Guardate le vecchie foto dei Queen e scoprirete due delle pose preferite del batterista Roger Taylor.
In una mostra un soffocato broncio, nell'altra sfoggia un ghigno di soddisfazione, a suggerire che la sera precedente si era divertito più che in tutte le notti della vita di un uomo medio, il che è invariabilmente vero quando sei membro di una delle band più decadenti del mondo.

Oggi a 61 anni Taylor serba ancora uno spensierato fascino, sebbene i suoi interessi si siano spostati su attività più tranquille, come lo scii o la nautica.

Come ha avuto modo di dichiarare al magazine Q tempo addietro, con la sua debole voce roca (lui e Brian May hanno chiesto di essere intervistati separatamente), raccontando le sue storie scandite da una risata strascicata che riporta alla mente Ronnie Corbett (attore di origini scozzesi, n.d.t.): “Talvolta se avevamo troppe feste cui partecipare, si andava a letto con un buon libro”, dice con un piglio poco convinto.

Nel 1971 la formazione dei Queen si completò con l'ingresso di John Deacon, che convinse gli altri tre membri del gruppo durante l'audizione per trovare un bassista.

Aaargh”, esclama Taylor. “Ho lavorato con Brian per 40 anni!

Come appare evidente guardando i venti minuti dell'esibizione al Live Aid nel 1985, i Queen dal vivo non avevano pari.

Mercury, che era un frontman ontraggiosamente carismatico e pungente, nel suo tempo libero si divertiva ad acquistare carpe koi e a conquistare amanti maschili.

Incorporando l'influenza della disco music e di Mozart, i Queen hanno venduto 300 milioni di dischi, più o meno gli stessi dei Led Zeppelin.

Ad aver fatto meglio sono stati solo gli Abba e i Beatles, che vantano un primo posto nella classifica degli album più venduti di sempre in Inghilterra, mentre al secondo posto ritroviamo ancora i Queen con il loro Greatest Hits.

I Queen sono stati gloriosamente eccessivi in vari modi, dalle grandiose ambizioni manifestate nel 1975 con Bohemian Rhapsody, ai lascivi party in cui gli ospiti venivano accolti da ragazze in topless.

Tuttavia l'ingordigia sessuale di Mercury si dimostrò disastrosa. Il cantante morì nel 1991 all'età di 45 anni a causa di una bronco-polmonite dovuta alle complicazioni indotte dall'aids.

Sei anni dopo John Deacon si è ritirato a vita privata, lasciando Taylor e May – musicalmente assieme fin dal 1968 quando suonavano negli Smile – a curare la colossale eredità dei Queen.

Effettivamente noi siamo il marchio Queen,” dice Taylor. “Funziona ed è straordinario. Sembra ci sia un tremendo interesse per la nostra vecchia musica. Essenzialmente questa è una band che non esiste da 20 anni, eppure c'è ancora.

Per l'anniversario dei 40 anni di carriera, l'intero catalogo dei Queen verrà riproposto in una nuova edizione rimasterizzata. C'è inoltre in produzione un film con Sacha Baron Cohen che interpreterà Freddie Mercury (Taylor non sa quale attore lo impersonerà, ma lui suggerire Johnny Depp o Brad Pitt). Contemporaneamente il musical We Will Rock You continua ad andare avanti: “Il musical sta proseguendo davvero bene”, conferma Taylor durante la nostra conversazione durata un'ora.

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Quando la band si formò con chi avevi più cose in comune?

Con Brian. Non siamo sempre andati d’accordo ma abbiamo capito che abbiamo bisogno uno dell’altro. Brian e’ un amico di vecchia data ed io ero molto legato a Freddie. Io e lui eravamo i ragazzacci del gruppo.

Tu e Freddie, all’inizio dell’avventura nei Queen, eravate coinquilini. Vi capitava  di cucinare l’uno per l’altro? 

Oh Dio (ride) Mi ricordo un Natale, eravamo io e Fred e avevamo soltanto bread sauce (tipico piatto inglese) e sognavamo ad occhi aperti una scatola di fagioli.

Non avevamo una lira ma riuscivamo comunque a sembrare dei gran signori

Sei stato uno studente di odontoiatria. Freddie ti ha mai chiesto consigli per i  suoi denti? 

Be’, no. I suoi denti erano posizionati male. Io credo che avesse paura di farseli aggiustare perche sisarebbe dovuto sottoporre ad una operazione piuttosto complessa.

I Queen hanno pubblicato i loro primi sette album tra il 1973 e il 1978. Non male..

No, non male . Eravamo molto scrupolosi e allo stesso modo era un privilegio usare studi di registrazione che all’epoca costavano una fortuna, circa  30 sterline all’ora. Ne eravamo consapevoli e lavoravamo duramente.

La prima volta che Freddie propose Bohemian Rhaposdy ti diede l’idea di essere una canzone piuttosto strana? 

No, mi piacque subito. La parte che mi cantò fu “Mama, just killed a man etc etc”. Pensai subito che sarebbe stata un successo. Nella mia testa era un pezzo piuttosto semplice perche ancora non sapevo che si sarebbe trasformato in una roba alla Sullivan e Gilbert. Sai, la maggior parte fu scritta al volo. Freddie era solito scrivere le sue armonie sul retro dell’elenco telefonico

Quando Freddie nelle interviste se ne usciva con frasi tipo “Tesoro, cos’e’ un mutuo?” John e Brian non sembravano esserne molto divertiti. 

Infatti, non penso lo fossero

Tu come reagivi? 

Lo trovavo divertente perche era una provocazione. Sapeva che questo suo atteggiamento alla Maria Antonietta, sai, “che mangino brioches” dava molto fastidio ma era fatto cosi’. “Che vadano affanculo, se non gli piaccio mi comporterò  ancora peggio”

Ti è mai capitato di trovarti insieme a lui duranti i suoi folli acquisti?

Certo. A volte ci regalavamo dei tappeti. Freddie diceva sempre “Devi comprare il meglio, caro” e questo e’ davvero un ottimo consiglio. Inutile comprare una Jaguar se puoi permetterti una Aston Martin

Era questo il tuo modo di pensare? 

In un certo qual modo anche se io non prendevo le cose come faceva lui.  Siamo stati fortunati, abbiamo avuto una splendida carriera e non l’ho mai nascosto.

Siamo quello che siamo. Allo stesso tempo abbiamo fatto parecchie ottime cose. Forse (ride).

Le feste dei Queen erano  davvero selvagge

Era soltanto una piccola parte di quello che succedeva. Noi pensavamo che fosse divertente e basta. Visto che potevamo fotterci tutti quei soldi dalla casa discografica e usarli per divertirci perche non farlo?

Il mito del nano con la cocaina in testa…be’, non e’ mai accaduto.

Davvero? 

No, almeno io non l’ho visto (ride). Succedevano cose strane ma…le feste e tutto il resto, alla gente piace ascoltare queste storie ma ormai fanno parte del passato.

Ma devi riconoscere che la gente adora questo tipo di racconti

Certo, ma una festa con centinaia di spogliarelliste non ' il massimo come veicolo promozionale

In una intervista dell’epoca hai dichiarato: “Mi piacciono gli strip club, le spogliarelliste e le feste piene di  donne nude” . Era un riassunto accurato dei tuoi interessi? 

Ahahahah, certo, tutto vero.

ti sei mai lasciato andare soprattutto con la cocaina? 

All’epoca c’era un po’ di tutto. Abbiamo provato un po’ di cose ma senza mai esserne schiavi

Tutto con moderazione?

Non abbiamo mai fatto niente con moderazione

Perche una volta diventati famosi avete cominciato a viaggiare ognuno nella propria limousine? 

Era la cosa  più semplice da fare. Le limousine sono macchine davvero stupide. C’e’ spazio solo per due persone e di solito avevi con te la tua fidanzata, tua moglie o chi per loro. Ce ne potevamo permettere 4 di limousine. Mica perche non volessimo  parlare tra di noi!

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Cosa hai pensato il giorno che Freddie se n’e’ venuto fuori con i baffi? 

Ho sempre detto che se fosse andato in giro  nudo per Oxford Street  non avrebbe attirato tutta  quella attenzione  che ebbe facendosi crescere quei cazzo di baffi. Chiunque si può far crescere i baffi, non e’ certo una cosa importante. Ma con lui lo divenne. All’epoca rappresentava questa specie di clone gay. Noi del gruppo  non ne fummo per nulla toccati.

Secondo te quali sono i pregiudizi che la gente ha su  Freddie? 

Aveva un lato timido e uno molto forte. E in studio si dava davvero da fare. Lì si sentiva davvero a suo agio e non era affatto timido. Non ho mai avuto un litigio con Freddie. Era la colla che ci teneva uniti. E’ difficile da spiegare. Era una persona molto complessa. In una situazione pubblica poteva essere davvero timido ma poteva entrare in una stanza e spazzarla via con il suo carisma ma per farlo doveva concentrarsi.

Come faceva quando saliva sul palco? 

Certo, la stessa cosa.

Pare che in tour con voi Freddie giocasse molto a Scarabeo. Chi era il più bravo? 

Io e Freddie adoravamo lo Scarabeo. Anche gli altri giocavano ma quando la cosa divenne “professionale” smisero. Freddie era davvero bravo e io gli tenevo testa. Non ho mai visto nessuno fare più punti di Brian con una sola parola, credo fossero 168 lettere.

Se ricordo la parola? Certo, era “Lacquers” (lacca), Q sulla tripla, tutte di sette lettere, tripla parola!!!

Quando avete saputo che Freddie stava morendo avete pensato di fermarvi? 

No, lui ci chiese soltanto due cose. La prima era di continuare a lavorare. La seconda ce l’ha chiesta quando era davvero molto malato: venite a trovarmi.

Durante gli ultimi giorni della sua vita, la casa di Freddie venne assediata dalla stampa, cosa che oggi sembra normale i ma era piuttosto inusuale all’epoca

Sì, la sua casa venne circondata da avvoltoi. Arrivarono persino a fotografare il cibo che veniva acquistato. Fu davvero spregevole

Esplicitavi i tuoi sentimenti quando lo andavi a trovare? 

Una volta ho colpito un fotografo e ad un altro sono passato sopra un piede. Tutta quella gente, non c’e’ molto da dire. Brutte teste di cazzo.

Sei riuscito a salutarlo per l’ultima volta? 

Ci fu una volta in cui stava davvero male. Ero a 300 metri da casa  sua. Peter, il suo assistente, mi telefona e mi dice “Non venire, e’ morto”. E’ stato un colpo. Davvero, letteralmente 300 metri da Kensington High Street….(fa un piccolo sorriso). Prossima domanda.

Scusa

No, e’ tutto a posto

Dopo il tributo del 1992 avete pensato, “E ora?”

Sicuro. E’ stato un periodo davvero vuoto. “Cosa facciamo adesso?  Lasciamo perdere tutto. Ok, e’ stato bello ma e’ finita”. E poi dopo un po’ dici “Potremmo finire quelle canzoni”. Alla fine abbiamo raccolto le forze e le abbiamo completate e credo sia stato un bel lavoro

Riesci a capire perche  alcuni fan pensino che l’idea del musical We Will Rock You sia piuttosto offensiva? 

Certo, e sono autorizzati a pensarla come vogliono perche anche io odio i musical. Ma noi abbiamo fatto del nostro meglio per renderla un’esperienza piacevole per coloro che amano questo tipo di cose. Non bisogna diventare troppo “puristi”. Tutti  vorrebbero le cose conservate per sempre in un barattolo e lasciate come erano ma non e’ cosi’ che va il mondo.

Si dice che i Queen abbiamo venduto circa 300 milioni di dischi. Hai idea di quale possa essere la cifra esatta?

Onestamente non lo so. Tra i due e i trecento milioni, forse. Sono tanti (ride). Fantastico, vero?

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Taylor afferma di non provare nostalgia per i suoi giorni gloriosi anche se ammetterà che gli manca suonare dal vivo. Per questo motivo lui e May sono andati in tour due volte con Paul Rodgers, ex cantante di Free e Bad Company. Sebbene fu  chiaro fin dall’inizio che Paul Rodgers non avrebbe sostituito Mercury, l’indifferenza mostrata nei confronti di Cosmos Rock, il  disco del 2008 firmato Queen + PR, ha reso evidente che non c’e’ mercato per un disco dei Queen senza Freddie.

“Ok, non compratelo” dice Taylor “Non possiamo farne uno con Freddie”.

Quando Q gli conferma che sta per intervistare Brian May, il batterista ci avvisa che il suo collega parlerà a lungo di animali. “Credo che la prossima settimana si darà da fare per salvare le formiche” dice un ironico Taylor. Infatti May e’ coinvolto in attività che riguardano la salvaguardia  dei tassi.

Ad ogni modo, il giorno dell’intervista la sensibilità di May uscirà allo scoperto  soltanto  quando verrà menzionato un vecchio articolo dei Queen in cui lui diceva di adorare il cocktail di gamberi.

May afferma di non mangiare  più questo classico antipasto – e di essere vegetariano- a causa delle spiacevoli pratiche che si svolgono durante l’allevamento degli animali. “Non credo ci siano animali cattivi. Solo persone cattive” conclude May.

Laureato all’Imperial College di Londra, May abbandonò la sua tesi sull’analisi delle velocità radiali della nube zodiacale- conclusa nel 2007- e la carriera di astrofisico quando si rese conto che il suo impegno con i Queen non gli lasciava tempo a sufficienza per lo studio e un adeguato riposo. “Ancora adesso dormo molto poco” dice il 63enne chitarrista “mi piacerebbe dirti che e’ una cosa positiva ma non sempre lo e’. Spesso mi sento davvero esausto”. May parla quasi sottovoce e cerca di rispondere alle domande nel modo più esauriente possibile. Dice di aver  sofferto di depressione in passato e di esserne uscito anche grazie alle notti passate ad osservare il cielo notturno. Inoltre “guardare le stelle mi infondeva coraggio”. A differenza di Taylor, risulta davvero difficile credere che quest’uomo sensibile possa aver goduto totalmente degli aspetti edonistici tipici di una rockstar.

“L’ho fatto ma fino ad un certo punto. Mi piaceva il lato mondano della faccenda ma c’era un lato di me che mantenevo privato. Dal punto di vista emotivo era come se fossi costantemente sulle montagne russe. Forse ero un po’ introverso (nel testo dice UN’ISOLA) ma credo che questo mi abbia salvato. Ad ogni modo non saprei dare una risposta definitiva, mi spiace…sì e no”

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Quando la band si formò con chi avevi più cose in comune?

Ah, difficile dirlo. Era un rapporto su più livelli. Per alcuni aspetti mi sentivo molto legato a Roger  perche prima dei Queen suonavamo nella stessa band.

Eravamo –e siamo ancora- come fratelli. Avevamo le stesse aspirazioni e vedevamo la musica nello stesso modo ma per altri aspetti eravamo molto diversi.

Come tutti i fratelli, ci amavamo e ci odiavamo allo stesso tempo. Ero molto vicino a Freddie soprattutto per l’aspetto compositivo. Tra i miei momenti più belli ricordo quando lo spronavo per fargli trovare delle linee vocali

In cosa tu e Roger siete davvero diversi?

In tutto quello ti può venire in mente. Soprattutto per quanto riguarda gli aspetti musicali. Litigavamo per giorni interi su una sola nota.

A parte la musica, su cos’altro non eravate d’accordo? 

C’erano numerosi battibecchi. Una volta comprai una macchina fotografica fish-eye (copiato da wikipedia: un fish-eye è un obiettivo fotografico o cinematografico grandangolare estremo che abbraccia un  angolo di campo non minore di 180° (esistono infatti fisheye che abbracciano angoli di campo superiori a 180°) e stavo per fare una foto a  Roger. Lui era truccato perche all’epoca avevamo l’immagine glam. Prese la spugnetta per il trucco e la passò sulla lente della macchina fotografica. Io non ne fui proprio contento. A Roger bastava poco per perdere le staffe. Sentivi un rumore sordo  e “Roger deve aver buttato un’altra Tv dalla finestra”

Ti sembrò una buona idea chiamare il gruppo Queen? 

Avevo qualche riserva ma fu la cosa fu democratica. Avevamo una lista di nomi e Freddie propose “Queen”. Tra gli altri nomi ricordo The Grand Dance che non penso avrebbe funzionato. Freddie in quel periodo aveva un’immagine dandy e Roger lo stesso. Tutti si vestivano in maniera sgargiante ma non per esprimere la propria sessualità quanto la propria libertà. Quelli che si vestivano in maniera davvero esagerata venivano chiamati “regine”. Io all’epoca non sapevo che Freddie fosse gay e forse non lo sapeva nemmeno lui. Credo stesse ancora cercando se stesso. Quindi eravamo consapevoli di tutti i significati della parola “queen” ma ne eravamo attratti perché alcune  delle cose per le quali ci siamo battuti erano proprio la liberta e l’uguaglianza: razziale, sessuale e di qualunque altro tipo.

E’ vero che in tour ognuno portava the e biscotti per conto proprio? 

No, ma se mia moglie veniva con me se li portava da casa perche all’epoca non era facile trovare i biscotti integrali in America. In realtà a me piaceva mischiarmi con la cultura del posto che stavamo visitando. Gli inglesi sono famosi per non essere bravi in questo ma per me era davvero un piacere farlo.

I baffi di Freddie divennero parte dell’iconografia della band. Quando lo hai visto per la prima volta che effetto ti ha fatto? 

Se devo dirti la verità credo che l’unica cosa che contasse davvero fosse la musica.

Anche i tuoi capelli sono una caratteristica distintiva

Quando ero piccolo li odiavo perche erano ricci. Mi sentivo sbagliato perche non li riuscivo a pettinare come gli altri ragazzi. Poi arrivò Jimi Hendrix e all’improvviso era di moda avere i capelli ricci

Si potrebbe dire che i personaggi interpretati dai componenti del gruppo nel video di I Want To break Free rispecchino  la  personalità di ognuno di voi? 

Certo! Tutti pensano fosse un’idea di Freddie ma in realtà fu suggerito dalla ragazza di Roger. Fu lei a suggerire di fare una parodia di Coronation Street

L’idea di Roger vestito da scolaretta fu sua? 

Quella credo fu un’idea di Roger (ride)

Avresti mai pensato che il concerto di Knebworth sarebbe stato l’ultimo concerto dei Queen? 

No. Freddie disse qualcosa tipo “cazzo, non ce la faccio più” ma diceva sempre cose del genere alla fine di un tour quindi nessuno lo prese sul serio. “Mi fa male tutto il corpo”.

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Roger ha detto che non ha mai avuto un litigio con Freddie. E tu?

Nemmeno io. E’ sbagliato vedere Freddie come una prima donna. Era molto diplomatico e se c’erano delle discussioni tra di noi le riusciva sempre a risolvere.

Quando hai capito che Freddie stava morendo ti e’ passata la voglia di  fare dischi? 

No. A lui piaceva stare in studio di registrazione e credo che alla fine per lui fosse una specie di via di fuga. Cantava nonostante non riuscisse a stare in piedi.  Si appoggiava al banco del mixer, buttava giù un paio di vodka e vai! L’ultima volta che l’ha fatto, eravamo solo io e lui,  cantò Mother Love, una delle mie preferite di Made In Heaven. Non l’ha mai completata. Disse “Brian,  non ce la faccio più. Sto morendo, qui” (ride). Non si e’ mai lasciato abbattere.

Queste ultime sedute di registrazione furono angoscianti? 

Eravamo diventati cosi’ intimi che in realtà fu una gioia. E poi c’e’ sempre una buona dose di scetticismo e incredulità. Certo, sapevamo la prognosi ma non riuscivamo  a credere che potesse succedere davvero. Che diamine, e’ Freddie! E’ invincibile. Cosi’ quando arrivò la notizia fu uno shock

Sei riuscito a salutarlo per l’ultima volta? 

Durante gli altri giorni abbiamo trascorso molto tempo con lui ma non era una questione di dire addio, si trattava di condividere un momento insieme. Ricordo una volta, era a letto e non riusciva a guardare giù nel giardino. Stavamo parlando delle sue piante, che adorava. Eravamo io e Anita. Lui disse “Ehi, non sentitevi in dovere di intrattenermi. Il solo fatto che voi siate qui e’ importante per me e lo apprezzo molto” Cosi’ era lui, aveva accettato che le cose dovessero andare in quel modo. Quindi no, non ci fu mai la parola  “addio”.

Per te deve essere  difficile perché per me Freddie Mercury e’ il grande frontman del rock ma per te e’ soprattutto un amico che e’ morto

Infatti. L’inaugurazione della statua di Freddie a Montreaux e’ stato un momento molto duro per me. E’ stato un omaggio davvero bello e la cerimonia e’ stata commovente ma all’improvviso mi sono fatto prendere dalla rabbia. “Questo e’ tutto ciò che rimane del mio amico e tutti pensano che sia normale e favoloso ma in realtà e’ terribile perche io sto guardando un pezzo di bronzo che e’ l’immagine del mio amico e il mio amico non c’e’ più.

Che cosa ti e’ passato per la testa quando al Tributo David Bowie ha recitato il Padre Nostro? 

Che cazzo sta facendo? (ride) Non era previsto. Credo che sarebbe stato carino se ci avesse avvisato prima ma forse gli e’venuto in quel momento. Ma non ne ho mai parlato con lui.

Quando e’ stata l’ultima volta che hai visto John Deacon? 

Parecchio tempo fa. E’ molto riservato adesso e comunica tramite mail su questioni che riguardano gli affari. Questo e’ tutto.

Riesci a spiegarti perche molti fan siano critici nei confronti del musical We Will Rock You? 

Non puoi accontentare tutti. Mi ricordo quando uscì il nostro secondo disco, Queen II e questo tipo di fan reagì dicendo “Ah, non sono più i Queen di una volta. Hanno tradito i loro fan”. Furono più o meno una mezza dozzina. Tutti gli altri dissero “Wow”.

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Dopo 4 decenni come membro dei Queen, Roger Taylor sta considerando di ritirarsi per godersi i suoi 60 anni in compagnia di 70 milioni di sterline. “Ci sto pensando davvero” dice. “Stavo giusto pensando  perche cazzo lavoro cosi’ tanto. Forse sono pazzo ma ti fa andare avanti” . Anche Brian May ha un ottimo rapporto con il direttore della sua banca ma e’ scioccato al pensiero di avere del tempo libero. “E che dovrei fare? Non mi e’ mai piaciuto stare seduto su una spiaggia. Mi piace mantenermi creativo e risolvere problemi. Se non faccio niente non sono proprio una bella persona da frequentare. Se non mi tengo occupato e’ un disastro”.

Almeno Taylor riesce ad immaginare una vita all’insegna dell’ozio totale. “Potrei provare a dipingere” dice con un sorriso “ma di sicuro sarei una merda”.

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