In questo articolo trovate la raccolta delle interviste e dichiarazioni di Barbara Valentin, amica tedesca e presunta amante di Freddie...

Ovviamente, come è giusto che sia, tutte le dichiarazioni devono essere prese con le dovute pinze.
Precisiamo che queste dichiarazioni provengono da una presunta intervista che la Valentin rese ad una rivista tedesca nel 1992.
Alcuni aspetti possono sembrare esagerati, come alcuni eventi narrati poco credibili. Ma altri punti sono concordi a quanto raccontato poi da Hutton e Freestone in altre occasioni.
Di sicuro dopo la morte di Mercury, la Valentin ha parlato spesso con la stampa. Alcune interviste sono arrivate anche a noi al di fuori della Germania, altre sono rimaste in patria. Questa è una di quelle.

Buona lettura!!

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Il nostro rapporto non si adattava a nessuna norma Lui era omosessuale ed io amo gli uomini, nonostante ciò ci amavamo.

A Londra rimanevamo per lo piú a casa, perché lo appostavano tanti reporters, il suo cuoco, il suo autista la sua guardia del corpo i managers anche il suo giardiniere tutti erano omosessuali come lui. Di notte era capace, sotto l'effetto della sbornia, di smontare tavoli e armadi, il giorno dopo toccava gli alberi di magnolia nel suo giardino e diceva," guarda i primi boccioli".

Nello stadio di wembley lo acclamavano in 100mila e a casa si chiudeva con me in una stanza , divertiti ci guardavamo piccole fotografie a colori come quelle che si incollano nell'album di poesie, le ho regalate a lui, lui le ha raccolte: "Ma non rivelare questo a nessuno, mi disse" 

Non aveva patente non sapeva nemmeno chiudere la porta della macchina: "per questo ho il mio autista". 

Ho conosciuto Freddie al NEW YORK una discoteca per omosessuali di Monaco, circa 9 anni fa ( 1982-3?), incideva un disco, era con tutta la band a Monaco, Freddie ed io, fu subito simpatia. 

Sono andata alla toilette e lui mi é venuto dietro, "non é cosí alto qui (il volume)"disse"qui possiamo parlare meglio". Beveva Vodka-tonic. Io sedevo sul coperchio del gabinetto lui stava accoccolato sul pavimento. Io parlai della mia vita lui della sua. Fu fantastico, quando lasciammo la toilette, la discoteca era buia, vuota, chiusa. Ridemmo e aspettammo fino a quando al mattino arrivô la donna delle pulizie. Da allora siamo stati insieme, a volte a Monaco, a volte nella sua casa di Londra. 

Raccoglievamo uomini del tutto estranei dalla strada e li spogliavamo. Poi li ornavamo con seta e piume. 

A Monaco nessun reporter lo appostava. Vagavamo notte dopo notte nei locali
omo. I giovani mi conoscevano tutti, stavamo con i miei amici, Freddie era meraviglioso. Offriva da bere all'intero locale per tutta la notte, ma non aveva mai un marco in tasca, chiedeva sempre al suo manager: "Hai del pane con te?" 

Pane significava denaro. 

Aveva un istinto sessuale insaziabile. Quando lui la star mondiale, schioccava le dita gli uomini andavano con lui in due, tre in una sera, Freddie era carino,, aveva delle delicate dita da donne, preferiva uomini con viso grossolano, mani callose, tipo camionista.

Alcuni uomini erano cosí al di sotto del suo livello, che io mi intromettevo, allora lui diceva "Come tu fossi stata sempre a letto con Einstein", poi la smetteva e diceva, " Barbara, senza di te andrei......" Io non ero gelosa. Lui apparteneva agli uomini solo un paio d'ore a me tutta la notte. Ci amavamo. Come, resta il nostro segreto. 
 

Con un giovane oste di Monaco ha scambiato anelli d'oro con inciso nome e data. Faceva spesso questo tipo di coppia, nonostante ciô Freddie non pensava a lasciarmi, dormivamo anche in 3 nel mio letto, non ci vedevo nulla di male. 

C'erano anche altri uomini che mi piacevano, allora ho domandato a Freddie : "Hai qualcosa in contrario?" "no". 

Una volta in un locale un uomo mi ha fatto lo shampoo , venne Freddie ..... era geloso, che schiaffo meraviglioso, quando il locale chiudeva mi trascinava spesso a casa una schiera di "farfalle notturne", dovevano spogliarsi e indossare cappelli da donne degli anni 30 e 40 con piume fiori di seta e velette. Inseriva sempre lo stesso video un vecchio Kultfilm, "Le donne". 

Tutti dovevamo stare seduti davanti al televisore. Freddie faceva del suo show privato un film, indicava con un dito uno degli uomini nudi davanti al televisore e diceva " Guarda questa qui con il boa di piume sei tu". 

Ogni tanto nella notte cacciava tutti fuori: "Via Via adesso basta", voleva stare solo co me. 

Andavamo a letto oppure parlavamo fino al mattino dopo. Era in uno stato di salute meraviglioso, non aveva bisogno di dormire. 
era cosí dolce, una volte ha passato l'aspirapolvere in modo cosí maldestro che ha strappato la presa della corrente dalla parete. 

Quando eravamo a Rio il capo della sicurezza é andato a trovarlo nella sua suite, per chiedere se tutto andava bene. Freddie si é lanciato contro di lui, gli ha tolto giacca e pantaloni, e si divertiva tantissimo, tutti ridevamo, eravamo una banda di matti. Il pover uomo era completamente sconcertato, alla fine era nudo come un verme. 

Freddie gettò i vestiti dalla finestre, finirono in piscina. La cosa strana fu che l'uomo non si infuriò, bevve con noi lo champagne e disse "Adesso sono libero dal mio lavoro, salute". 
Dopo tali giochetti Freddi diceva " Questo é rock N roll". 

Era un genio, per 2 decenni, 50hit mondiali, 60 milioni di dischi, l'ho accompagnato in tournee, prima dei concerti, nemmeno una goccia di alcool, solo té. 
Dietro il palco lo affligeva la febbre della ribalta. Aveva freddo tremava, sembrava piccolo e indifeso, poi il momento: esplodeva appariva improvvisamente e fisicamente come un superuomo, il campione. Vivevo con lui un miracolo che mi faceva venire i brividi su e giú per la schiena.

"credo avesse piú stretti contatti con M. Jackson e Elton John. Elton lo chiamava Melina, Freddie chiamava Elton : Sharon. 
Giá allora aveva una strana sofferenza, avvenica sempre improvvisamente, i suoi occhi sporgevano, diventavano blu, i suoi muscoli si tendevano. era fuori di testa, si gettava sul primo venuto e lo strozzava.

Una volta é capitato anche a me a letto. Mi ha quasi ammazzato, il mio vicino é salito e mi ha liberato. Freddie sbatteva la testa contro il calorifero, come fuori di sé, il suo viso sanguinava, non la smetteva. Io misi un cuscino davanti al calorifero. Dopo si addormentô sfinito, appariva cosí tranquillo come un bambino, quando si svegliô non riusciva a ricordarsi nulla, disse:" Cosa? E°successo di nuovo?"

E'stato da molti dottori nessuno é stato capace di dire cosa aveva. "Quando é cosí devi picchiarmi" disse, ma come posso picchiare qualcuno che amo.

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"Era come una parte che aveva deciso di interpretare:il Grande Simulatore. Ma credo che la cosa lo eccitasse, perchè era come mangiare il frutto proibito. E mentre tutto questo accadeva, lui ed io eravamo amanti, nel senso vero del termine. Facevamo sesso regolarmente. Ci volle un po' perchè accadesse, ma quando successe fu bellissimo ed innocente. C'era un che di delicato in tutto ciò.

Io ero completamente presa da lui. Ovviamente lui continuava ad avere le sue innumerevoli relazioni gay, ma non m'importava. Sembra una cosa pazzesca, vero? Ma era così che vivevamo e comunque non avrei potuto impedirglielo neanche se l'avessi voluto. Ed anch'io avevo altri amanti. Ad un certo punto, però, Freddie diventava così antipatico con loro che li costringeva a stare alla larga da me. Era proprio questo il nostro modo di vivere di allora.

Non sforzatevi di capire. Bisognava trovarcisi ed era perfetto per noi che eravamo in quella situazione. Era qualcosa di davvero speciale e dire che era un modo pazzo di vivere è troppo riduttivo. Perchè se la faceva con tutti quegli uomini? Perchè loro erano lì, disponibili per lui. Non si preoccupava di usarli, perchè gli altri usavano lui e lo sapeva.

Qualche volta lo mettevo in guardia contro alcuni di loro, gli dicevo che erano vuoti e stupidi, ma lui non accettava questi consigli e mi chiedeva se io per caso scopavo solo con Freud o Einstein. A volte facevo da interprete fra lui e quei ragazzi e spesso era davvero imbarazzante averli fra i piedi. Le cose che ho fatto per lui! A volte sembrava un invasato, come se non potesse fare a meno di loro. Se qualcuno non lo conosceva bene poteva rimanere disgustato. Ma lui non era veramente così. Solo con il tempo, considerando i miei stessi comportamenti, capii come stavano le cose.

Si comportava così perchè era profondamente solo. Cercavamo entrambi di essere felici a tutti i costi, perchè non ervavamo felici per nulla. Allora puoi prendere in giro te stesso dicendoti che te la spassi a bere, a divertirti, ad andare a letto con chi ti pare, ma in realtà stai sempre peggio.
E' un modo stupido di comportarsi, ma lo capisci dopo, a volte quando è troppo tardi. In fin dei conti noi potevamo contare solo l'uno sull'altra. Lui aveva me ed io avevo lui e se non fosse stato così probabilmente saremmo morti entrambi molto tempo prima." A Monaco si parlava molto di quella strana coppia,che si metteva sempre nei guai.

Una volta Barbara picchiò un tassista perchè aveva detto che Freddie era ubriaco e lui non voleva ubriachi sul taxi, ma invece Freddie barcollava perchè si era rotto una gamba. "Si sparse anche la notizia che ci saremmo sposati e ne parlarono persino i giornali. Freddie ed io ne ridevamo. Ne parlavamo, a volte, e ci divertivamo ad immaginare una cosa che non sarebbe mai successa, come entrambi sapevamo bene. La verità  era che entrambi amavamo troppo la nostra libertà. La nostra vita era solo uno show ed il motivo per cui diventammo così intimi era che eravamo sulla stessa barca.

Era una relazione del tipo "Rimani a casa o esci a fare uno spettacolo?" e quando quello è il tuo mondo tu adori fare spettacoli. E dentro di te sai che la gente ti apprezza per il personaggio di scena e non per te stesso. Questo distrugge la tua autostima, allora solo un buon amico può aiutarti.
Non mostravamo a nessuno le nostre ferite, ma fra noi lo facevamo. Entrambi avevamo delle cose che volevamo nascondere,ad esempio ai nostri familiari.Lui voleva proteggere i suoi genitori e sua sorella ed io i miei figli. Freddie ed io diventammo la seconda famiglia uno per l'altra". Intanto continuavano a vedersi anche con Winnie, qualche volta.

Barbara racconta:" Un giorno eravamo tutti e tre a letto , completamente nudi, quando qualcuno suonò alla porta. Era la polizia tributaria che minacciava di entrare. Allora Freddie, spaventato, cominciò ad urlare di andarsene, ma quelli entrarono e lo trovarono con addosso solo un asciugamano. Freddie ad un certo punto disse che doveva andare in bagno ed il poliziotto che lo seguì lo riconobbe e gridò: "Ehi, ma lui è Freddie Mercury!".

Allora Freddie,lusingato, diventò anche sfrontato. Non riuscì a resistere. Era più forte di lui. Disse al poliziotto:"Se lasci in pace le mia ragazza, canterò solo per te. Suvvia, amico, beviamoci un po' di champagne!" Non erano ancora le otto ed il poliziotto disse che non poteva perchè era in servizio. "Va bene, allora" rispose Freddie, "Fottetevi.

E comunque siete troppo brutti perchè valga la pena che io canti per voi!" Momenti così divertenti erano all'ordine del giorno con lui.

Un'altra volta lo trovai completamente nudo che cantava WATC ad un gruppo di manovali che lavoravano di fronte. Si divertiva a scioccare la gente, ma non in modo offensivo. Lo faceva per divertimento. Era bellissimo. Freddie era assolutamente speciale.

Gentile,educato,divertente....e del tutto imprevedibile. Con lui non sapevi mai cosa stava per succedere.Quello è stato il periodo più eccitante della mia vita. Diceva sempre "Ne avrò di tempo per dormire quando morirò".

Negli studios era professionale, calmo e faceva tutto quello che andava fatto. Ma prima di salire sul palco se la faceva addosso per l'agitazione. Dovevano accompagnarlo in bagno una ventina di volte, ma appena saliva esplodeva, diventava un Superman e teneva tutti in pugno. Aveva un tale carisma,di quelli che non si inventano.Ci nasci così!"

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"Mi meravigliava vedere come, nonostante viaggiasse tanto, avesse paura di volare. Mi afferrava la mano, come un bambino. Era terrorizzato dal decollo e dall'atterraggio.

Una volta abbiamo avuto grossi problemi con l'impianto di condizionamento in volo e il capitano decise di tornare a Londra per far riparare il guasto, dato che quasi non si respirava. Io dissi a Freddie che forse era un segno e che avremmo fatto bene a tornare a Garden Lodge .

Considerate le sue paure, avrei giurato che mi dicesse subito di sì ed invece rimase dell'idea di partire per Monaco lo stesso. Così aspettammo diverse ore e ripartimmo. Per fortuna andò tutto bene! Aveva paura anche degli ascensori.

Una volta rimanemmo bloccati in un ascensore a Montreux. Freddie era pietrificato dal terrore. Gli dissi di respirare profondamente, ma non funzionò. Allora gli suggerii di cantare e lui cominciò a cantare WATC nell'ascensore! Una cosa che amavo di lui è che si comportava sempre in modo perfetto.

Era un vero gentiluomo, molto ben educato e non dimenticava le buone maniere neanche quando era ubriaco.

Mi ha sempre trattata come una signora, come una principessa, persino nei locali più malfamati. Era un vero cavaliere. Ti apriva la porta, ti aiutava ad indossare il cappotto, ti accendeva la sigaretta ancor prima di aver messo in bocca la sua.
Una volta era impegnato in una conversazione in cucina con mia madre. Lui parlava in inglese e lei in francese, allora io mi proposi di fare da interprete, ma lui mi mandò via dicendo che se la cavavano benissimo da soli. Gesticolavano con le mani, con i piedi, con ogni parte del corpo, ma si divertivano da pazzi. Mia madre diceva che era un uomo incantevole. Episodi simili si verificavano spesso.

Una volta risposi al telefono ed una persona disse: "Salve, sono Elton John." Io risposi: "Ed io sono Liz Taylor!" e riattaccai. Quando lo dissi a Freddie se la prese perchè aspettava una telefonata urgente da Elton. Per fortuna lui richiamò e disse: "Sono Sharon. C'è Melina?" Solo allora capii che era veramente lui. Durante il periodo di Monaco Freddie diventò assolutamente dipendente dagli altri e questa fu una cosa veramente negativa.

Non portava mai le chiavi e nemmeno soldi e non conosceva neanche il valore del denaro. Entrava nei bar ed offriva da bere a tutti, ma la gente ne approfittava. Da solo non faceva nulla. Persino in bagno dovevo accompagnarlo. Dove arrivava lui si creava subito una gran confusione, ma lui era bravo a dare ordini perchè gli altri se ne preoccupassero.

Le cose, però, non andavano sempre per il verso giusto. Una volta Fanelli andò in palestra e mi chiese di rimanere con lui. In casa non c'era nulla da mangiare, così decisi di uscire a fare un po' di spesa. La casa era nel più completo caos. Ci misi più del previsto a fare la spesa e mi preoccupai. Quando tornai a casa non mi riusciva trovarlo da nessuna parte, ma l'appartamento era stato rimesso perfettamente in ordine. Quando alla fine lo vidi tornare chiesi: "Ci sono state le fate, qui?" "No!" disse "Sono stato io."

Rimasi stupefatta perchè non pensavo lo sapesse fare. Dopo un po', andando in giro per l'appartamento, notai che tutte le prese elettriche erano staccate dal muro. Per usare l'aspirapolvere bisognava premere un bottone che faceva allungare il cavo, ma Freddie non lo sapeva e aveva tirato tanto da distruggere le prese. Fummo costretti a chiamare un elettricista e a pagargli tanti soldi quanto per una squadra di pulizia. Ma lui era così contento quando faceva di queste cose che era impossibile frustrare i suoi sforzi arrabbiandosi."

"Una volta, prossimi al Natale, Freddie si rese conto che non aveva comprato i regali per i suoi amici. Così chiedemmo che il negozio di Cartier rimanesse aperto per noi. Arrivati al negozio mi chiese di essere io a scegliere i regali, ma io avevo un problema: dovevo andare a comprare i Tampax. Fu così che Freddie si offrì di andare in farmacia al posto mio, mentre io sceglievo i regali per i suoi amici. In realtà lui non era in grado di fare compere con discernimento, perciò spendeva tanti soldi inutilmente. Se non sapeva decidersi per il colore di un oggetto,ad esempio,li comprava tutti! Fatto sta che lo vidi tornare dalla farmacia con una borsa enorme."Che diavolo hai comprato?"gli chiesi. "Non mi hai detto che tipo volevi e così li ho comprati tutti!"

Aveva comprato tutti i tipi esistenti di assorbenti e tamponi.Si potevano soddisfare le richieste delle signore di tutta la strada per un anno ed io che ne volevo solo un pacchettino!".

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Dopo 3 anni a Monaco fece le valige, disse:" Torno a Londra" nessuna motivazione, niente, mi prese la mano e pianse, pianse per ore, non disse perchè. Io non glielo chiesi. Chiedere non sarebbe stato il modo in cui ci comportavami di solito.
A Londra non lo riconoscevo, viveva in modo completamente diverso. Niente più alcool niente sesso. Coltivava rose, violette, accarezzava i suoi 6 gatti, conversava con 70 carpe ornamentali giapponesi. Questo non era più F.M. Mi venne un cattivo sospetto, lo scacciai subito.

Nel 1987 partimmo per IBIZA premiere mondiale del suo inno per le olimpiadi "Barcelona".
Si era formata una macchia scura sul viso, capiì subito cosa era: sarcoma di KAPOSI. Il primo segno della sua malattia.. Mi mancò la terra sotto i piedi.. Mi guardò, lo guardai, si accorse che sapevo la verità, ma non ne parlammo, nemmeno una sillaba, dissi " così non puoi comparire", rispose, "ok Barbara nascondila con il trucco.".

Ci passai sopra il piumino della cipria, era il mio primo contatto con la sua morte, nei mesi successivi gli comparvero macchie sul naso, sul collo, sulle spalle e sulle gambe, soprattutto sotto la pianta del piede sinistro. Non poteva apparire in pubblico. Lo portavo alla toilette, alla vasca da bagno, aveva dolori terribili ma non si lamentava mai, inghiottiva sempre pillole contro il dolore. Spesso rimanevamo tutto il giorno nel suo letto King-size, la tv accesa , parlavamo tenuti per mano, e lui si addormentava tranquillo.

Tre volte in ospedale, passando dall'uscita posteriore di notte, a causa dei reporters. trasfusioni, raggi x, operazioni alla vescica. Se nel frattempo stava meglio, noleggiava un jet, 10 giorni nel mediterraneo. Oppure sopra il pigiama indossava la mia biancheria e camminava sui miei tacchi a spillo.

Come prima parlavamo durante la notte, qualche volta facevamo colazione la sera successiva. I suoi domestici mi chiamavano Poison, veleno. Ma Freddie diceva: " Quando Barbara è qui io sono felice". Una volta in svizzera abbiamo visitato una chiesa.

Improvvisamente si è inginocchiato, io mi sono inginocchiata al suo fianco, mi ha preso la mano e l'ha stretta fra le sue mani.

"All'inizio erano piccoli segnali. Non si poteva dire che stesse perdendo l'appetito perchè aveva sempre mangiato come un uccellino. In compenso c'era un mucchio di gente che mangiava al posto suo intorno a lui.

Una volta si sentì male a casa mia ed io chiamai il mio ginecologo,che era il medico di cui mi fidavo di più. Trovò Freddie che delirava, ma improvvisamente lui si riprese ed io gli dissi :"Va tutto bene, Freddie. Questo è il mio ginecologo." "Oh, mio Dio! Non aspetterò mica un bambino!"esclamò.

"Non ci posso credere!" Presto cominciarono problemi anche con la gola. Sentiva un fastidio,come se qualcosa gli si volesse staccare dal fondo. Un malessere che non gli passò mai più. Una sera ero a letto con lui ed uno dei suoi ragazzi e gli venne un terribile attacco di tosse, effetto proprio di quel fastidio. Si mise a sedere per tossire , poi si sporse sul ragazzo per buttar via il fazzoletto.

Il ragazzo si svegliò e disse: "Oh,mio Dio! Non avrei mai creduto di trovarmi con una rock star nuda e in fin di vita distesa su di me a letto! " Ebbi la certezza che aveva l'Aids una sera che, entrando in bagno, si tagliò per sbaglio un dito.

C'era un mucchio di sangue. Cercai di aiutarlo e lui cominciò a gridare di non toccarlo. Lui non me l'ha mai detto, ma io lo sapevo. E lo sospettavo da tempo, perchè aveva delle macchie bluastre sul viso che io gli coprivo prima che arrivassero le truccatrici per qualche show.

Non se ne parlò mai direttamente, ma comincià a buttar lì frasi del tipo "Potrei non vivere così a lungo". Non ha mai saputo da chi fosse stato contagiato,ma quando seppe di un suo giovane amico americano morto di Aids si preoccupiù molto. Aveva capito che da quel momento i suoi giorni erano contati."

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"La prima volta che venne a Monaco, andammo a prenderlo all' aereoporto.

Si capì subito che Freddie lo faceva venire per far ingelosire Winnie. Jim era una marionetta nelle sue mani. Freddie lo chiamava, lui arrivava per qualche ora e poi veniva rimandato indietro. Poverino! Piangeva spesso ed io gli dicevo di tenere testa a Freddie almeno una volta, ma lui rispondeva che lo amava troppo. Faceva tutto quello che Freddie gli chiedeva. Senza dubbio a Freddie piaceva, ma era sempre lui a guidare il gioco. Era una situazione patetica."

"Jim era come un pupazzo e quando in seguito se lo portò a Garden Lodge lui andava bene per i pesci ed il giardino. Qualche volta Freddie perdeva anche la pazienza. Una volta che io ero lì uscì in giardino e strappiù tutti i tulipani che il povero Jim aveva piantato, gridando che lo odiava. Altre volte diceva che Jim era un buono a nulla.

Noi tutti non lo consideravamo nulla di più di un domestico, ma ora so che invece Freddie lo amava.

In fondo lui gli rimase accanto fino alla fine, per fortuna."

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"Se ne andò, ma per quel che ne so io non gli avevo fatto nulla. L'ultima sera invitai lui e tutti i suoi collaboratori per un drink(stavano in un hotel perchè in casa non ci sarebbe stato posto per tutti), ma mi dissero che dovevano partire per Londra il giorno dopo. Lui aveva già  deciso che quella sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti ed aveva già  organizzato di andar via per sempre.

Comunque mi disse che mi avrebbe accompagnato a casa e così fece. Una volta arrivati gli dissi di spogliarsi e fare un riposino, ma lui era strano. Mi chiese di riaccompagnarlo in hotel e così ci spostammo di nuovo. Per farla breve andammo avanti e indietro fino alle otto del mattino. Alla fine lo pregai di rimandare il viaggio e fermarsi una sera o due ancora. Lui stava ai piedi del mio letto e piangeva. Gli chiesi cosa avesse, ma non mi rispose. Mi guardava e basta. Poi è sparito dalla mia vita. Ora so perchè.

Perchè era malato e non voleva dirmelo.

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