Freddie si è confidato moltissimo con me. Quando gli è stato diagnosticato c'erano con lui solo una manciata di persone che conosceva. Nemmeno la band sapeva in un primo momento, e la sua famiglia era all'oscuro. In questa fase ha sempre creduto che potesse esserci una cura, che si potesse guarire, anzi si doveva. Bisognava essere sempre positivi

Freddie era a sua volta un fan di Dave Clark, la cui band era vista una volta come la più grande rivale dei Beatles.
I Dave Clarck Five, i cui successi includono la hit Glad All Over, hanno rappresentato la punta di diamante della British Invasion dell'America, segnando 15 successi consecutivi nella Top 20 e la vendita di oltre 100 milioni di dischi.
Clark e Mercury divennero amici fin dal loro incontro nel 1976 dopo un concerto dei Queen a Londra, ad Hyde Park, anche se poi hanno iniziato a lavorare insieme soo nel 1985 con la registrazione della colonna sonora per Time, il musical di Clark, in cui spicca la title-track.

Freddie aveva provato di tutto. Aveva nuovi farmaci speciali che gli arrivavano con un Concorde dall'America. Diceva che la prossima generazione doveva sconfiggere questo male. E la cosa triste è che se fosse vissuto altri12 mesi, avrebbe potuto utilizzare un cocktail di farmaci efficace.

Ma era sempre fragile e decise di rinunciare a tutti i farmaci tranne quelli antidolorifici. Freddie amava la vita. L'ha vissuto in pienezza. E verso la fine, quando si rese conto che non era più divertente, ha deciso di sospendere i farmaci. Stava soffrendo e purtroppo non c'era via d'uscita.”

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La sera in cui Freddie è morto, Clark ha partecipato alla veglia accanto al letto assieme a Mary Austin, ex fidanzata di Freddie e più cara amica.

In casa c'erano altre persone, tra cui il leale amico Joe Fanelli, il suo cuoco Peter Freestone, il suo assistente e Jim Hutton, il suo amante.
Abbiamo fatto tutto quanto era possibile per rendere confortevole la situazione di Freddie. La sua camera da letto aveva una sala attigua da cui poteva guardare verso il suo bellissimo giardino. Era grato per tutto ai suoi amici.

Clark era solo con Freddie in camera da letto quando improvvisamente morì. “Il medico era stato lì mezz'ora prima e ci disse che gli restavano un paio di giorni, quindi non ci aspettavamo che sarebbe morto così presto”, dice Clark.
Abbiamo telefonato subito a Mary. Lei viveva proprio dietro l'angolo. E' stato inaspettato altrimenti sarebbe stata lì anche lei. Aveva il compito terribile di telefonare ai genitori di Freddie e alla sorella per dare loro la triste notizia.”

Freddie rivelò pubblicamente la sua malattia solo il giorno prima di morire.
Clark difende tale decisione. “Freddie era così chiacchierato che volle conservarla come una questione privata. A quel tempo l'hiv era ancora considerata come una piaga.”

La raccolta di fondi per beneficenza contro l'AIDS è vicina al cuore di Clark. Anche prima di sapere dello stato di Freddie, ha organizzato una performance benefica del musical al Dominion Theatre di Londra con Cliff Richard e lo stesso Freddie. Clark è convinto di avere avuto un'amicizia speciale con Freddie perché il cantante dei Queen sapeva che Clark non avrebbe voluto nulla da lui.

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Clark è stato un visionario nel mondo della musica, producendo tutti gli album dei DC5 e possedendo i diritti di tutta la sua musica in un momento in cui questo era inaudito.

Mi ha sorpreso il fatto che Freddie ed io siamo diventati così grandi amici perché i nostri personaggi erano totalmente opposti. Ma forse ho portato un po' di sanità mentale. Dove eravamo simile era l'aspetto creativo. Eravamo entrambi perfezionisti. Freddie controllava molto la propria vita, quello che ha registrato e tutto ciò che faceva. Veniva da me per un consiglio. 'Poteva parlare con me delle sue cose creative e delle sue imprese, in un modo che non riusciva a fare con altre persone perché sapeva che non avevo interessi e quindi gli avrei dato un parere onesto. Freddie ha vissuto la vita al massimo. Aveva gusto per la vita. 

Lui non era assolutamente una persona triste. Aveva le sue feste folli. E proprio fino a quella del suo ultimo compleanno decise di organizzare un party sorprendente a casa sua per i suoi amici più cari e tutti abbiamo avuto 30 portate create dal suo cuoco personale Joe Fanelli con un vino diverso per ognuna. Freddie era più grande e tuttavia è sempre stato molto gentile e premuroso. La cosa che mi manca di lui è il suo entusiasmo. Aveva un incredibile senso dell'umorismo e ha sempre fatto ridere. Non prendere la vita troppo sul serio. Ha sollevato il morale a tutti.

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Freddie una volta disse: 'Non mi aspetto di diventare vecchio”, ma Clark respinge questa affermazione come una sorta di dichiarazione tipica che qualsiasi rockstar giovane potrebbe fare.

Voleva vivere. E se fosse ancora vivo sono sicuro che non starebbe con le mani in mano. Non era quel tipo di persona. Era troppo orgoglioso. Freddie amava correre rischi, che è anche la mia filosofia di vita. La sua eredità andrà avanti per sempre. Le sue canzoni e i suoi dischi sono senza tempo. Era un creatore, un rivoluzionario Sarebbe andato avanti. Questo è quello che lo ha spinto, il suo lavoro. Freddie provava un sacco di dolore, ma non si è mai lamentato una volta. Non faceva drammi. Era molto coraggioso. Non era triste. Aveva tanto da dare al mondo”.

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