Vivienne Kennedy del Bristol RWA ha intervistato Brian May - gennaio 2012
Quella che segue è una bella intervista rilasciata in questi giorni da Brian alla giornalista Vivienne Kennedy. Come sempre Brian ha la capacità di raccontarsi in modo sincero, attraverso la disamina di tutte le sue grandi passioni, dalla musica alle foto stereo, dalla tutela degli animali alle aspirazioni per il futuro. L'intervista che vi proponiamo prende le mosse dalla mostra che a fine Gennaio vedrà protagonista lo stesso chitarrista nella città di Bristol. Nell'occasione Brian ha anche parlato di musica, soffermandosi in particolare sulla sua collaborazione con Kerry Ellis, l'imminente esibizione a Sanremo, i QueenExtravaganza e Duppy.
L'Accademia Reale d'Inghilterra a Bristol ospita attualmente “A Village Lost and Found”, una raccolta di 59 fotografie scattate da Thomas Richard Williams, il maestro della fotografia stereoscopica vittoriana. Le fotografie sono di proprietà della rock star Brian May che, lavorando con la storica Elena Vidal, le ha fatte letteralmente rivivere. May ha progettato e realizzato uno strumento per la messa a fuoco della visione stereoscopica, che permette alle immagini, se viste attraverso di esso, il passaggio in 3D, in modo da consentire alle scene di prendere vita.
La mostra è aperta fino al 04 marzo e Brian May sarà in visita Giovedi 26 Gennaio per firmare copie del libro di accompagnamento. Sarà inoltre l'occasione per chiacchierare con i visitatori.
Ho parlato con Brian recentemente a proposito di questa mostra, del suo lavoro in favore della salvaguardia degli animali, della sua musica e un po' dei suoi piani futuri. Abbiamo anche chiacchierato a proposito della sua colazione a base di cereali e dello show televisivo dedicato al ballo nel quale partecipa la moglie Anita Dobson, che il chitarrista si diverte davvero a guardare.
D: Brian, hai suonato a Bristol un paio di volte per il musical We Will Rock You presso l'Hippodrome e ora si sta svolgendo la tua mostra. Si direbbe che hai una particolare affinità con la città?
BM: Sono vicino a Bristol, ci vado davvero molto spesso per vari motivi, ma in realtà il RWA ci ha scelti in un certo senso. Avevano visto la mostra, nella versione che abbiamo fatto per l'Isola di Wight, che si è svolta dopo che avevamo lanciato il libro a Hinton Waldrist, il villaggio nell'Oxfordshire sulle cui immagini il libro è basato. La RWA ci ha dato la possibilità di esporre a Bristol ed è andato molto bene, non vedo l'ora di andarci per avvicinarmi alle persone che hanno la passione per questo genere di cose.
D: So che un cereale per la ti ha portato, indirettamente, a realizzare questa mostra per il RWA e mi chiedevo se potessi spiegarmi questa cosa.
BM: E' vero, sì, nelle confezioni della Weetabix quando ero un ragazzino potevi trovarci dentro un giocattolo segreto, o un dono segreto, e spesso si trattava di piccole carte stereo grazie alle quali ho sperimentato gli effetti del 3D. Ero completamente preso da queste carte e da allora mi sono chiesto perché nessuno si fosse mai interessato alla cosa, dato che le immagini 3D sono così magnifiche.
D: Sei ancora legato alla Weetabix?
BM: Mi diverto ancora con la Weetabix, tendo a lavorare per tutta la notte, perché è molto tranquillo e non c'è nessuno in giro. Di solito verso le tre o le quattro mi viene un languorino, quindi vado a mangiare un po' di cereali. Generalmente Puffs Sugar, devo dire. Mi dispiace essere sleale, ma i Puffs Sugar mi piacciono di più dei Weetabix al momento. Sai cosa? Nessuno lo sa ma stiamo effettivamente parlando con la gente della Weetabix per vedere se siamo in grado di ricreare quella esperienza. Spero che le stereocards che sto producendo ora possano essere messe in pacchetti nelle confezioni della Weetabix, il che sarebbe una gran cosa non è vero? Un'altra generazione di bambini potrebbero avere le loro stereocards.
D: Ho visto alcune delle tue fotografie stereoscopiche sul tuo sito web. Potrebbero essere quelle destinate alle confezioni di cereali della Weetabix?
BM: Potrebbero. Penso però che quelle a cui il pubblico possa essere interessato siano quelle che ritraggono i Queen, e infatti stiamo facendo una serie di immagini 3D della band. Ho portato avuto con me una macchina fotografica stereo durante tutta la carriera con i Queen e spesso l'ho lasciata usare a diversi fotografi quando eravamo sul palco, quindi ho una buona collezione di immagini di Freddie, John e Roger e me in tour. Penso che queste probabilmente siano quelle che vanno meglio nei Weetabix. Ne sto facendo anche una serie di astronomia e spero di ripubblicare Village assieme alle immagini Diableries cui sto lavorando in questo momento. Si tratta di piccoli diavoli francesi che si divertono all'inferno. Sono piuttosto bizzarre, ma si tratta di un un'altra cosa che davvero non è stato vista nel 21° secolo e spero di renderle disponibili per tutti, anche perché penso che la gente possa amare questi piccoli scheletri, fantasmi e demoni, nelle immagini ci sono anche un sacco di messaggi nascosti che sono significativi, tutti risalenti al 1860.
D: Potrebbe esserci quindi un'altra mostra in vista ad un certo punto?
BM: Sì, penso di sì, spero di poterla realizzare.
D: Le foto stereo esistono fin dal 1850. Cosa le rende in termini semplici così particolari?
BM: E 'una buona domanda; oggi tutti sanno molto bene cos'è il 3D, ma quando ho iniziato questo progetto ho dovuto spiegare alla gente in cosa consiste la stereoscopia. Ora che abbiamo tutti visto Avatar e un sacco di meravigliosi film in 3D ai cinema sappiamo di cosa stiamo parlando. Il libro e il mio sistema per visualizzare le foto non è un sistema moderno, è un modo di guardare in stile vittoriano e per certi versi è ancora il migliore. Devi indossare questi occhiali speciali quando si va al cinema a separare le due immagini, in modo che l'occhio sinistro veda una sola immagine e il tuo occhio destro ne veda un'altra e di solito questo viene fatto usando una lente rossa e una verde. Ma il fatto è che non è mai una perfetta separazione.
Nel modo “vittoriano” invece, usando lo stereoscopio, la separazione è perfetta, e permette di ottenere senza fatica, senza confusione nel vostro cervello, un modo perfetto di vedere immagini stereoscopiche in modo che l'illusione della realtà sia incredibilmente forte. Il mio stereoscopio è fondamentalmente una versione pieghevole tanto da entrare nel libro. E' inoltre di facile utilizzo: un sacco di gente rinuncia agli stereoscopi, perché hanno bisogno di indossare occhiali e hanno quindi delle difficoltà, mente questo stereoscopio si può utilizzare anche indossando gli occhiali, con qualsiasi tipo di vista quindi, il che è un'altra caratteristica importante a suo favore credo. Ho lavorato molto sul design e sono abbastanza orgoglioso del mio “gufo”.
D: Un altra delle tue grandi passioni è il benessere degli animali e hai fondato “Save Me”, un gruppo che promuove la questione del benessere degli animali. Famosa è la tua frase con la quale hai detto che preferiresti essere ricordato per il tuo lavoro a tutela dei diritti degli animali piuttosto che per la tua musica o la scienza; qual è stato il tuo più grande successo in questo campo?
BM: Beh, non molto in realtà e ad essere onesto con te è una strada molto dura ed è difficile tenere il morale alto, perché si lavora molto e occorre confrontarsi con un sacco di situazioni difficili, ma alla fine della giornata ti chiedi se hai fatto qualche progresso.
E' molto diverso dal mio lavoro musicale, ho sempre visto delle ricompense nella musica, ho visto gente sorridente e dischi venduti, e si fanno felici delle persone. La battaglia per gli animali è veramente gratificante ma per la maggior parte del tempo consiste nello sbattere la testa contro queste pareti di mattoni, fatte di gente che vuole abusare ancora degli animali in tanti modi, e io credo che sia molto simile alla lotta per l'abolizione della schiavitù. William Wilberforce diceva che la schiavitù era moralmente inaccettabile sebbene il mondo all'epoca dicesse che senza di essa non poteva fare nulla.
E' questo quello che stiamo dicendo sugli animali. Molto spesso vado a letto la notte chiedendomi se ho ottenuto qualcosa oggi.
D: Passando alla musica, ho letto dei QueenExtravaganza. Ho ragione di pensare che questo gruppo messo insieme da Roger Taylor sia come un continuo tributo ai Queen?
BM: Già.
D: Come ci si sente? Hai avuto voce in capitolo sulla scelta di chi farà parte della band?
BM: L'idea è nata davvero molto tempo fa davvero, e penso di essere stato io a proporre il nome Extravaganza, ma in realtà la mia visione era più di una stravaganza, nel senso che sarebbe stato grande, orchestrale, un diverso modo di presentare i Queen.
Il modo in cui è sviluppato è diventato una sorta di tribute band ai Queen e a quel punto ho pensato bene che non avevo voglia di passare il mio tempo facendo questo.
Roger mi ha detto "Guarda, lo faccio io, mettendoci la giusta passione sento che sarà una grande cosa, quindi voglio prenderla come un progetto". Ecco, questo è il modo in cui ho lavorato e sostengo Roger in quello che sta facendo, e ho visionato le audizioni e ho dato loro il mio appoggio, per cui, sì, lo so che abbiamo il chitarrista giusto, non c'è nessun problema a riguardo.
E' una cosa di Roger e io sono felice che lo stia facendo ma personalmente mi sento più vicino a We Will Rock You, che è qualcosa a cui sono stato molto vicino per molto tempo negli ultimi dieci anni. Sento una grande vicinanza a questi ragazzi. Suppongo che stiamo dividendo le nostre energie, Roger sta lavorando ai QueenExtravaganza e io sto ancora lavorando su We Will Rock You.
D: Ti sei vestito da Babbo Natale per We Will Rock You non è vero?
BM: Hehe, sì l'ho fatto.
D: Ti hanno riconosciuto abbastanza rapidamente?
BM: Sì, quando si sono ritrovati sulle mie ginocchia mi hanno riconosciuto. Non avevo nemmeno un costume adeguato, ma avevo una buona barba.
D: Nel corso degli anni hai lavorato con molti, molti artisti. Stai attualmente lavorando con Kerry Ellis, stai per suonare al Festival di Sanremo in Italia vero?
BM: Sì, stiamo facendo un altro progetto, di cui sono davvero molto entusiasta.
D: Hai anche lavorato anche con Dappy di recente?
BM: Ho fatto una session per il disco di Dappy sì, e ho un buon feeling al riguardo, penso che possa essere un grande successo devo dire.
E' stato istintivo, io seguo il mio coraggio. La Universal mi ha mandato il nastro e mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto suonarci su.
Ho ascoltato una volta e ho pensato, sì, mi può interessare. In realtà per un sacco di canzoni di quel genere mi è difficile mettermi in relazione, io non sono una persona portata per questo tipo di musica, ma in realtà la musica è musica e se c'è passione in essa, e se c'è un elemento di eccitazione e delle emozioni umane poi mi relaziono, com'è successo per questo disco. Abbiamo lavorato sul video insieme, il che è stato divertente e credo che il risultato sia molto buono.
D: Abbiamo appena citato due artisti con cui hai lavorato di recente. C'è qualcuno, passato o presente, con cui non hai lavorato ma con il quale sarebbe il tuo sogno collaboratore?
BM: Questa è una domanda difficile a cui rispondere, ma direi John Lennon, sì, John Lennon o forse Jimi Hendrix. Non mi soffermo sulle cose di questo genere, mi considero molto fortunato a lavorare con le persone con cui già collaboro. Ho lavorato con Kerry per dieci anni il che per me è molto stimolante, credo che lei sia una delle più grandi voci di questo paese. Avere la possibilità di scrivere canzoni e di produrre e suonare la chitarra con qualcuno che ha quel tipo di voce e quel tipo di passione è un privilegio.
D: Dieci anni fa eri in cima al Buckingham Palace a suonare God Save the Queen per il Giubileo d'Oro. Hai in programma di fare qualcosa di simile per quest'anno essendo in arrivato il Giubileo di Diamante?
BM: Tu sai che io posso stare in cima ad un sacco di cose in questi giorni, ma non ho mai abbastanza voglia, quella è stata un'esperienza incredibile e incredibilmente esigente in termini di affrontare la paura, perché ho suonato di fronte a un miliardo di persone e doveva essere totalmente dal vivo ed ero in cima a questo edificio.
E' stata una cosa folle da fare, che ti può cambiare la vitama alla fine ho potuto dire: "Grazie a Dio, è andata bene" e mi sembrava a quel punto che nulla sarebbe mai stato più difficile.
Mi piacciono le sfide, davvero, ma non sarà questa una nuova sfida.
Ci sono un paio di sfide molto interessanti in arrivo quest'anno e probabilmente non sono in grado di parlarne ancora, ma ci sono un paio di cose molto interessanti sulla carta.
D: Questa estate festeggerai i 65 anni. Molte persone penserebbero di rallentare. Hai in programma di farlo?
BM: Non mi sembra di essere in grado di rallentare, io non credo neanche di volerlo fare.
Mi piace essere sfidato, mi piace lavorare e fare le cose, mi piace fare in modo che la magia accada e se non facessi così, non so se ci sarebbe molto senso essere vivi.
Io amo la mia vita a casa e devo lavorare molto duramente per far spazio a questo, ma i miei figli sono tutti occupati ormai, sono tutti cresciuti e sono molto occupato, mia moglie è molto occupato a fare il tour di “Strictly Come Dancing”.
D: Sei stato tentanto anche tu di prendere parte allo show?
BM: Non succederà mai. Ad essere sincero mi piace ballare e penso che possa essere molto stimolante e molto espressivo, ma non è una cosa che mi si addice.
D: Non è abbastanza creativo per te?
BM: Per me è difficile, non capisco molto di danza, ovviamente sostengo Anita che fa ciò che le piacie, ma non è la mia natura e non sarà mai, di questo sono sicuro. Mi piace questo programma Got To Dance, l'hai mai visto su Sky? Ci sono questi bambini dalle strade che realmente utilizzano la danza come forma di espressione e i giudici sono grandi, non sono quel tipo di persone pompose che cercando di convincere la gente. Sono persone che veramente cercano di capire ed apprezzare quello che fanno i concorrenti con i loro balli e mi piace, mi piace molto guardare quel programma. Per me questo è il modo in cui un reality show deve essere.
D: Infine, sei un sacco di cose, sei un musicista, un astronomo, un astro-fisico, rettore della Liverpool John Moores University, fai il tuo lavoro con le foto stereo e il tuo lavoro in difesa degli animali. Come fai a non mollare su nessuno di questi fronti?
BM: E' una domanda difficile cui rispondere, perché è una cosa difficile da fare.
La pianificazione è la mia più grande difficoltà nella vita suppongo. Detto questo mi sento fortunato nel poter dire la gente mi telefona e mi chiede di fare le cose che ho sempre sognato di fare, ma il problema è che non posso dire di sì a tutto e lo trovo difficile, trovo molto difficile il processo decisionale.
Tutto quello che posso dire è che io seguo i miei sentimenti più profondi e cerco di dare la priorità, e cerco di mantenere un equilibrio. L'equilibrio è molto importante nella vita ed è molto difficile da raggiungere, si può parlarne, ma in realtà farlo è difficile.
Mi piace la vita e la uso al suo massimo, questo è quello che cerco di fare. Credo che tutto si possa fare, si ha una vita sola, o così sembra, e devi viverlo il meglio che puoi.
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