Nell'estate del 1979 i Queen stavano registrando materiale inedito a Monaco, località in cui si erano trasferiti da tempo per sfuggire alla pressione del fisco inglese.
La band aveva appena terminato il Killers tour, ed le attrezzature stavano rientrando in Inghilterra dal Giappone, paese che aveva ospitato, come spesso era succeso e come sarebbe successo ancora IN futuro, gli ultimi concerti della tournee.

In Inghilterra si trovata Peter Hince, il capo roadie della band che stava aspettando il materiale alla dogana per poi tornare a Monaco ad assistere la band per le già programmate nuove sessioni di registrazioni.

Mentre Ratty stava sbrigando le ultime formalità, ricevette una telefonata dai Musicaland (lo studio di registrazione dei Queen a Monaco NDR).
'Ratty?' Iniziava la telefonata con una voce che gli sembrò sin troppo amichevole.
'si...?'
'C'è un'altra cosa da riportare qui a Monaco.'
'Che sorpresa. Di che si tratta? Qualcosa di pesante? Sarà difficile farla passare alla dogana?'
'E' Freddie.'
Freddie, era infatti a Londra da qualche giorno, per godere di uno di quei pochi periodi che gli erano concessi dal fisco per vivere nella sua casa inglese.

Non avendo nessuno che lo riaccompagnasse a Monaco, il management della band chiese, appunto, a Ratty di poterlo accompagnare. Freddie infatti non viaggiava mai da solo e voleva sempre qualcuno che viaggiasse con lui, qualcuno che dormisse nella stanza accanto, qualcuno con cui parlare e qualcuno che gli facesse compagnia.

Ratty, che era un dipendente della band, non rifiutò, anche perchè un posto in prima classe sulla British Airways non era da buttar via.

Appena trovato un volo libero, Freddie fu caricato in fretta e furia sulla M4 da Kensington e arrivò ad Heatrow da dove il volo partì.

Era una bella giornata d'estate sia a Londra che a Monaco e in aereo il viaggio fu breve e piacevole, con svariati bicchieri colmi di bollicine.
Ad accogliere l'insolita coppia all'aeroporto di Monaco vi era Peter, un tedesco incaricato di scarrozzare Fred su una Mercedes presa a nolo, che li condusse all'Hilton.

Freddie tornò a occupare la sua suite di lusso e prima di recarsi agli studi decise di farsi un bagno.

Fu qui che la storia divenne leggenda.

Mentre Ratty chiamava i Musicland per informare gli altri membri della band che 'sua maestà' era tornato a Monaco e che li avrebbe raggiunti a breve, Freddie canticchiava nella vasca da bagno e intonava a squarciagola gli accordi che aveva in mente: 'Re..si! Poi un do..e un sol..' 

Di colpo, Freddie lanciò un urlo ed un esplicito invito 'vieni qui, Ratty, Corri!'

Ratty, sorpreso, rispose chiedendo delucidazioni: 'Vuoi che faccia il bagno con te, Freddie? Non mi sembra una grande idea..'

Freddie tranquillizò Ratty di non avere turpi intenzioni e semplicemente gli chiese una chitarra.
Uscì dalla vasca ancora gocciolante, coperto da un asciugamano, e corse nel salottino della suite dove una vecchia chitarra era sempre pronta per gli eventuali e sempre possibili slanci creativi del vocalist dei Queen.

Nonostante la chitarra fosse tutta scordata, Freddie ci strimpellò le note che stava intonando nella vasca. Il tutto con le sole dita.. Freddie non usava mai il plettro, nemmeno sul palco.

Conscio dell'importanza del momento, ed essendosi reso conto che l'ispirazione lo stava conducendo a creare una canzone potenzialmente di successo, Freddie volle a tutti i costi correre ai Musicland dove fu ordinato agli altri componenti della band di interrompere qualsiasi cosa stessero registrando.

Convocò Brian (il racconto stride con quanto riferito sulla medesima circostanza di Mack, che riferì che May non era presente e che, anzi, si cercò di finire il brano prima che lui arrivasse e cambiasse tutto), John e Roger in una sala prove ed espose loro la sua nuova idea sulla quasi si misero subito a lavorare e che registrarono seduta stante.

La canzone era 'Crazy Little Thing Called Love', uno dei più grandi successi mondiali dei Queen.

Ecco come nascono a volte le canzoni che fanno la storia.


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