Con la mitica epopea "pellettara" si apre per i Queen un'annata di grandi concerti: il Live Killers, seconda fase del tour promozionale dell'album Jazz.

L'anno si apre il 12 gennaio con una serie di concerti in Europa continentale.

Il 26 gennaio esce "Don't Stop Me Now", secondo singolo tratto dall'album Jazz.

Le critiche furono più clementi questa volta: "I Queen sfoderano un brano tesissimo che sfonderà sicuramente le classifiche." Cosi stranamente recitava il Daily Mirror.

Al Pavillon di Parigi nasce ufficialmente la "Royal Family", lo zoccolo duro dei fan dei Queen, un gruppo di persone che seguiranno la band in quasi tutti i concerti del 1979.

Queen acquistano i Mountain Studios. David Richards, l'ingeniere del suono, chiese "E cosa accade dopo il passaggio di proprietà?" "Butteremo tutto nel lago, mio caro. Perchè, avevi qualche altra idea?" gli rispose piccato e divertito Freddie.

Jim Beach fa notare al produttore Dino De Laurentis lo stile dei Queen per il suo film Flash, basato su un fumetto.

Queen si trasferiscono poi in Giappone. Anche questa volta l'affetto dei fans non tarda a manifestarsi. Il concerto al Budokan a Tokyo fu registrato e trasmesso. Peccato che la voce di Freddie, alla fine di un tour estenuante, non era al massimo, anzi. In questo tour fa il suo esordio Teo Torriate, che viene eseguita per la prima volta al piano da May.

Il 27 aprile esce Jealousy che però non entro in classifica. Intanto Jugoslavia, Germania e Spagna richiedevano, ed ottengono, Mustapha come prossimo singolo.

Il 25 giugno nasce Laura Deacon.

Tutti i concerti di quest'incredibile tournee furono registrati e diedero vita al nuovo album Live Killers.

Il primo album live (doppio) dei Queen che comprendeva le migliori esibizioni realizzate in questo tour. L'album ottiene un gran successo, anche se presenta un basso missaggio non all'altezza degli standard dei Queen.

Sul finire del 1979, inizia il Crazy Tour.

Proprio un tour pazzo, dato che i Queen presero la decisione di svolgere le loro esibizioni in luoghi piccoli e strambi, poco consoni a concerti rock.

Addirittura in alcune occasioni si trovarono di fronte a vere e proprie sale da ballo e non poterono neanche utilizzare il loro impianto luci.

Il tour si concluse il 26 dicembre col famosissimo concerto realizzato per il popolo di Kampuchea all'Hammersmith Odeon, registrato professionalmente.

Una splendida performance, una delle migliori di sempre, a giusto coronamento di un anno, professionalmente parlando, davvero memorabile.


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