Lisa Robinson intervista Freddie Mercury - 1984
(sempre del 1984 - Freddie Mercury - China Club Interview)
Ciao! Sono Lisa Robinson di radio 1990 e vorrei dare il benvenuto a un ospite molto importante: Freddie Mercury.
In questo lavoro e in questo business, per quale motivo sei riuscito a stare insieme agli altri della band per così tanti anni?
Perché credi che siamo riusciti a durare così a lungo? Per soldi tesoro!
No, voglio dire, questo è il motivo per cui siete insieme da così tanto tempo?
Siamo insieme da tanto perché amiamo la musica che facciamo… se non amassimo la nostra musica ci diremmo “arrivederci”.
Quando vi siete uniti per la prima volta eravate molto diversi..
Cosa vuoi dire?
Diverse personalità..
Eravamo molto affamati, ci stavamo conoscendo e eravamo davvero affamati….di hamburger. (Ride)
Di ogni cosa, giusto? (Ride)
Eravamo semplicemente affamati, volevamo gridarlo e l’abbiamo fatto. Ognuno di noi scrive canzoni molto diverse l’una dall’altra. Tutti compongono le stesse cose e sono attratti dalle persone simili a loro… sarebbe stato davvero noioso! Abbiamo quattro personalità diverse e quattro pensieri diversi e ancora litighiamo come bambini!
Sei stato un ragazzo molto appariscente, molto teatrale…
Sono un po’ più sobrio ora…
Davvero?
Si, penso di si.
Per il modo di vestire?
No, no, è solo un mio pensiero, mi guardo indietro e dico - Oh mio Dio, come ho fatto a fare quelle cose - i capelli lunghi, il trucco… avevo venti, ventidue anni.
Sei stato un fan di Liza Minnelli, un tipo di show business che, come hai dichiarato, ha poco a che vedere con il rock n’ roll…
I Queen sono una band teatrale, non ci piace andare sul palco e strimpellare la chitarra, noi facciamo uno show… Questo è il tipo di persona che sono, sono uno showman tesoro!
Quindi non ti senti limitato dal rock n’ roll…
No, no, il rock n’ roll ha uno spettro molto ampio, puoi fare quello che vuoi, guarda Boy George, è molto teatrale!
Qualunque posto nel mondo che vorresti visitare e che non hai mai visitato..
Si, mi piacerebbe andare in Russia e in Cina.
Cos’è successo con David Bowie, con “Pressure”?
Siamo semplicemente andati nello studio e abbiamo composto la canzone.
No, mi riferisco alla vecchia discussione…
Ha fatto una richiesta su una canzone dell’album (Cool Cat, NDT), ma non era “Under pressure”… Non gli piaceva cosa avevo fatto e gli ho detto – Va bene, è molto semplice, cancellerò la tua parte vocale - non aveva fatto molto in quella canzone, solo la parte del coro.
Credi sia stato superfluo?
Si, credo sia stato inutile.
Non vi parlate più?
Oh, si, parliamo…ma viviamo in diverse parti del mondo. Guarda che non sono una di quelle stronzette che ti piacciono! (Sorride) No, sta bene, è tutto a posto.
Parlami del vostro incontro…
Eravamo amici da molto tempo e ci trovavamo a Montreux in Svizzera. Abbiamo uno studio in quella città e David vive lì. Ci veniva a trovare, ascoltava i pezzi, improvvisavamo.. una sera, dopo aver cenato insieme, siamo tornati allo studio... ed è accaduto, abbiamo messo giù qualcosa per vedere quello che poteva succedere…noi al piano, la band ci seguiva…così è nata “Under pressure”.
Come hai incontrato Michael Jackson?
Nei primi anni, tre o quattro anni fa, è venuto a vederci a Los Angeles. Credo gli piacessimo. L’ho incontrato, abbiamo parlato e voleva andare a cena ma alla fine è stato a casa perché mi ha confidato che non gli piace uscire, si fa portare a casa qualsiasi cosa…si compra tutto quello che vuole.
Stare in una casa come quella…è come se fosse isolato dal resto del mondo. Credi che lo faccia in quanto artista?
Io non lo fare mai, mi annoierei a morte, devo uscire ogni sera. Odio stare nella mia camera per troppo tempo, amo stare sempre in movimento! Credo che si isoli perché ha iniziato la sua carriera da giovane, prova a pensarci. Quando parlavo con lui mi dicevo – Oh mio Dio, ha ventisette anni ed è nel business dallo stesso tempo in cui ci sono io! -
Le canzoni che hai scritto, soprattutto le hit, hanno stili diversi. Persino la tua voce è differente in “Crazy little thing called love”… è il tipo di musica che hai sempre amato?
Mi piace fare cose differenti, non amo stare nella stessa posizione per troppo tempo. Così vengono fuori le mie canzoni, i miei testi… non sono spaventato, non ho paura, non dico – Oh mio Dio, questo non è il mio scenario! – Amo il cambiamento e adoro uscire dagli schemi. Possono diventare delle hit oppure possono essere dei grandi insuccessi ma sono disposto a correre il rischio!
Avete avuto qualche problema con il Manager…
Non penso che qualcuno possa riuscire ad amministrare qualcosa in poco tempo a meno che non sappia tutto del business. L’unico modo per conoscere il proprio lavoro è sbagliare. Ogni grande artista c’è passato, fa parte della storia, fa parte della storia delle band. Impari dagli errori e capisci che devi prendere il controllo della situazione, ed è quello che abbiamo fatto.
Pensi di fare di più rispetto agli altri del gruppo?
Tutti facciamo cose diverse, ognuno collabora al 25%. John ad esempio si occupa del marketing e della gestione dei soldi…a me lasciano solo il guardaroba credo, guardaroba e diffidenza. (sorride)
Uuuuh (Lisa)