Continuano gli speciali di Queen relativi ai grandi concerti dei Queen nell’estate del 1986.

In quell’anno, come noto, i Queen si imbarcarono nel Magic Tour, la loro più faraonica e, ahinoi, ultima, tourne con Freddie Mercury che di lì a poco si sarebbe ritirato dalle attività live fino a giungere al tragico epilogo del 1991. Il management dei Queen, il promoter dei concerti e Gerry Stickells avevano previsto per l'occasione una serie di concerti in UK, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Austria, Svezia, Svizzera e Ungheria.

Fu proprio quest'ultima nazione a fare da scena per uno dei concerti più incredibili e famosi della storia della band e, per svariati motivi, della storia del rock. Il live in Budapest, infatti, fu il primo grande concerto di una rock band in un paese dell'ex blocco comunista.
Probabilmente oggi non è facile cogliere il significato di un evento simile, ma in quegli anni il mondo era letteralmente diviso in due (complice, ovviamente il Muro di Berlino) e solo l'idea che un gruppo britannico e un personaggio singolare come Freddie potessero esibirsi in Ungheria era qualcosa da far tremare i polsi a chiunque.

In precedenza i Rolling Stones si erano esibiti a Varsavia, ma l’evento organizzato dai Queen si rivelò decisamente diverso, sia per le dimensioni e sia per il significato in sé, tanto da essere destinato fin da subito a restare nella storia della musica moderna.

Qualche anno prima il gruppo aveva cercato di esibirsi in URSS senza però riuscire ad ottenere i permessi necessari, a riprova di quanto fosse difficile superare la "cortina di ferro". In un'intervista del 1985 Freddie Mercury, sul punto, riferì scherzosamente che: “le autorità sovietiche pensavano che avremmo corrotto la gioventù o qualcosa del genere."

Come detto, nella preparazione del Magic Tour venne presa in considerazione l’ipotesi di effettuare un concerto speciale al di fuori del normale circuito live, anche per soddisfare la voglia dei Queen stessi di proseguire nell'esplorazione di nuovi territori e accedere a nuove fette di pubblico, un intento avviato pochi anni prima con i grandi concerti sudamericani.

Sebbene anche l'allora Cecoslovacchia fosse stata valutata come location (a Praga esiste uno stadio immenso destinato a esibizioni ginniche o a concerti) la scelta cadde sulla nazione che, nell’Est Europa, aveva cominciato a lavorare su alcune prime timide riforme socio-economiche e che poteva quindi garantire un luogo adatto all'evento e un'accoglienza più morbida da parte delle notoriamente rigide autorità locali.
Non va dimenticato inoltre che in Ungheria era già attivo un fans club dei Queen sin dal 1982 e che il gruppo vantava un certo numero di vendite di dischi in tutta l'europa dell'est. Il terreno ungherese appariva quindi fertile per i progetti della band.

L’ungheria, e la capitale Budapest in particolare, vennero cosi scelte come location ideali per portare la musica dei Queen al di là della cortina di ferro.

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La band arrivò da Vienna, sede degli ultimi concerti, a Budapest lungo il Danubio su un aliscafo, a quanto pare l'ultimo usato da Michail Gorbaciov: il "Vocsok II" La band sbarcò infine sul lato est di fronte al Duna Intercontinental. Sono famose le scene del viaggio lungo il fiume, con Freddie scherzoso che, di fronte ad un maestoso edificio (il parlamento?) si domandava quante camere da letto si sarebbero potuto realizzare al suo interno. Addirittura, domandò, tra il serio ed il faceto, che se fosse stato in vendita, lo avrebbe comprato.

Tanto, aggiunse Freddie (e questo è stato tagliato dai filmati), agli ungheresi, un parlamento non serviva!

Arrivati al molo, davanti ad una folla festante, Freddie, di fronte alla possibilità che ci fosse qualcuno che volesse intervistarlo, manifestò la sua avversione ai giornalisti, con un laconico, quanto ironico: "Interview? Oh, don’t be ridicolous’.

Tuttavia nei giorni seguenti Freddie non potè sottrarsi dall'avere un breve scambio di battute con la stampa ungherese, che il lead singer alla fine dimostrò di apprezzare. In occasione della festa di compleanno di Roger Taylor, sulla terrazza dell'International Hotel, Freddie concesse qualche parola ai cronisti locali.

L'intervistatore gli chiese tra l’altro se questo concerto potesse essere considerato come l'inizio di una amicizia della band con l'Ungheria, e se sarebbe durata quanto i Queen. Freddie rispose con un commento che, visto l’epilogo, suona come agghiacciante e fa pensare che durante il Magic Tour Freddie sospettasse qualcosa sulle sue condizioni di salute. Rispose infatti: "Se sarò ancora vivo, tornerò". Terminata l’intervista, con una breve improvvisazione della canzone popolare che Mercury avrebbe eseguito al concerto, l'intervistatore ringraziò il cantante per il suo tempo, e Freddie mostrò di gradire il tutto: "E' grandioso. Auguro a tutti che le interviste siano così corte!".

Roger Taylor, intervistato prima dello spettacolo, fece notare che probabilmente questo spettacolo era per loro una perdita di denaro, tuttavia sottolineò anche che in questo caso i guadagni non erano la ragione che li aveva spinti a intraprendere un simile progetto. Per il batterista si trattava di "una incredibile sensazione di soddisfazione dal punto di vista lavorativo". L'intervistatore aggiunse che è piuttosto bello avere soddisfazione sul lavoro dopo quattordici anni di attività. Roger, nel suo modo schietto, sfacciatamente rispone: "Beh, è un gran bel lavoro, non è vero?". Roger dichiarò successivamente che l’esperienza di Budapest fu fantastica e che aveva palesato al mondo il potere della musica di abbattere tutte le barriere, tra cui quelle politiche e religiose. Uno spirito questo che divenne poi il motore fondamentale di tanti altri eventi musicali.

Vi è da aggiungere che, ovviamente, i Queen furono invitati ad incontrare i rappresentanti del governo ed i dirigenti dell'allora partito comunista.

Vennero però declinati tutti gli inviti del genere, I Queen erano stati invitati al parlamento o altrove ma hanno sempre rifiutato sorridendo e dicendo di non avere tempo. Erano decisi a non immischiarsi con le questioni politiche ed erano coscienti delle assurditá di quel regime.

Ecco comunque, il programma delle giornate dei Queen in terra ungherese:

23 luglio – mercoledí: Arrivo in cittá alle 18.16 sul natante e successiva cena al ristorante "giardino dell'imperatore".

24 luglio - giovedí: Visita alla città, ripresa video con Roger sul go-kart all'Hungaroring, serata all'ambasciata inglese, con vari ospiti stranieri e ungheresi, cena in loco.

25 luglio - venerdí: Ripresa video con Roger e Brian all'isola Margherita, a causa delle condizioni atmosferiche la salita in mongolfiera é rimandata. Visita di Freddie a Szentendre e Visegrad. Ripresa video con John sul lungo Danubio dove sotto lo sguardo attonito dei turisti dice che è una Candid Camera e poi si ferma a parlare con una bambina. Sulla terrazza dell’albergo Forum, Freddie e Brian provano Tavaszi szél mentre Roger si fa fare un massaggio . Visita di Brian e Roger al castello di Buda.
In serata festa di compleanno di Roger, al ristorante sul tetto dell'Inercontinental Hotel.

26 luglio – sabato: giornata dedicata al riposo, visita alla cittá, riprese video al bagno termale Kiraly (inedito su video ). Dalle 19 prova generale al Nepstadion, ripresa con Brian che sale in mongolfiera nello spazio davanti lo stadio.

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In merito alle prove allo stadio, uno dei responsabili del montaggio della struttura "alta" del palco, ha raccontato in occasione delle celebrazioni per il 25° anniversario del concerto tenutasi a Budapest nel luglio 2011, un aneddoto simpatico riguardo Freddie.

Una sera prima del concerto i Queen si erano recati allo stadio per un sopralluogo del palco in costruzione, (lo vediamo nella VHS dove Freddie indossa una in tuta gialla sul palco), dove erano presenti appunto gli addetti ai lavori e alcuni dirigenti dello stadio.

Ad un certo punto Freddie iniziò ad effettuare dei vocalizzi ma, visto che non riusciva, si rivolse a chi gli stava attorno per chiedere se fosse possibile procurargli da bere qualcosa di forte per sciogliersi un pó. La richiesta colse tutti impreparati, anche perché nei pressi dello stadio non erano presenti rivendite e altri negozi utili. Per evitare figure meschine gli addetti si diedero da fare per cercare di accontentare la star, senza però alcun risultato, fino a quando un ragazzo che guidava il muletto si avvicinò al suo capo affermando di conservare nel suo armadietto (cosa vietatissima) una bottiglia di Palinka fatta in casa (tipico liquore ungherese, acquavite ), il capo disse "per questa volta sei salvo ma corri e portala qui, presto!!"

Il resto di quell'improvvisato minibar poi è stato immortalato nel video in cui si vede Freddie bere insieme agli altri quella bevanda tipica del posto, commentando scherzosamente: “Uh, it’s very strong!”
Quello che il video invece non ha mai mostrato sono i momenti successivi. Dopo aver bevuto ed esercitato un pó la voce, Freddie cantò per la prima volta Tavaszi Szel da solo, davanti ad un gruppo di 25-30 persone intente al montaggio.
Secondo le parole del responsabile del montaggio: "é stata l'esperienza piú bella in quei 4 giorni di lavoro, ancora meglio del concerto, ascoltare Freddie con quella voce potente, cristallina che davanti a noi intonava una canzone nella nostra lingua, ancora oggi ci penso e mi vengono i brividi al ricordo dell'eco che risuonava nel silenzio dello stadio".

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Ed ecco la tanto attesa sera del concerto, alla quale Freddie arrivò in limousine accompagnato dalla fedele Mary Austin.  Per l’occasione, era lei ad accompagnare Freddie in qualità di ‘first lady’.
I Queen erano pronti ad esibirsi davanti ad un pubblico da tutto esaurito che assistevs per la prima volta ad evento simile, mentre un’enorme folla di fan che non era riuscita ad avere il biglietto ascoltò il concerto fuori dai cancelli.

La band si chiese come avrebbe reagito il pubblico allo show (in particolare di fronte agli effetti scenisci, fuochi artificiali comprese), ma le reazioni furono positive e non dissimili da quelle avute in altri contesti.
Il pubblico cantò all’unisono Love Of My Life, la cui poesia aveva già evidentemente superato i limiti politici e culturali dell'epoca, anche se è facile pensare che in pochi conoscessero l’inglese e il significato del brano.

Le canzoni più heavy si rivelarono incredibilmente energiche e la performance è risultata semplicemente eccellente, probabilmente tra le migliori dell'intero tour. Questo anche grazie ai giorni di pausa che permise alla band di ricaricare le energie e a Freddie di presentarsi in superba forma.

Freddie come suo solito improvvisò anche a Budapest con il pubblico che rispose alla grande, e non perse l’occasione di prendere scherzosamente in giro John e Roger. Quando i due non iniziarono il riff di Under Pressure, come previsto, Freddie li spronò così: "Che cazzo stiamo facendo ora?".

Prima di Who Wants To Live Forever, Freddie prese, come al solito, la parola, e colse l'occasione per rendere omaggio al paese: "I Queen sono stati a Budapest per quattro giorni, e credo che questa sera è la serata migliore per noi". E aggiunge: "Torneremo di nuovo, se vi siamo piaciuti".
Purtroppo come sappiamo questo non succederà, non con Freddie almeno. I Queen, con Paul Rodgers, tornarono a Budapest sia nel 2005 che nel 2008, per due concerti nella Budapest Arena, situata a pochi metri dal Nepstadiom. Ma la band e la situazione ungherese era decisamente diversa rispetto al passato ed i concerti non ebbero, ovviamente, l’importanza di quello del 1986.

Durante il set acustico, Freddie e Brian eseguirono il canto tradizionale ungherese, prima del quale Freddie ammettè: "Ora viene la parte più difficile." Poi disse alla folla: "Stanotte per la prima volta, questa canzone speciale dai Queen per voi!". Si innalzarono le prime note di "Tavaszi Szél" e, anche se freddie, che non riuscì ad imparare il testo, lesse chiaramente il testo scritto sul palmo della mano, gli spettatori apprezzarono molto il gesto, e cantarono emozionati insieme a lui.
Brian May citò l’episodio a distanza di anni nel 1992. Invitato al Maurizio Costanzo Show, su canale 5, Brian cantò Too Much Love Will Kill You che, a seconda del paese, prevedeva qualche riga nella lingua locale.
Orbene, al momento di cantare “troppo amor ti uccide, come quando non ne hai” Brian, che evidentemente aveva dei dubbi, lesse il testo dal palmo della mano.
Al termine dello show, Maurizio Costanzo fece notare la cosa al chitarrista che gli rispose tranquillamente che ‘l’aveva fatto anche freddie qualche anno prima’.
Tornando al gig, dopo la canzone popolare, Brian ringrazio il pubblico pronunciando "alla salute" in ungherese: "Gészségedre" e non appena il chitarrista iniziò Is This The World We Created, Freddie, chiaramente commosso da questo momento, disse: "Sono al settimo cielo.". L'emozione non era solo del pubblico ma anche della band.
Freddie fece un po’di improvvisazione vocale prima di Tutti Frutti, mostrando ancora una volta il suo talento. "Basta con questa spazzatura, andiamo!" chiese Fred. La band quindi offrì una versione decisamente rock della canzone.

Quando Freddie si sedette al pianoforte per introdurre "Bohemian rhapsody", il pubblico esultò con un boato che riempì tutto lo stadio, che intanto si illuminava con migliaia di stelline luminose a sugellare un momento molto toccante.

Arriva il turno di Radio GaGa e anche qui il pubblico, che evidentemente, e non si sa come, conosceva il video, era perfettamente a conoscenza di cosa fare, riempi con il battimano tutto lo stadio seguendo il ritmo tipico della canzone e ancora una volta si replica l'immagine del video, divenuta un vero e proprio simbolo dei Queen.

Lo show si concluse con la classica "We will rock you" e Freddie salì sul palco con una enorme bandiera della Gran Bretagna che nasconde dal lato opposto quella dell'Ungheria, un omaggio alla terra ospitante che mandò in estasi tutti i presenti.
Certo, vedere una bandiera britannica, e di cosi grandi dimensioni, in Ungheria, non era proprio cosa di tutti i giorni. Chissà se le rigide autorità ne erano al corrente e come reagirono.
Con "Friends will be friends" tutti cantarono stringendosi le mani, come in effetti era nelle intenzioni di Deacon quando scrisse questo brano che doveva essere destinato a diventare un inno da stadio.
Poi il gran finale sulle note di "We are the champions" con lo stadio che esplose in un unico canto!
Freddie uscì di scena per poi farvi ritorno con il mantello rosso e la corona per salutare il festante pubblico: "Buona notte, grazie tante bellissima gente, Dio vi benedica, Vi amiamo!"
Si concluse cosi uno degli show più importanti dei Queen, da tutti i punti di vista. Come confermato da Brian e da Roger negli anni successivi, questo concerto è rimasto nei loro cuori e non esageriamo nel definirlo come uno dei momenti più importanti della carriera della band.

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Come detto, il concerto di Budapest venne ripreso integralmente da 16 telecamere e registrato in maniera professionale.
Vennero registrati anche molti momenti dei Queen a budapest tra cui l’arrivo, il soggiorno, eventi collaterali, manifestazioni, eventi di rappresentanza, shopping, backstage, prove e tanto altro.
Solo parte di questo materiale è stato pubblicato, sia nella vhs ‘Queen Live in Budapest’ e nelle VHS ‘Queen magic years vol. 3’.
Molto di questo materiale è pertanto ancora inedito.
Durante le celebrazioni dell’anniversario, gli organizzatori mostrarono un video contenente Another One Bites The Dust e Instrumental inferno. Questi pezzi sono inediti in quanto non pubblicati nella VHS.
La Vhs del 1987 infatti propone solo parte dello show e l’audio (ed il video) risultano più veloci del normale, alzando la tonalità dei brani di mezzo tono. 
L’unica versione integrale dello show esistente è la versione con tutte e 16 le telecamere in contemporanea sullo stesso schermo. Non il massimo della comodità, anche se permette una visuale unica dello Show.
Nel 2012 il concerto è stato finalmente pubblicato in formato dvd e blu ray. Tuttavia non in formato completo, come ci si augurava, nè senza gli extra che si pensava ci potessero essere. La pubblicazione, a nome Hungarian Rhapsody , altro non è che la vecchia vhs riversata in digitale. Secondo voci non confermate, il master video originale era pronto per una versione DVD, tranne proprio la parte di Another One Bites The Dust, danneggiata irrimediabilmente (su questo peró non vi sono altre informazioni).
Ad ogni modo, QP ha preferito riversare la VHS in digitale senza ulteriori aggiunte (e senza ulteriori costi).
Unico extra, un documentario sul magic years della durata di 25 minuti.
Rhys Thomas, un collaboratore della Queen Production, ha dichiarato che molto del registrato dai Do.Ro quei giorni a budapest è andato perso e che quindi è rimasto ben poco. Successivamente ha precisato che non tutto l'archivio Do.ro è stato esaminato e che quindi molto materiale potrebbe essere semplicemente ancora da trovare.
Ad ogni modo, ci dobbiamo accontentare di quel poco che è, ad oggi, disponibile. Peccato, perchè le aspettative erano altissime.
Parere mio personale e che QP non abbia voluto investire denaro nel restauro dei video, nel nuovo montaggio o anche solo per reperirli.

Si ringrazia Giovanni Gallotta per l'idea originale, per le informazione ed il resoconto della serata celebrativa organizzata a Budapest quest'estate che fa da parte portante di questo speciale.

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Ci sono stati dei programmi ufficiali, ad esempio la richiesta dei dirigenti del partito di incontrare i Queen? 

hanno declinato tutti gli inviti del genere, li hanno invitati al parlamento o altrove ma hanno sempre rifiutato sorridendo e dicendo di non avere tempo. Erano decisi a non immischiarsi con le questioni politiche ed erano coscienti delle assurditá di quel regime. Durante il viaggio sul Danubio nei pressi del parlamento ricordo la battuta di Freddie: "che bel palazzo, se é in vendita lo compro io" poi nel montaggio finale é tagliata la parte dove Freddie dice : "tanto qui non lo usano per niente".

E' stato piu´difficile convincere il partito o i Queen a tenere il concerto di Budapest? 

molto più difficile convincere i Queen, organizzare una data ottimale tra le varie del tour e garantire la massima sicurezza anche nei confronti delle societá di assicurazioni che avevano sotto copertura il tour e la band. Il problema principale era la spesa per sostenere questo tipo di concerti, a quel tempo i prezzi dei biglietti per i concerti erano circa 1/3 1/4 di quelli occidentali. Comunque eravamo determinati a portare i Queen a Budapest, la mossa vincente fu quella di garantire la ripresa del concerto per un video live, senza il film probabilmente non ci sarebbe stato neanche il concerto.

In pratica volevate una band famosa del rock oppure proprio i Queen per un concerto di quel tipo? 

I Queen erano la nostra scelta precisa in quanto famosi giá negli anni precedenti dietro la cortina di ferro grazie all´
import di dischi dalla vicina Jugoslavia, tutti i loro album furono pubblicati in Ungheria.
Inoltre le radio avevano sempre suonato molto le loro canzoni ed erano diventati famosi. Il giorno dell´annuncio ufficiale
per la data del concerto, migliaia di persone cominciarono a fare la fila davanti il Nepstadion, in un giorno finirono
i biglietti.

Di solito le band si fermano 1-2 giorni per suonare, in quel caso rimasero 6 giorni a Budapest. Perché? 

Fu una loro idea, a noi bastavano 2 giorni, ma loro volevano conoscere la cittá il modo di vivere e volevano dare un´impronta ungherese al film in uscita, volevano soprattutto sentire l´atmosfera di Budapest e proporre un concerto speciale.

Come mai una band come i Queen non ha lavorato con uno staff di sua fiducia per girare il film? 

Dal primo momento la band aveva deciso di lavorare con un team ungherese per meglio trasmettere il gusto e l´atmosfera nostrana, per rendere unico il concerto, speciale. Al tempo avevano giá esperienza , i Queen, con video e concerti ripresi dal vivo, ma ora volevano qualcosa di diverso. Inoltre sia Jim Beach che Freddie ne capivano di cinema e riconoscevano la bravura degli ungheresi, soprattutto gli operatori. Spesso ripetevano che Easy rider, ed altri film erano fatti da ungheresei e che i cineasti magiari erano geniali. Non si parlo´mai di staff inglese.
 

Durante il loro soggiorno in cittá erano spesso riconosciuti per strada?

Se Freddie usciva non voleva girare in incognito, quindi lo seguiva sempre un gruppo di 20 persone misto tra gente dei Queen e sicurezza locale. La limousine e il gruppo subito attiravano l´attenzione e in breve tempo si trovavano circondati da centinaia di fans.

 

Il nuovo DVD differisce dalla versione VHS originale?

ci sará un documentario prima della proiezione, che é il risultato delle riprese dei Do-Ro e della BBC, a parte questo vedremo se ci saranno altre sorprese, dipende se cosí hanno deciso Brian e gli altri.

 

é stato difficile accontentate le richieste della band nell´Ungheria di quel periodo? Tipo cose di lusso, o altro?

Non ebbero richieste particolari, Freddie ha celebrato qui il compleanno ( in effetti fu Roger n.d.t. ). Invito´un centinaio di persone nella suite dell Intercontinental ( ora Marriot Hotel ndt).

Richiesero lo champagne Veuve Clicquot ( uno dei preferiti di Freddie) ma l?albergo ne aveva solo qualche bottiglia, quindi provvedemmo con qualche difficoltá, a recuperarne una cassa intera. Oggi costa circa 150 euro a bottiglia e in quel party ne consumarono davvero tanto. Ma a parte questo non ci furono richieste bizzarre.

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