freddie mercury presenta barcelona a covent garden. ecco l'intervista rilasciata quel giorno al magazine "q"
"Quando Adrian Deevoy di Q fu mandato a Barcelona per intervistare l’estroso frontman dei Queen Freddie Mercury - che si esibiva nella magnifica citta’ catalana con la diva d’opera Montserrat Caballé – non avrebbe minimamente immaginato quanti ostacoli avrebbe incontrato sul suo cammino..."-- Barney Hoskyns, capo direttore del Rock backpages.
Non essendo mai stato uno che opta per l’oltraggioso quando questo scada nel ridicolo, Freddie Mercury conclude il suo concerto d’opera nel tentativo di far esplodere Barcelona con i fuochi d’artificio. E’ unanimamente proclamato come la piu’ spettacolare esibizione pirotecnica della sua epoca.
Le conseguenze del pungente finale apocalittico sono ancora pesantemente presenti nell’aria notturna. Di fatto, il fumo che avvolge il piccolo gruppo di giornalisti inglesi che camminano con nonchalance dietro le quinte e’ cosi’ denso che non permette loro di vedere le mani del poliziotto di fronte alle loro facce..
“Niente stampa”, dice categoricamente..
Va bene, gli spieghiamo mostrandogli un assortimento di lasciapassare, che siamo gli ospiti d’onore di questo spettacolo..
“Niente stampa”, ripete guardando i lasciapassare con disprezzo..
Tu non capisci, ci ostiniamo, abbiamo volato fin qui dall’Inghilterra per assistere a questo evento spettacolare e ora ci accingiamo ad incontrare il signor Mercury..
Dopo aver espirato lentamente, si slaccia il lembo della fondina e accarezza con la mano il suo revolver scaccia guai del governo.
“Niente stampa” dice, con l’aria di un uomo che vince una partita a scacchi senza particolare sforzo.
Va bene, spieghiamo mostrandogli i pass et simili, siamo ospiti d'onore di questo spettacolo ..
Questo e’ il primo indizio che ci fece capire che, al contrario della prima impressione, sedersi per una chiacchierata con Freddie Mercury sarebbe stato considerabilmente piu’ arduo del previsto.
Vaghiamo nel vivace centro della citta’ sentendoci confusi e un po’ offesi anche se, ammettiamolo, non tanto quanto dovremmo esserlo. Quello che ci ha detto il poliziotto, specialmente per la stampa Britannica, era vero. Freddie Mercury ci ha pagato il viaggio a Barcelona per vedere il suo show, la sua prima apparizione in buona fede da due anni a questa parte. Lui vorrebbe, ci e’ stato detto, avvicinare la musica lirica alla gente.
Percio’ ha trovato una diva spagnola cantante d’opera dall’enorme calibro quale e’ Montserrat Caballé, ha inciso un primo singolo -- "Barcelona" – e ha registrato un album che prende il nome dal titolo della canzone. Ora fara’ un concerto e se saremo fortunati ne potremo parlare direttamente con lui..
Inizialmente Freddie voleva rinunciare al concerto preferendo invece organizzare un ultimo party in cui tutti i suoi “amici” della stampa sarebbero stati invitati. Ci promise mangiatori di fuoco, orsi ballerini, camerieri sul monociclo, donne barbute e nani giocolieri e tutta questa sorta di cose. Come tutte in tutte le tradizioni che vogliono che il vero genio sia inquieto, si annoio’ dell’idea prima ancora di aver fatto l’audizione al primo nano disperato.
Al suo posto decise che avrebbe fatto assistere noi ed altre 40.000 persone al concerto piu’ bello e poliedrico di cui sia mai stato capace. Sarebbe stato una combinazione della sua amatissima opera con rock’n’roll, danza classica, gospel, pop, classica, reggae e musica corale. Se la varieta’ e’ – come i filosofi hanno sempre sostenuto – il sale della vita, allora questa, secondo Freddie, sarebbe stata una salsa estremamente piccante.
Al fine di dare il concerto – passando sotto la bandiera, senza nessun presunto e volontario gioco di parole sottointeso, de La Nit – sarebbe stato ancora piu’ appetibile (anche se un po’ prematuro) il suono della pistola dell’inizio delle gare delle olimpiadi di Barcelona 1992..
Un’altra considerevolmente appetitosa notizia fu quella che la stampa avrebbe condiviso lo spettacolo nello stesso palco dei reali di Spagna, ossia il re Juan Carlos I e la regina Sofia, essendo noi gli ospiti d’onore.
Non aggiungendo che, come ci disse il corpo della stampa britannica, fermandosi solo per togliere l’occhiello dai nostri pass dai nostri Trilbys e inserendoli nei piu’ comodi sombreri, saremmo dovuti uscire fuori nell’assolata Spagna a cercare storie interessanti.
“Vado solo per condividere il palco con i reali”, disse uno del Sunday Express sull’aereo perl Barcellona, “voglio solo presentarmi alla fine con nonchalance di uno che e’ con dei suoi amici e darne un’impressione di collaborazione futura”.
“Non sono realmente interessato al concerto” dice un fotografo free lance del Fleet Street mandando giu’ un sorso di champagne gratis “tutti avranno del materiale del concerto. Voglio solo vedere cosa riesco a tirar fuori da dietro alle quinte. Il vecchio Freddie fara’ qualcosa di strano o stupido o ci sara’ qualcuno che non dovrebbe essere visto – non so se mi capisci.”
“Posso vedere il titolo gia’ da adesso” ridacchiano divertiti quelli da quelli del Times a quelli del Guardian “le due regine!”.
Al nostro arrivo siamo informati che purtroppo la stampa non stara’ nello stesso hotel di Freddie e dei suoi amici. Siamo, infatti ad un miglio di distanza in un piccolo stabilimento dove la praticita’ ha la meglio sul lusso. Curiosamente cio’ non e’ dovuto al fatto che l’hotel dove stanno Mercury e il suo entourage e’ al completo. Al contrario la receptionist dice che hanno “molte stanze” disponibili.
Sembrerebbe che Freddie non voglia avere con la stampa nessun contatto fisico. Riguardo a questo il suo PR ci dice che Freddie non vuole, e conseguentemente non rilascia interviste. Nonostante ci viene consigliato conspiratoriamente che se gironzoliamo dietro alle quinte durante o dopo il concerto potremmo riuscire ad ottenere delle occasionali perle di saggezza o sagaci gemme di un qualche discorso e se siamo abbastanza fortunati dall’essere a portata d’orecchio del grande uomo.
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Il concerto ha luogo in cima alla Avinguda de Maria Cristina, una enorme strada con una fontana grande l’equivalente del Mall di Londra.
Su per giu’ 40.000 persone stanno occhieggiando a centinaia di metri dallo scenario mentre ci sono quelli che sono stati disposti a pagare di piu’ per il privilegio di avere un posto di fronte allo stage.
Noi membri della stampa britannica ci rendiamo conto che non divideremo lo stesso palco con i reali spagnoli come stato precedentemente detto.
In realta’ condivideremo solo la stessa citta’ dei reali che stanno in un palco al di sopra di noi di duecento metri. Cosi’ la speranza del giornalista del Sunday Express di fare comunella con i reali si fa sempre piu’ remota.
Una calda ovazione di applausi innonda il pubblico e le fontane cosi come Montserat Caballe’ apre ruggente lo spettacolo. Un problema di minore importanza con il sistema audio, assicura che la sua voce, che ha appena bisogno di amplificazione, sia 30 volte piu’ forte di quello che dovrebbe essere ed e’ quasi responsabile del piu’ grande sanguinamento di orecchie collettivo della storia medica.
Una piccola processione di grandi personaggi dell’opera segue l’imponente Montserrat. Alcuni eseguono pezzi lirici, altri successi piu’ contemporanei come “Summertime” e “My way” con vibrati di diaframma a mo’ di redenzione.
Poi, a gran sorpresa, si materializzano senza alcun preavviso Rudolph Nureyev e un suo amico con indosso quello che potrebbe essere un costume della squadra del Celtic e si mettono a ballare un pezzo di danza moderna alquanto bizzarro.
Attirano un’entusiasta risposta sebbene il pubblico rimanga un poco sconcertato.
Dopo una breve pausa una figura vestita di pelle con dei dread lunghi tre piedi sale in scena.
Il re e la regina se ne vanno educatamente seguiti dai loro 40 cortigiani.
Da questo dobbiamo dedurre che lo spettacolo rock stia per iniziare.
L’orchestra annuncia Mercury con una sigla trionfale.
Arriva prendendo per mano Montserrat, lei indossa un abito di allarmanti dimensioni, lui uno scomodo smoking stretto.
La voce di Mercury viene oscurata immediatamente dall'adamantino trillo della Cabballe’ e dalla sua agilita’ vocale. E’ subito abbastanza chiaro che non e’ un cantante lirico dalla voce potente ma un tenore melodico rock con pretese operistiche.
Grottescamente Mercury ha anche delle difficolta’ a moderare la sua performance sul palco e sembra sempre stare in costante lotta con un desiderio di mimare i riff della chitarra con la sua asta del microfono. Almeno cosi sembra finche’ non ti rendi conto che non c’e’ nessuna asta del microfono.
A dire il vero non c’e’ proprio nessun microfono.
Tra tutto lo scoppiare violento e passionale del linguaggio del corpo della loro canzone “Barcelona” si ci rende conto improvvisamente che cantano in play back. Tutto il clamore fatto serviva solo per distrarre dalla loro sincronizzazione labbiale alquanto scadente.
Tornando al palco dei giornalisti britannici, due piccole bombe di natura meno spettacolare erano state sganciate. Per prima cosa, era stato detto che non era permesso alla stampa entrare dietro alle quinte perche’ dopo lo spettacolo Freddie avrebbe avuto bisogno di rilassarsi con alcune sue conoscenze.
Secondo, i fotografi avevano scoperto che il tizio del Mirror era stato in Spagna due giorni prima e aveva gia’ fatto il servizio fotografico con Freddie e Juan Carlos.
Per chiuderla in bellezza, le sue foto sarebbero gia’ state pubblicate prima che noi tornassimo a Londra.
“Abbiamo perso completamente il nostro cazzo di tempo!” fece notare quello del Sun astutamente.
Allora cosa doveva fare uno per incontrare Frederick Bulsara, 41 anni, l’uomo per cui la parola “ridicolo” non sarebbe stata mai interamente adeguata?
Lo svergognato front man dei Queen che poteva sposare Madama Butterfly con i Led Zeppelin mentre vestiva un boa rosa di piume sembrando che tenesse segretamente nascosta una grande quantita’ di radici sotto il collant di danza.
E ancora lui, polso da pianista e paroliere melodrammatico secondo il quale neanche Belzebu’ rimane immune al suo sguardo. Il macho con baffi e amante della buona vita che non riesce a decidersi se lanciare rose ai suoi fans o mostrargli le chiappe.
Sebbene sia ormai da un bel po’ di tempo che non rilasci interviste, lo trova sempre difficile in seguito ad aver avuto dei problemi con la stampa in passato. I precedenti incontri con i giornalisti lo hanno ritratto come un narratore estremamente orgoglioso di storie di un sessismo grossolano, dallo spaventoso ego e con una maniera di esporsi indecente. Con sua sorpresa queste sgradevoli smargiassate sono state riportate integralmente dando l’immagine di Mercury come quella di un insopportabile narciso e un odioso arrogante. Ma non puo’ essere davvero cosi’, vero?
Nell’ultimo disperato tentativo di ottenere una qualche descrizione di questo uomo elusivo sono tornato dietro le quinte dove c’era un altro giovane poliziotto.
Il pass della stampa viene scrutato perigliosamente.
“Ah,” dice “Stampa? Un secondo prego.” Sembra promettente. Parla con un altro impiegato e torna accigliato.
“Niente stampa”.
Tornando all'albergo alle due di mattina c'e' una leggera aria di disperazione. Gli articoli dovevano essere scritti e nessuno aveva la piu' pallida idea di come. Quelli del The Sun e del Times vengono a sapere che il motivo per cui il play back di Mercury non fosse stato annunciato era a causa di una "infezione alla gola". Questo gli da le basi per le loro storie. Il Times coglie l'opportunita' di dare addosso agli Spandau Ballet gratuitamente chiamandoli zoticoni, il The Sun utilizza il disturbo di Mercury come una scusa per speculare, a suo modo inimitabile, sul fatto che Mercury abbia l'AIDS o no...
Fuori i reporter hanno deciso di non rimanere a mani vuote e di uscire e spassarsela. Fermano un taxi e informano il taxista delle loro intenzioni. "Ah, si" sorride il taxista panciuto offrendo una vigorosa variazione del piano "volete andare in disco-disco, vero?" "No Manuel" ironizza un burlone dietro ad un coro di gente che si sbellica "vogliamo andare a bere-bere".
Nessuno scherza il mattino seguente. la maggior parte si ricorda di cosa ha bevuto per dimenticare e ha solo una sbornia da sfoggiare per ricordare il duro week end.
In attesa del volo di connessione per Bruxelles gli animi iniziano a scaldarsi e un fotografo fa sapere al rappresentante della casa di produzione esattamente cosa pensano tutti. Mentre quasta diatriba e' in corso il PR di Freddie Mercury spiega che non tutto e' perso.
La mancanza di un incontro e' dovuta alla sfiducia che Mercury nutre nei confronti di Fleet Street ma che avrebbe parlato con Q - solo brevemente immagino - al party stranamente chiamato Crush bar al Royal Opera House in Covent Garden l'indomani all'ora di pranzo.
Il party, da cio' che si evince e' il lancio inglese di 'Barcelona' che tutto il mondo sta aspettando. I mezzi di comunicazione, tv, radio, stampa, case discografiche, sono arrivati con molti amici e la famiglia al seguito, per bere una goccia di 'shampo vecchio' (champagne) e mangiare le prelibatezze offertegli.
Appena il bar un po' pacchiano si riempe le opportunita' di avere un tranquillo tete a tete con Mercury si fanno via a via minori.
Un silenzio reverenziale seguito da un inevitabile scoppio del brano "Barcelona" e Freddie, diva al seguito, e' di nuovo tra di noi.
Sorridendo timidamente e fermandosi di tanto in tanto con qualcuno di influente, si fa strada al tavolo centrale dove si mette in posizione verticale, si accende una sigaretta a basso dosaggio di nicotina e agita il bicchiere di champagne guardando la gente con aria leggermente infastidita.
Improvvisamente vengo catapultato in sua presenza.
Lui mi guarda un po' addolorato, tira due piccole calate di fumo. "Vediamo di non metterci troppo, eh?" dice con una smorfia.
Sicuramente un aspirante cantante lirico non dovrebbe fumare.
"Oh, al diavolo!" ride sbuffando fuori una colonna di fumo "Fammi le domande."
Perche' l'opera?
"E' stata lei" dice facendo un cenno pigro verso Caballe '"Ho solo pensato, e continuo a pensare, che lei abbia una voce meravigliosa e alla televisione spagnola circa un anno, un anno e mezzo fa mi è capitato di dirlo e lei è venuta a saperlo, mi ha chiamato e mi ha detto: Proviamo a fare qualcosa, a vedere se possiamo ottenere qualcosa di musicalmente valido insieme. Così ci siamo incontrati a Barcellona e la storia si sviluppa da lì.".
Ma come e' avvenuta la spinta verso l'opera?
"Mi piaceva la sua voce" ripete mentre si aggiusta agitatamente i polsini ""Che si tratti d'opera o qualsiasi altra cosa penso solo che lei abbia una voce davvero notevole. Io volevo solo a seguirla, senza mai pensare che mi avrebbe chiesto di cantare con lei. Poi è stato, Oh mio Dio!".
Come reagiranno i fan dei Queen a questa particolare svolta musicale?
"Non so", sospira, e abbiamo un breve contatto visivo per la prima volta. "Dovrò scoprirlo. E 'un po' difficile da dire. Non si può mettere sotto un'etichetta, no? La cosa peggiore e' che lo chiamino opera rock, che è così noioso, in realtà. Si puo' etichettarlo in qualsiasi modo perché sto facendo delle canzoni che non ho mai fatto prima, il tipo di canzoni adeguate alle nostre voci. Ho trovato molto difficile sia scrivere che cantare le due parti, perché tutti i registri dovevano essere precisi e oltrettuto erano tutti duetti. ".
Eri spaventato quando hai incontrato la Caballé?
"Ora che la conosco va tutto bene, ma in un primo momento ... mio Dio!"lancia una mano mollemente in aria. "Non sapevo come affrontarla, non sapevo niente. Hai in mente l'idea di una super-diva ma in realtà mi ha fatto sentire a mio agio."
Sapeva qualcosa di te?
"Glielo chiesi e mi disse che aveva sentito parlare di me e prima di esserci incontrati lei aveva preso tutti i miei album e aveva cominciato ad ascoltare tutti i vecchi album dei Queen perché pensava che sarebbe stata costretta a cantare una cosa del genere!Le ho detto, No, no, non ho intenzione di darti tutte le parti di chitarra di Brian May da cantare, questa è l'ultima cosa che voglio! Credo che abbia pensato che sarebbe stato più un roba stile rock'n'roll. ".
Ti sei fatto insegnar un po' di tecnica?
"No, no, no", sbuffa disapprovando. "In effetti lei mi ha fatto cantare in modo diverso. Come ha detto, utilizzare il baritono. Ma no, no, no. Non ho preso alcuna lezione.".
Perché, mi avventuro, fare un playback in Spagna?
"Ti dico il perche'", ha annunciato, abbastanza preparato per la domanda: "io non volevo cantare dal vivo perché per questo avremmo avuto bisogno di un sacco di prove. E' una cosa molto difficile per me. Sono canzoni complesse e non abbiamo avuto tempo a sufficienza per le prove oltrettutto non avremmo potuto rappresentarlo tutto a causa del comitato olimpico".
Pensavi che avresti deluso le aspettative?
"No, cazzate," sbotta petulante. "Siamo stati lì. Non abbiamo fatto nulla di fatto dal vivo e non volevo andare solo e, beh, sai ....
"Verrà un giorno in cui potremmo fare qualcosa di vivo, ma mio Dio, ti dirò, ho bisogno di un sacco di prove. Settimane e settimane. Non ho mai fatto delle cose con delle orchestre e se la mia voce fosse calata l'avrei delusa. Non volevo perdere nessuna opportunita' ".
Che cosa ti è passato in mente prima di salire sul palco a Barcellona? Eri nervoso?.
"Beh, sì", annuisce, "Ero nervoso. E' stato un evento culturale. Ballavano Dionne Warwick e Nureyev quindi è stato un guazzabuglio per tutti"..
Il Rock 'n' roll è lasciato da parte dopo questo?
"No, per niente, perché sto lavorando a un nuovo album dei Queen. Non lascero' mai questo aspetto. L'album uscirà in aprile o maggio del prossimo anno.".
Fai a fatica a mantenere a bada il tuo modo di muoverti rock durante lo svolgimento dell'opera?
"Mi trovo ancora a volerlo fare", dice mettendo in risalto una posa famigliare di bicipide flesso. "E 'strano per me stare indossando uno smoking. Ma hai visto lei? Vola per tutto il palco!".
Hai alcuni interessi comuni con la diva?.
"Abbiamo un certo tipo di umorismo il che è bello. Ho pensato, mio Dio -.! Perché si pensa sempre che le dive dell'opera siano austere e in un certo modo spaventose - ma lei scherza e dice parolacce e si vede chiaramente che è un essere umano. E' un bene. Non si prende troppo sul serio. ".
Non fa parte forse tutto questo dell'essere sorprendentemente normale?.
"Tu pensi che lei sia ordinaria?" chiede ridendo. "E 'così ridicolo quando ci pensi. Lei e me insieme. Ma se facciamo qualcosa musicale insieme, non importa quanto ci assomigliano o da dove veniamo"..
Ti manca di suonare dal vivo con i Queen?.
"Mi manca fino ad un certo punto," dice, giocando con l'accendino con impazienza, "ma voglio fare prima un album così abbiamo qualcosa da suonare dal vivo. So che non ho fatto uno spettacolo dal vivo da circa due anni, ma ... cazzo, non posso fare tutto allo stesso tempo!".
Ride nervosamente per la sua scandalosa frase di chiusura dell'invertista e raggiunge le sue sigarette a basso contenuto di catrame ..
"Comunque, caro, prendiamoci un attimo di respiro, eh?".
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